“La Regione Piemonte accolga l’invito del governo e si adegui alla normativa nazionale sulle slot in via di approvazione, evitando che entri in vigore, lunedì prossimo, la normativa regionale, più
“La Regione Piemonte accolga l’invito del governo e si adegui alla normativa nazionale sulle slot in via di approvazione, evitando che entri in vigore, lunedì prossimo, la normativa regionale, più restrittiva”: è questo l’appello che la Confesercenti lancia al presidente Chiamparino, al quale in mattinata ha chiesto un incontro urgente sulla questione.
“La mossa del governo – dice Alberto Alberetto, vicepresidente di Confesercenti – è solo l’ultima delle prese di posizione contro l’entrata in vigore, lunedì prossimo, della normativa regionale che – a causa del combinato disposto delle ‘distanze minime e dell’infinto elenco dei ‘luoghi sensibili’, dove non è possibile piazzare slot – rischia di eliminare oltre il 90% delle macchinette presenti nelle tabaccherie, nei pubblici esercizi e negli altri esercizi commerciali. Secondo i nostri calcoli, la mannaia della regione potrebbe abbattersi su circa 15.000 ‘macchinette’ (a esclusione di quelle che si trovano nei locali specializzati, alle quali è stato dato più tempo per mettersi in regola). Ovviamente quello delle slot non è l’unico introito per i circa 5.500 tabaccherie, bar e altri esercizi commerciali che vi dovrebbero rinunciare, ma certo per una parte di essi rappresenterebbe una diminuzione degli affari di non poco conto.
Questi sono i numeri, verso i quali chiediamo un supplemento di attenzione. Crediamo che la giusta esigenza di combattere la ludopatia possa essere contemperata con quella di non distruggere un intero settore economico, fatto non solo dei locali che ospitano le slot, ma di imprese di costrizione, installazione e manutenzione che vedrebbero calare drasticamente il loro mercato: si tratta di circa 15.000 addetti. C’è in via di approvazione una legge nazionale: la Regione – conclude Alberetto – ne tenga conto ed eviti di danneggiare gli operatori piemontesi con norme inutilmente punitive”.
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