Decreto fiscale al voto di fiducia; per i gratta e vinci si va avanti con la proroga della concessione

E’ in corso in Aula del Senato la discussione sulla questione di fiducia posta dal Ministro Anna Finocchiaro, a nome del Governo, sull’approvazione dell’emendamento interamente sostitutivo dell’articolo unico del ddl di conversione in legge del decreto-legge n. 148, in materia finanziaria e per esigenze indifferibili, che recepisce le modifiche apportate dalla Commissione Bilancio e che introduce novità in materia di concessione delle lotterie istantanee. Seguono le dichiarazioni di voto e la votazione nominale per appello.

Durante l’esame in Commissione referente sono state respinte tutte le proposte per emanare un bando di gara per la concessione delle lotterie istantanee legittimando tale scelta con problemi di natura finanziaria.

Lo stesso viceministro all’Economia Enrico Morando ha chiarito che l’intento, “sotteso a tutte le proposte, di espletare la gara per il rinnovo della concessione per le lotterie non garantirebbe, secondo quanto rilevato dalla competente Agenzia, i necessari introiti di 50 milioni di euro per il 2017 e 750 milioni di euro per il 2018”.

Morando pur riconoscendo la legittimita delle posizioni espresse dagli oratori intervenuti, ha ribadito l’impossibilità di determinare con certezza le necessarie risorse qualora si decidesse di espletare la procedura di gara. “I tentativi di individuare un’adeguata copertura – ha concluso -, sono stati sino ad ora frustranti”.

A criticare questa scelta, la senatrice Ricchiuti (Art.1-MDP), ad avviso della quale la volontà del Governo sarebbe quella di non procedere all’espletamento delle previste gare, con grave violazione delle disposizioni europee e il conseguente rischio di apertura di una procedura di infrazione. “La proposta presentata, recante la sua firma, prevedrebbe le opportune coperture finanziarie”.

Critico sulle osservazioni del rappresentante del Governo è stato formulato anche dal senatore Giovanni Endrizzi (M5S) , che ha sottolinea, altresì , l’incongruità del rinnovo di una concessione allo stesso valore economico di otto anni fa. La misura, infatti, potrebbe produrre un grave danno erariale”.

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