26 Dicembre 2024 - 14:34

AWP. Associazioni alla ricerca di una normalità difficile da intravedere…

“I principi ispiratori della nostra azione – ha affermato oggi alla Camera dei Deputati Stefano Baduini di Acadi in occasione del convegno organizzato dall’on. Marco Baldassarre sul gioco legale –

15 Novembre 2017

“I principi ispiratori della nostra azione – ha affermato oggi alla Camera dei Deputati Stefano Baduini di Acadi in occasione del convegno organizzato dall’on. Marco Baldassarre sul gioco legale – è stata in questi anni la volontà di garantire la legalità del sistema ricordando l’importanza del comparto slot per lo stesso fisco. Abbiamo bisogno di un quadro normativo globale per tutelare l’aspetto occupazionale. Serve un coinvolgimento di tutti i soggetti imprenditoriali insieme alle istituzioni per attuare politiche attive che garantiscano trasparenza al settore e prospettive di sviluppo.

Ogni volta che si riduce l’offerta legale si aumenta la volumetria del gioco illegale e diminuiscono le persone che lavorano nella rete regolare. Ben venga una legislazione armonica e tranquillizzante. I concessionari vogliono per primi agire nel canale delle regole dello Stato, spero che la conferenza disciplini tutta la materia in modo equilibrato per rendere il mondo del gioco un settore normale.

Attendiamo i nuovi assetti normativi che verranno adottati nei prossimi mesi.

Ci sono degli obiettivi preziosi da soddisfare – ha detto Baduini -. In primis tutela della salute pubblica, gli interessi erariali e gli interessi degli imprenditori. Due binari significativi che possono portare in prospettiva a questi risultati saranno le Awp da Remoto e l’innalzamento degli standard qualitativi dei punti vendita attraverso le sale certificate che daranno garanzia di un gioco corretto”.

 

Ad intervenire anche Lorenzo Verona di Astro, che ha evidenziato: “L’apetto della normalità andava valutato prima. Arriviamo un po’ tardi e speriamo che il decreto sia imminente. Dobbiamo evitare che la gente incorra nel problema del Gap ma evitiamo di accostare sempre il gioco a criminalità e dipendenza.

La riforma proposta avrà dei principi validi in tutta Italia, ma è evidente che le Regioni hanno degli strumenti per modificare questi principi e questo potrebbe essere altamente penalizzante. Pensiamo agli orari. La sfida che ci si pone è importante e dobbiamo cavalcarla per l’affermazione delle aziende del gaming come operatori strutturati, presenti nel territorio, accettati dal territorio”.

 

“Dovremmo far notare al Sottosegretario – ha dichiarato Raffaele Curcio di Sapar – che la necessità di normalità del settore  avrebbe dovuto essere valutata prima. Non penso che un accanimento contro le slot machine sia risolutivo. La domanda produce l’offerta e non possiamo regolarla attraverso il proibizionismo. Il problema delle slot si supera da solo. Oggi le nuove generazioni giocano online e non alle Awp fisiche. Anche le indagini svolte mostrano questa evidenza. Il problema non è stato affrontato con equilibrio, gli operatori hanno investito in base alle norme emanate, il lavoro effettivo è stato fatto dai terzi raccoglitori, che ora vengono dimenticati.

Il settore non si è mai tirato indietro allo sviluppo delle nuove slot machine, sono arrivate proposte dalla stessa filiera ma la tassazione selvaggia che si è sviluppata ha creato uno scompiglio che nulla ha a che fare con l’organicità e l’equilibrio.

Il cambio delle macchine ha contretto gli imprenditori ad investire in maniera importante, salvo poi introdurre nuovi aumenti del preu e anticipare la riduzione degli apparecchi con due anni di anticipo. La riduzione ha creato di nuovo un caos inimmaginabile. Di normale non c’è stato nulla.

 

Nessuno sta parlando del recupero degli investimenti persi, si chiede di fare un salto di qualità e poi si suggerisce di ricorrere agli ammortizzatori sociali per i posti di lavoro persi. Il salto di qualità gli imprenditori vogliono farlo ma non è stato fatto dall’altra parte, quella delle riforme.

Nel tempo, il comparto di gestione – ha proseguito Curcio – ha perso dei pezzi, e il percorso della professionalizzazione è stato un processo naturale che ha rigurdato tutti. Su questo aspetto ci siamo, ma a mio avviso questa immagine dell’azienda di gestione viene caratterizzata volutamente in maniera negativa”.

 

“Il riordino ha l’obiettivo di eliminare il gestore – ha dichiarato in conclusione Benedetto Palese di Agcai -. Il problema in Italia esplode quando sono aumentate le sale giochi dedicate, non sono le macchine nei bar e tabacchi il problema. Come  si può dire, riduciamo l’offerta e poi si raddoppiano le vlt e i centri scommesse? In queste condizioni parlare di normalità è davvero difficile. Se dobbiamo tutelare degli investimenti fatti, tuteliamo non solo le sale esistenti ma anche chi ha investito nei locali pubblici. Dobbiamo tutelare tutta la filiera nel suo complesso”.

 

 

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