27 Dicembre 2024 - 03:55

Baretta (Mef): “Dopo la riduzione, le slot che rimarranno vanno garantite e distribuite equamente”

“Se diciamo che vanno ridotte il 30% delle slot in un territorio diciamo anche che le altre 70% vanno garantite ed equamente distribuite. Ho insistito molto su questo contro la

15 Novembre 2017

“Se diciamo che vanno ridotte il 30% delle slot in un territorio diciamo anche che le altre 70% vanno garantite ed equamente distribuite. Ho insistito molto su questo contro la teoria delle distanze”.

Lo ha dichiarato il sottosegretario PierPaolo Baretta al convegno organizzato alla Camera dei Deputati dall’on. Marco Baldassarre sul gioco legale.

Ad intervenire al tavolo di lavoro i rappresentanti delle associazioni del settore e il generale della GdF Stefano Screpanti.

“Troppo spesso – ha dichiarato l’on. Marco Baldassarre – le scelte sono dettate dalla politica del consenso che porta a decisioni che non valutano i danni che potrebbero esserci a lungo termine in un settore. Quando però in ballo ci sono posti di lavoro e famiglie non possiamo non fermarci a riflettere.

Dal punto di vista politico gli aspetti da affrontare sono molti: il numero di macchine in eccesso ed un problema, quello della ludopatia ancora non supportato da numeri certi.

Dare troppo potere agli enti locali rischia di creare una corsa a chi legifera di più. Su alcool e fumo non sono mai stati inseriti distanziometri come accaduto sul gioco d’azzardo. C’è troppo accanimento, da parte di noi politici e l’opinione pubblica in genere – contro un settore che genera una filiera di lavoro molto importante. Ogni singolo posto di lavoro è essenziale, soprattutto in questo periodo.

Basta poco oggi per sviluppare degli strumenti che servono a capire quando il giocatore va oltre il limite del gioco normale e sfocia nella dipendenza. Sarebbe più utile implementare questi strumenti che limitare la libertà di ogni singolo cittadino con il rischio di favorire l’illegalità.

La riduzione delle awp è incombente e l’accordo Stato Regioni va applicato in modo equo da garantire il mercato esistente. Rimuovere i congegni dai pubblici esercizi significa collocarli altrove, e si corre il rischio di smantellare una intera industria costringendo gli operatori a ricollocarli in altri luoghi dopo l’emanazione del decreto del Mef. Il gioco legale non è un male ma uno strumento di garanzia e profitto contro la malavita”.

 

“Il decreto applicativo al quale stiamo lavorando – ha affermato il sottosegretario Pier Paolo Baretta –  riprende gran parte dell’intesa conclusa in conferenza Stato Regioni. Avremo il problema di regolare il traffico. Si è diffusa una logica di tipo proibizionista sbagliata che andava regolata, unita ad un eccessiva presenza di offerta. Il gioco fa parte della vita delle persone e va gestito evitando gli eccessi. Nell’affermare una logica di normalità del gioco vogliamo riportare il settore stesso ad essere vissuto come un fattore normale, dobbiamo ricordare che dietro all’offerta c’è una industria, posti di lavoro, tecnologia. In questa ottica l’idea di normalità dovrebbe portare ad una visione normale del settore stesso nella vita dei cittadini. Non è una impresa facile, ma importante.

 

Online – Siamo solo agli inizi, ci siamo concentrati soprattutto sulle slot machine, ma va detto chiaramente che la discussione è arretrata, il vero orizzonte è l’online, un nuovo mondo che si sta sviluppando e su questo fronte siamo scoperti.

Con tutti gli interlocutori, una idea chiara sul gioco fisico ce l’abbiamo, sull’online, no.

 

L’intesa ha un punto problematico, quello delle prerogative delle regioni e quelle degli enti locali, ma anche dei punti chiari, ovvero quello che una volta operata una riduzione quella va garantita. Se diciamo che vanno ridotte il 30% delle slot machine in un territorio diciamo anche che le altre 70% vanno garantite ed equamente distribuite. Ho insistito molto su questo contro la teoria delle distanze”.

 

“Questo aspetto è tenuto in considerazione anche nel decreto attuativo che stiamo scrivendo e nella stessa legge di bilancio la modifica delle normative in vista delle gare.

CASO PIEMONTE –Offriamo al Piemonte la possibilità di prendersi un periodo di pausa per riorganizzare il tutto e valutare la norma alla luce dell’intesa.

Attenzione al danno erariale, si rischia che la Corte dei Conti attivi un accusa di danno erariale nei confronti della legge, tipico nei casi di provvedimenti contra legem. E’ una questione delicata che va affrontata con molta attenzione”.

 

FISCALITA’ AWP E VLT –“Sull’aspetto della fiscalità – ha ribadito il sottosegretario – anche da un punto di vista di gestione pubblica sono favorevole da sempre al passaggio al margine.

CASINO’ – Altro aspetto da considerare è un intervento sui casinò. Un Piano industriale che valuti questo aspetto potrebbe essere una idea. Sarebbe un buon modo per mettere un po’ di ordine all’attuale rete del gioco senza nulla togliere all’esistenza delle concessioni.

 

CONTINGENTAMENTO – Sul contingentamento stiamo valutando se realizzarne uno ad hoc o inserire dei chiarimenti all’interno del decreto attuativo, stiamo valutando. Dobbiamo capire come tradurre il contingentamento per bar e tabacchi. Troverei un orientamento tra numero di macchine e spazi, pensando ad una riduzione non fatta a casaccio ma con il presupposto che il riordino epocale che stiamo realizzando possa essere una base stabile per il mercato. Penso che 7 o 5 macchine per esercizio sicuramente sono troppe”.

 

AWP-R – Sulle Awp-R è necessaria una proroga visti i tempi lunghi dell’intesa. Tessera del giocatore, tempi delle giocate e gli altri elementi inseriti andranno attuati, spero che il rinvio di un anno sia utile, ma non rappresenti il rinvio di una logica, alla fine del percorso i parametri stabiliti vanno rispettati. Sul controllo da remoto, dobbiamo capire anche la questione legata alla necessitò della banda larga o meno”.

 

“Sono disponibile – ha concluso il rappresentante del Governo – a lavorare per una gestione delle leggi regionale con l’attuazione dell’intesa. Non possiamo fare allarmismo, non è vero che siamo di fronte alla fine del settore. Non stiamo distruggendo il settore anzi questo passaggio può rappresentare un salto di qualità del gestore. La categoria dei gestori va ripensata e serve un lavoro degli operatori per riflettere e riformulare la filiera.

Siamo di fronte ad un grande settore economico, tutti ci poniamo il problema di far fare al mercato un salto di qualità. La vedo in chiave di stimolo per tutto il mercato”.

 

 

Cristina Doganini – PressGiochi

 

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