24 Novembre 2024 - 10:24

Gli effetti delle nuove norme antiriciclaggio sui giochi: filiera maggiormente coinvolta a fini di prevenzione

“Il recepimento della IV Direttiva antiriciclaggio ha reso necessario aggiornare la normativa interna visto che le novità introdotte dal decreto n. 90 del 2017  sono significative ed impattano in maniera

24 Ottobre 2017

“Il recepimento della IV Direttiva antiriciclaggio ha reso necessario aggiornare la normativa interna visto che le novità introdotte dal decreto n. 90 del 2017  sono significative ed impattano in maniera robusta sulle dinamiche del settore giochi e scommesse con la necessità di adeguamenti importanti per gli operatori”.

 

Così l’avv. Marcello Presilla ha esordito nell’apertura del convegno dal titolo Giochi, scommesse e normativa antiriciclaggio per la presentazione della seconda edizione del volume omonimo realizzato dall’avv. Maurizio Arena e dello stesso Presilla.

 

“Gli operatori – ha proseguito – sono destinatari di compiti ed obblighi specifici. Le norme vanno coordinate coi precetti della normativa di settore. Le modifiche apportate ad oggi producono una normativa e un settore ben regolato e complessivamente sotto il profilo delle cautele antiriciclaggio il settore si presenta ben regolato.

 

La Direttiva estende gli obblighi antiriciclaggio agli operatori, ampliando la platea di coloro sui quali hanno effetto le norme che prima erano dirette solo alle case da gioco. Va detto che il Regolatore domestico aveva autonomamente già introdotto per le scommesse alcune norme per mettere in sicurezza il sistema. Le nuove disposizioni aumentano la complessità di alcuni provvedimenti.

La nuova normativa porta in evidenza il ruolo di tutta la filiera, imprese di distribuzione ed esercenti compresi. Un ruolo attivo di sentinella viene attribuito anche a gestori e agli esercenti che sono più vicini al cliente che va identificato. L’identificazione, appunto, è la parte iniziale del processo antiriciclaggio, pensiamo anche alla comunicazione dei dati acquisiti e comunicati al concessionario. Le nuove disposizioni per il gioco sono essenzialmente quattro. C’è sicuramente una spinta importante sull’approccio che l’operatore economico deve seguire. Si spinge l’acceleratore sull’approccio basato sul rischio, ovvero gli operatori devono essere più proattivi nell’applicare procedure e gli obblighi che vanno vissuti meno come adempimenti burocratici ma più come parte della propria attività. Non è ovviamente semplice ma questo è quello che la legge richiede. Le nuove norme fissano diverse soglie di rilevanza; la soglia dei 1000 euro è stata raddoppiata per scommesse e bingo e dimezzata per le vlt. Il legislatore indica quando è necessario identificare il giocatore evidenziando l’attività di attenzione anche alle operazioni sotto soglia, visto che anche lì potrebbero infiltrarsi operazioni di riciclaggio.

 

La spinta che viene dal legislatore è una spinta che vuole essere positiva.

 

Quello che si nota dalle nuove norme è che sono molti di più i soggetti chiamati a svolgere varie funzioni nei confronti dell’antiriciclaggio. La stessa ADM ha un vero e proprio ruolo guida e funge da collante con l’Unità di informazione finanziaria. Pensiamo alla Guardia di finanza, al Ministero dell’Economia. La normativa spinge molto verso la cooperazione tra le istituzioni, le autorità si devono parlare con specifico riferimento alle dinamiche del gioco.

Oltre agli apparecchi da intrattenimento (Vlt), sulle quali le nuove norme avranno un impatto non indifferente, pensiamo anche all’online dove i presidi a tutela della legalità sono molto importanti. La nuova disciplina colma alcune lacune del precedente impianto. La nuova normativa  impone che tutti gli strumenti che devono essere utilizzati garantiscano la piena tracciabilità delle movimentazioni di denaro”.

 

 

 

Antiriciclaggio. Fanelli (ADM): “Attenzione alta sulle video lotterie, che restano comunque pericolose”

 

 

Ad illustrare gli aspetti sanzionatori legati all’applicazione della direttiva antiriciclaggio è stato l’avvocato Maurizio Arena che ha evidenziato come alcuni aspetti di applicazione della norma verranno analizzati anche da un punto di vista dei contenziosi possibili. Per Arena “c’è una sterzata verso gli illeciti amministrativi, omissioni relative alla corretta segnalazione delle operazioni sospette e di identificazione e registrazione. Oggi questi illeciti saranno punibili anche a titolo di colpa, si introduce la contestazione oggettiva del trasgressore. L’aspetto di novità della riforma è la responsabilizzazione esclusiva della persona giuridica obbligati ex. art. 3 (società, enti e persone giuridiche; concessionari e gestori quindi). Una responsabilità oggettiva che è anacronistica – commenta il legale – alla luce degli sviluppi della normativa e crea problemi alla luce della circostanza che a compiere l’illecito è comunque una persona fisica, ma in solido viene sanzionato l’ente”.

 

 

“Il testo normativo che attua la IV Direttiva antiriciclaggio – ha commentato l’avv. Marroni – estende il decreto del 2007 e si applica a tutta una seri di settori professionisti e professionali tra i più vari. Il corpo normativo pone al centro della sua attenzione una variegata platea degli operatori della vita economica tra cui i prestatori dei servizi di gioco. La norma individua vari obblighi di verifica a carico degli operatori sulla clientela e segnalazione alle autorità dei dati raccolti laddove sospetti. Con riguardo al settore dei giochi, si guarda solo al settore del gioco pubblico autorizzato, sono fuori coloro che operano senza concessione ma non c’è dubbio che i rischi riguardano soprattutto chi opera fuori dal sistema legale e quindi il problema permane. Le operazioni di controllo hanno dei costi per gli operatori che i players illegali non hanno, questo gap permane. Questo fenomeno resta e la direttiva antiriciclaggio non incide su questo aspetto nel quale rimane il rischio; starà all’autorità fare attenzione.

Il riciclaggio – spiega l’avvocato -riguarda due  elementi, l’acquisto di una società di gioco o dall’altro l’attività di gioco e scommessa stesse. Viene in rilievo il ruolo dell’Agenzia dei Monopoli, che ha ruoli penetranti di controllo e vigilanza, ma ho alcuni dubbi sul suo compito di vigilanza diretta nella materia antiriciclaggio. L’Agenzia va annoverata tra le amministrazioni interessate dal decreto di attuazione della Direttiva, ma non dovrebbe avere ruoli primari di vigilanza.

I soggetti obbligati sono i prestatori dei servizi di gioco, online e rete fissa, oltre a chi gestisce le case da gioco. Vengono interessati a porre in essere queste misure di carattere preventivo anche distributori ed esercenti che sono coinvolti in questa collaborazione del fenomeno a fini di prevenzione. Distributori ed esercenti sono soggetti che non hanno rapporti con l’agenzia in quanto non titolari di concessione, quindi è chiaro che la norma si rivolge prima ai concessionari e poi ai gestori legati  ad essi da un rapporto di natura privatistica. Essi non hanno alcun rapporto pubblico con l’amministrazione.

Sui giochi interessati dalla normativa, il legislatore si è rivolto solo ad alcuni tipi di gioco escludendo lotterie, superenalotto, lotto, gratta e vinci, concorsi pronostici, perché con scarso rischio di infiltrazione.

 

Tra i principali destinatari della norma- conclude Marroni -, le videolotterie che possono essere utilizzate a fini riciclaggio. Il ticket è stato ridotto oggi e serve l’identificazione del soggetto. Per quanto riguarda invece le scommesse a quota fissa e al bingo le quote anomale destano sospette così come le sedute anomale nelle sale Bingo.

 

Va seguito, in questa materia, un filo rosso che conduce a focalizzare davvero le operazioni indispensabili per evidenziare il rischio antiriciclaggio, questo deve guidare l’attività dell’amministrazione”.

 

 

Ad intervenire al dibattito, anche il gen. della Guardia di Finanza Stefano Screpanti che si è focalizzato sull’aspetto legato ai controlli e illegalità derivante da attività di riciclaggio. Tante norme e tanti strumenti per far fronte alla miriade di casi di riciclaggio del denaro. Il rappresentante delle Fiamme gialle ha ricordato l’importanza della prevenzione di queste attività e delle norme che hanno preceduto e accompagnato la IV Direttiva. “Il legislatore ha scelto di mantenere il sistema di prevenzione  antiriciclaggio previgente che si basa sulle segnalazioni delle operazioni sospette, per i giochi ad opera dei concessionari, all’Uif che analizza e investiga sulle attività denunciate. Si considera quindi la segnalazione come una operazione da analizzare e seguire dando attenzione a quelle operazioni che potrebbero celare la criminalità organizzata o peggio il terrorismo per questo è stato rafforzato il ruolo della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo che può avviare le indagini sull’impulso di determinati fattori.

 

Si è previsto che l’UIF comunichi alla DIA i codici anagrafici relativi agli identificativi segnalati che vengono incrociati con varie analisi  sui procedimenti in corso per poter allarmare la procura anche sulle operazioni sospette in corso su determinati soggetti. La segnalazione inoltrata dai concessionari del gioco serve a stimolare questo esercizio ed eventuali azioni amministrative. In questo sistema nuovo, per gli operatori del gioco, la grande novità è il coinvolgimento della rete del gioco e di chi la gestisce a contatto con il giocatore, e che rappresentano la prima barriera di contrasto all’illegalità. La scelta che può sembrare un po’ forte è sicuramente azzeccata perché tutti i settori che danno prospettive di guadagno hanno elementi di pericolosità.

 

Gli adempimenti introdotti rappresentano una misura abbastanza equilibrata e accettabile la cui applicazione va seguita. La mancata osservanza della norma prevede sanzioni; sull’attuazione delle disposizioni controlla la GdF che agisce con poteri fiscali. Nei casi di violazioni ripetute, sistematiche e plurime le sanzioni saranno raddoppiate.

 

Altro aspetto importante, la piena operatività di queste operazioni antiriciclaggio anche per fini fiscali. L’applicazione di questa normativa da parte della GdF sta avvenendo in maniera attenta ma equilibrata e consapevole che è un mattone più forte e complesso ma sottolineo l’importanza fondamentale della collaborazione con gli operatori del settore e gli organi preposti per par funzionare questo sistema, onde evitare future modifiche”.

 

Cristina Doganini  – PressGiochi

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