L’avvocato Osvaldo Asteriti esprime alcune osservazioni teoriche riguardo il settore. “Molti fanno mostra di credere che il gioco d’azzardo rappresenti un settore come gli altri della nostra economia- commenta-
L’avvocato Osvaldo Asteriti esprime alcune osservazioni teoriche riguardo il settore.
“Molti fanno mostra di credere che il gioco d’azzardo rappresenti un settore come gli altri della nostra economia- commenta- e come tale viene trattato, basandosi esclusivamente sulla sua attitudine a generare ricavi, non ricchezza, e entrate tributarie. Il dato economico, tuttavia, seppure rilevante, non può essere considerato come l’unico elemento di valutazione e di analisi di un fenomeno, al fine di evitare il rischio di pervenire a conclusioni gravi e fuorvianti. Sarebbe, ad esempio, come se nell’analisi del settore del commercio degli alimenti per bambini, si prendesse esclusivamente in considerazione il volume economico generato dalle vendite, senza tenere in alcun conto le conseguenze che l’assunzione di quegli alimenti potrebbero comportare sulla salute dei piccoli consumatori”.
“L’elemento da considerare prioritario- prosegue l’avvocato- nell’analisi del fenomeno del gioco d’azzardo, ritengo debba essere quello delle sue implicazione e delle sue conseguenze sulla vita delle persone.
Il gioco d’azzardo comporta gravi rischi per la salute di chi lo pratica, tanto è vero che la legge impone obbligatoriamente di informare chi gioca dei rischi che corre, anche se, nella prassi, questa prescrizione viene osservata in maniera svogliata e sciatta, affidata com’è agli stessi operatori del gioco, che non hanno alcun interesse a comunicarla in maniera efficace.
Recentemente da alcuni è stato proposto che le sessioni di gioco d’azzardo possano venire avviate solo grazie all’utilizzo della tessera sanitaria, misura forse opportuna, ma che dovrebbe suscitare alcune perplessità e far riflettere sulla reale natura del gioco d’azzardo, ipocritamente definito come gioco con vincite in denaro. Mancano ad oggi dati certi sul numero effettivo degli ammalati di Gap, numero tuttavia stimato in maniera affidabile da studi e ricerche di settore, secondo i quali ci sarebbero oggi in Italia, tra 800.000 e 1.300.000 persone affette da disturbo da gioco d’azzardo e tra 2,3 e 3 milioni di persone con modalità di gioco problematico e a rischio dipendenza”.
“Dinanzi a queste stime- conclude Asteriti- sarebbe stata opportuna l’adozione, da parte del Governo, di qualche azione di cautela, in ossequio al principio, normativo, di precauzione, che prescrive di adottare misure precauzionali in presenza di rischi ipotetici per la salute, misure che, nel caso del gioco d’azzardo, in cui il rischio per la salute è certo e concreto, avrebbero dovuto essere di prevenzione, non solo di precauzione. Ma il Ministero della Salute, evidentemente troppo occupato a moltiplicare gli obblighi vaccinali, non ha trovato il tempo e neppure il modo di tutelare la salute delle persone da questa grave “infezione”, dal rischio di una vera e propria dipendenza, dalle conseguenze sicuramente più gravi di quelle prodotte da un attacco di … varicella”.
PressGiochi