18 Novembre 2024 - 12:57

Camera. Sarti (M5S) contro Laboccetta e il suo coinvolgimento nel caso Corallo

Nella seduta di ieri della Giunta delle elezioni, Giulia Sarti del Movimento 5 Stelle si è scagliata contro il rientro in Parlamento del deputato Amedeo Laboccetta (nella foto). La Sarti

29 Settembre 2017

Nella seduta di ieri della Giunta delle elezioni, Giulia Sarti del Movimento 5 Stelle si è scagliata contro il rientro in Parlamento del deputato Amedeo Laboccetta (nella foto).

La Sarti ha ricordato “alcune situazioni che attengono alla posizione del deputato Laboccetta che, seppure non creino problemi dal punto di vista normativo, rilevano dal punto di vista etico e morale. Considerato, infatti, che la Giunta non sia chiamata a svolgere solo un compito di carattere formale ma debba aprire una riflessione in merito alla situazione del deputato e che a tale riflessione debba seguire un approfondimento da parte del Comitato per le incompatibilità.

Duna verifica effettuata, è risultato che lo stesso deputato ha ricoperto la carica di presidente della società GORI spa – Gestione ottimale delle risorse idriche, dal 2014 al 2016. A mio avviso, occorrerebbe appurare se anche nel 2013 e al momento del subentro il deputato Laboccetta effettivamente non ricoprisse alcuna carica.

La gravità della situazione del deputato Laboccetta deriva non dal rivestire o dall’aver rivestito la predetta carica ma dal fatto che, nel novembre 2016, egli è stato destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, assieme a Francesco Corallo, e che nei suoi confronti sono state mosse accuse in relazione a reati di riciclaggio internazionale di denaro, per oltre 200 milioni di euro. Preciso che la misura cautelare nei confronti di Laboccetta è stata revocata dal tribunale del riesame nel mese di gennaio 2017, che le indagini sono ancora in corso e che i fatti emersi dall’ordinanza saranno oggetto di una futura richiesta di rinvio a giudizio o di archiviazione.

Egli è accusato – ha continuato Sarti – di aver favorito le società di Francesco Corallo, e che tali accuse riguardano anche il periodo della scorsa legislatura in cui il deputato Laboccetta era componente della Commissione finanze e della Commissione Antimafia.

In particolare, secondo le accuse, il deputato Laboccetta ha rivestito cariche molto importanti, nel periodo dal 2006 al 2008, nelle società operanti nel comparto del gioco d’azzardo facenti capo a Francesco Corallo. Da tali cariche si è dimesso nel 2008 prima di diventare parlamentare, ma, in qualità di componente della Commissione finanze, nel 2009, grazie anche al decreto-legge «anti-crisi» e al decreto-legge «Abruzzo», i decreti-legge nn. 78 e 39 del 2009, ha effettivamente favorito, con talune norme entrate in vigore, le società di Francesco Corallo. Grazie ai predetti articoli dei decreti-legge nn. 78 e 39, ha ricevuto compensi in denaro, arrivati, come viene dimostrato, attraverso un giro di fatture e un giro di denaro in cui sono venuti alla luce anche i legami con i Tulliani.

Ritengo opportuno ribadire che tutto questo emerge chiaramente dalla predetta ordinanza di custodia cautelare e dalle verifiche fatte dalle forze dell’ordine. L’indagine, tuttora pendente, sia molto rilevante, seppure non consenta alla Giunta di rilevare situazioni di ineleggibilità o di incompatibilità, in quanto, ai fini dell’applicabilità della legge «Severino», nulla sussiste, posto che nei confronti del deputato Laboccetta non sono state emesse né condanne definitive né sentenze di primo grado. A mio avviso sarebbe comunque opportuno che la Giunta richiedesse la trasmissione della citata ordinanza di custodia cautelare.

Desidero evidenziare – conclude – come si tratti di un’immensa indagine di portata internazionale, che non coinvolge di certo soltanto il deputato Laboccetta e Francesco Corallo. Tale indagine ha avuto un’enorme risalto e gli inquirenti si sono trovati di fronte a numerose difficoltà, in quanto la sede legale di Francesco Corallo era alle Antille olandesi, con il conseguente coinvolgimento dei Paesi Bassi per le rogatorie internazionali. Le difficoltà che vi sono state prima di arrivare a capire quali passaggi di denaro vi fossero dietro questo immenso giro di riciclaggio, e come i compensi in denaro siano stati ritrovati grazie a dei «bigliettini» rinvenuti, in cui emerge chiaramente il ringraziamento per il favore fatto grazie all’intervento del deputato Laboccetta nel procedimento di approvazione dei citati decreti-legge nn. 39 e 78. Sottolineo quindi l’importanza che la Giunta valuti non solo i profili formali, ma anche e soprattutto i profili etici e morali, con particolare riferimento ad una persona ritenuta pericolosa, che è stata messa agli arresti, con una abbondanza di prove a suo carico, seppure non si è giunti ad una sentenza di condanna”.

PressGiochi

 

Amedeo Laboccetta: dopo l’inchiesta ‘Rouge et noir’, il ritorno alla Camera dei Deputati

×