26 Dicembre 2024 - 19:03

Agcai: “Il governo vuole eliminare le piccole aziende a vantaggio delle multinazionali”

“Continuiamo a ribadire la nostra volontà di un confronto pubblico con il sottosegretario Baretta”. Esordisce così Benedetto Palese di Agcai all’evento organizzato questa mattina a Roma “Il gioco d’azzardo in

27 Settembre 2017

“Continuiamo a ribadire la nostra volontà di un confronto pubblico con il sottosegretario Baretta”.

Esordisce così Benedetto Palese di Agcai all’evento organizzato questa mattina a Roma “Il gioco d’azzardo in Italia. Quale futuro?”.

“L’illegalità – spiega -è stata eliminata grazie ai gestori. Il problema grave è causato dalle VLT, che dovevano essere collocate solo in sale dedicate, ma i concessionari sono riusciti a metterle in punti non consentiti, come sale scommesse e corner. Il governo sta cercando di portare le VLT nei bar, Baretta deve spiegarci se questo è vero. Il governo non ha dimezzato le sale, invitiamo i media a dare corretta informazione, perché spesso vengono date notizie fuorvianti. Siamo preoccupati perché l’Italia può diventare una sorta di Las Vegas. La VLT è la macchina più pericolosa del mondo, noi siamo per il divertimento. Il governo deve poi agire anche sul gioco online. Online e vlt sono le categorie più pericolose e vengono tassate di meno. Significa che il governo vuole eliminare le piccole aziende a vantaggio delle multinazionali”.

“Le altre associazioni si sono defilate, noi non demordiamo. Il governo – ha continuato Palese – vuole mandare a casa 5mila aziende, sarebbe un enorme licenziamento statale. Abbiamo fatto una proposta che non è stata ascoltata, la riduzione da 500 euro a 100 euro non ha senso. Il governo vuole solo pulirsi la faccia”.

 

 

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Ad intervenire all’evento anche Michela Rostan deputata di Articolo Uno Movimento democratico e progressista.

“Ringrazio l’Agcai per coinvolgere le istituzionali su temi così delicati. L’ azzardo è divenuto un problema e lo Stato deve prendere delle decisioni importanti in merito. Gli introiti dello stato sono stati maggiori lo scorso anno, quindi non c’è stata una riduzione. Le tante persone a rischio ludopatia sono un carico sociale importante. Sono preoccupata riguardo al recente accordo, ci sarà una riduzione degli apparecchi da intrattenimento e un aumento delle VLT. Una decisione che colpirà non solo i cittadini, ma anche il settore. Un conto è garantire il diritto al gioco, sacrosanto, un conto è gettare in pasto le persone alle multinazionali. Molto grave anche la situazione dell’online, servirebbe un testo unico per regolare il gioco. Sulla materia ho fatto un’interrogazione che vi invito a leggere con la quale abbiamo messo un tassello importante e che ci deve aiutare a capire da che parte stare. Le multinazionali non possono fare altro che danneggiare gli italiani”.

“La politica deve scegliere in modo netto da che parte stare – continua la parlamentare -: da quella dei cittadini, che devono essere tutelati dal rischio del gioco che crea dipendenza e causa drammi familiari legati alle ingenti perdite economiche; o da quella delle multinazionali del gioco che traggono profitto proprio dalle debolezze dei giocatori”.

“Anche se l’introito derivante dal gioco per le casse dello Stato nel 2016 è stato di 9 miliardi e mezzo – dice la deputata di Mdp – non credo esista alcuna etica politica nel ‘fare cassa’ sulla pelle della gente. Oltre un milione e trecentomila cittadini a rischio ludopatia costituiscono un carico sociale che l’Italia non può permettersi. Specie perché questa dipendenza alimenta fenomeni criminali strettamente connessi come l’usura e lo strozzinaggio. In questo quadro sono molto preoccupata dal recente accordo siglato in sede di Conferenza Stato Regioni che prevede l’apertura di altre 4mila sale da gioco e la progressiva riduzione di apparecchi da intrattenimento in favore delle videolottery. Una misura che, al tempo stesso, finisce con il danneggiare ancora di più i giocatori d’azzardo e mette in ginocchio il settore dei giochi da intrattenimento che conta oltre 10mila posti di lavoro”.

“Per tutte queste ragioni – conclude la parlamentare Rostan –  ho presentato un’interrogazione parlamentare al Presidente del Consiglio e al Ministro dell’Economia. Un conto è garantire il diritto al gioco e al divertimento, altra cosa è gettare in pasto alle multinazionali del gioco gli italiani con il vizio del gioco. E su questo punto deve essere aperta necessariamente la parentesi del gioco on line che sta creando disastri sociali in tutte le province del nostro Paese senza che si sia riusciti a mettere in campo la minima forma di controllo su questo fenomeno. Ritengo sempre più impellente l’adozione di un testo unico del gioco che regolamenti l’intera materia a partire dalla difesa dei cittadini. Questa situazione fuori controllo non giova a nessuno se non alle multinazionali”.

 

“Molte delle vostre ragioni le capisco, – è intervenuto infine Domenico Faggiani di Anci Lazio tra gli astanti – sia come sindaco, sia come rappresente di ADM. L’ accordo in conferenza unificata è un piccolo passo avanti. Servirebbe una legge quadro nazionale. Comprendo le problematiche dei gestori”.

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