22 Novembre 2024 - 22:51

Istituzioni e azzardo. Per l’associazionismo quello che conta sono i dati

In occasione dell’evento che si è tenuto oggi a Milano presso la sede della Caritas, un importante contributo è stato fornito dalle associazioni sociali impegnate sul fronte del gioco d’azzardo

05 Settembre 2017

In occasione dell’evento che si è tenuto oggi a Milano presso la sede della Caritas, un importante contributo è stato fornito dalle associazioni sociali impegnate sul fronte del gioco d’azzardo patologico.

 

Presente Marco Dotti del Movimento No slot che ha ricordato il suo impegno nel sollecitare comuni e regioni a chiedere allo Stato i dati relativi al gioco nei rispettivi territori di competenza. “Il problema – ha spiegato – è che una parte dei dati non è in possesso dei monopoli, ma nelle mani dei concessionari e delle lobbies che li usano le proprie strategie di marketing e vendita di gioco.

 

Dobbiamo uscire da questo ingorgo di parole. La legalità del gioco è molto porosa. Noi abbiamo un l’obbligo di pretendere chiarezza. Per me la battaglia suo dati è centrale perché noi ci poniamo come coloro che prima di agire vogliono capire. Dobbiamo sapere qual è l’impatto reale di questo fenomenoper poter intervenire al meglio.

 

“Il nostro obiettivo esplicito – ha affermato Carlo Cefaloni per il Movimento Slot mob –  è quello di togliere la concessione dell’azzardo alla gestione di società commerciali che non possono far altro che incentivarlo per trarne profitto. A nostro giudizio occorre rimettere in discussione l’intera materia in modo democratico e partecipato. Senza una diversa economia, capace di generare benessere per tutti, vinceranno sempre le lobby, come osserviamo nel tentativo finora fallito di imporre il ragionevole divieto assoluto alla pubblicità del gioco”.

 

“Noi siamo la voci delle famiglie – ha affermato Emma Ciccarelli dell’associazione familiari -. Va bene questo cambio di rotta e cominciare a diminuire il gioco dazzardo. Bisogna però iniziare a muoversi su altri fronti, a sostenere la famiglia. Alla famiglia va garantita assistenza. È una mancanza di autenticità. Si è mai calcolato quanto costa allo stato recuperare le dipendenze, famiglie che si sfasciano? Va avviata una riflessione in questo senso. Bisogna parlare di prevenzione non basta mettere un cerotto sulla ferita, lo Stato deve promuovere stili di vita più sani. Linvito è ad aumentare la spesa pubblica per la prevenzione e per generare benessere diffuso”.

 

“Ci interessa – ha spiegato Attilio Simeone di Insieme contro l’azzardo – è la riduzione del numero o la riduzione del consumo? Non è vero che il Governo riduce l’offerta di gioco. Non è un piano di riordino secondo me sarà un piano di ottimizzazione della filiera”.

 

“Io voglio sottolineare l’aspetto educativo – ha infine concluso Mainardi  dell’associazione scuole cattoliche -. Noi siamo a favore del divieto totale della pubblicità del gioco. Lo riteniamo fondamentale dal punto di vista educativo. Vogliamo creare sinergia sia a livello nazionale che locale. Crediamo nelle alleanze educative sul territorio (scuole oratori etc)”.

 

 

Simona Brambilla – PressGiochi

×