Osvaldo Asteriti attacca nuovamente i “pericoli” dei G&V analizzando alcuni dati. “I gratta e vinci oggi attivi sono 45- commenta- Il prezzo del biglietto varia da 1 euro (sei lotterie),
Osvaldo Asteriti attacca nuovamente i “pericoli” dei G&V analizzando alcuni dati.
“I gratta e vinci oggi attivi sono 45- commenta- Il prezzo del biglietto varia da 1 euro (sei lotterie), 2 euro (sei lotterie), 3 euro (nove lotterie), 5 euro (dodici lotterie), 10 euro (sette lotterie) a 20 euro (cinque lotterie). Una offerta imponente, in grado di soddisfare qualsiasi richiesta e qualsiasi tasca.Solo come primo lotto, hanno distribuito 1.584.432.000 tagliandi, che corrisponde pressappoco al numero di biglietti venduti in un anno, e continuamente rimpiazzati da altri, attraverso emissione di lotti successivi, di cui i monopoli non comunicano la quantità. Un numero comunque impressionante, basti pensare che calcolando in tre grammi il peso medio di ogni biglietto, si tratta di 4.753.296 Kg, 4.735 tonnellate, di materiale tossico nocivo, che oltre a far male alla salute, deve essere smaltito come rifiuto”.
“I premi in palio sono complessivamente 707.049.173- prosegue l’avvocato- distribuiti attraverso 507.210.777 biglietti vincenti, in media poco più di un biglietto vincente su tre. Il pay out medio è pari al 70,27% della raccolta, con un minimo, pari al 53,99%, del g&v ”Sette e mezzo”, da un euro, e un massimo dell’85,6% di “Nuovo Maxi Miliardario”, da 20 euro. Per diventare “trasparente”, il dato relativo ai premi complessivi va letto insieme alla loro stratificazione. Su 507.210.777 biglietti vincenti, il 52,83%, pari 268.007.840 non fanno vincere niente, ma si limitano a restituire al giocatore l’importo della giocata, decretando un singolare “pareggio”, anche se i monopoli si ostinano a considerare come “vincita” la somma pari alla giocata. Altri 147.188.160 biglietti vincenti, pari ad un ulteriore 29,01% del totale, assicurano un premio di importo di poco superiore, se ad esempio il premio minimo è 1 euro, il premio immediatamente superiore varrà… 2 euro e poi 5, 10, ecc. (v. ad es. g&v “2016” ). Insomma, più di 5 biglietti vincenti su dieci restituiscono l’importo della giocata, e altri 3 su dieci, pochi spiccioli in più. I biglietti contenenti la vincita massima sono 145.673, su 157 milioni di biglietti. In termini percentuali, i biglietti contenenti il premio massimo rappresentano lo 0,009% del totale dei biglietti distribuiti”.
“L’entità della vincita massima è di solito collegata al prezzo del biglietto- prosegue- più è elevato, più alta è la vincita, con alcune significative eccezioni. Su 145.673 premi massimi, 140.880 valgono 500 euro, premio considerato di fascia bassa dagli stessi monopoli, tutti assegnati da “Soldi Cash 500”, il cui biglietto costa 10 euro. La medesima strategia per il g&v “I magnifici 10.000”, il cui biglietto costa 20 euro, ma la vincita massima ammonta a 10.000 euro, e ce ne sono 4.440”.
“In conclusione- conclude- 140.800 sono vincite massime da 500 euro, 4.440 valgono 10.000 euro, 168 consegnano 7.000 euro. Insomma, su 145.673 vincite massime, 145.408 consegnano da 500 a 10.000 euro. I famosi premi in grado di cambiare la vita, da 500.000 euro in su, sono una manciata, 135 su 1.584.432.000 biglietti, lo 0,000008%. I motivi di successo dei g&v, l’offerta imponente e variegata, la facilità di gioco, non di vincita, la rapidità di gioco, la pericolosa percezione di una pretesa innocuità, tra le ragioni della loro pericolosità, oltre all’abbaglio sulla loro effettiva dannosità, tra altre caratteristiche, la struttura premi studiata per indurre a giocare”.
PressGiochi
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