25 Novembre 2024 - 00:38

Cartelle Equitalia ‘inesistenti’. La sentenza della Consulta potrebbe essere estesa anche agli atti dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

La Corte Costituzionale ha recentemente dichiarato incostituzionali le nomine di 767 dirigenti dell’Agenzia delle Entrate in quanto avvenute senza concorso pubblico. Di conseguenza, tutti gli atti firmati dai suddetti dirigenti

25 Marzo 2015

La Corte Costituzionale ha recentemente dichiarato incostituzionali le nomine di 767 dirigenti dell’Agenzia delle Entrate in quanto avvenute senza concorso pubblico. Di conseguenza, tutti gli atti firmati dai suddetti dirigenti (i quali non avevano facoltà per firmarli) non solo risultano nulli, ma persino inesistenti, categoria che fra tutti i vizi legali è fra le più insanabili. Ne consegue che migliaia di cartelle di Equitalia, derivate da atti firmati da dirigenti illegittimi, risulterebbero inesistenti.

La potrebbe essere estesa anche agli atti dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Il «decreto Milleproroghe 2015», ha ulteriormente prorogato, dal 30 giugno 2015 al 31 dicembre 2015, il termine per il completamento delle procedure concorsuali indette dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli e dall’Agenzia delle entrate per il reclutamento di dirigenti di seconda fascia, continuando ad autorizzare, nelle more, le stesse ad attribuire incarichi dirigenziali a propri funzionari grazie alla stipula di contratti di lavoro a tempo determinato.

La norma è destinata anch’essa a subire il giudizio d’illegittimità del suddetto articolo 8, comma 24, del decreto-legge 2 marzo 2012, n. 16, e del quale dispone la modifica.

A portare la questione sui banchi del Parlamento è stato ieri l’on. Giovanni Paglia del Sel che ha ricordato che “l’Agenzia delle entrate, in tutti questi anni avrebbe esercitato eccesso di potere e sviamento di potere, ed oltrepassato, i limiti della propria autonomia regolamentare, violando, in tal modo, i principi fondamentali che governano l’accesso dei funzionari pubblici alla qualifica dirigenziale. Sul piano dell’efficacia degli atti amministrativi,- ha dichiarato Paglia – secondo una giurisprudenza oramai consolidata nel tempo, quando un atto è firmato da un soggetto privo dei poteri, si configura una causa di inesistenza dello stesso che, tra tutti i vizi, rappresenta la categoria più grave e insanabile, anche perché può essere fatta valere, oltre che d’ufficio, anche in ogni stato e grado del giudizio”.

Il Governo starebbe lavorando all’ipotesi di un decreto-legge che disporrebbe una ulteriore proroga di due anni degli incarichi dirigenziali per arrivare rapidamente ad un concorso aperto anche a soggetti esterni alle agenzie fiscali, ma con una riserva per i dirigenti «incaricati».

Per l’on. Paglia, questa soluzione eluderebbe la pronuncia della Consulta. “La gravità della situazione che si è venuta a determinare - conclude Paglia – richiede un intervento d’urgenza per evitare, da un lato, la completa paralisi delle agenzie fiscali e, dall’altro, l’enorme danno erariale in termini di mancato gettito”.

 

– Sentenza Consulta. Unadis reclama il rispetto dei dirigenti incaricati e convoca assemblea pubblica

-Sentenza Consulta. Iervolino (Fp Cgil): “A rischio l’azione di contrasto all’evasione fiscale di ADM”

– Sentenza Consulta su incarichi dirigenziali. Causi (Pd): “Serio rischio per ADM”

 

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