“Appare consolidarsi l’infiltrazione delle consorterie criminali nel settore dei giochi on line, delle slot machine e delle scommesse sportive, attraverso modalità diverse che vanno dall’attività estorsiva – quale, ad esempio,
“Appare consolidarsi l’infiltrazione delle consorterie criminali nel settore dei giochi on line, delle slot machine e delle scommesse sportive, attraverso modalità diverse che vanno dall’attività estorsiva – quale, ad esempio, l’imposizione dei videopoker nei bar – all’infiltrazione attraverso prestanome in seno a società che gestiscono le scommesse e le sale gioco. A latere del circuito legale, si rileva una sempre più rilevante attività svolta mediante la gestione su piattaforme illegali delle scommesse sportive e dei videopoker, con l’utilizzo di server collocati in paesi esteri. I fenomeni evidenziati trovano riscontri sempre più frequenti nell’ambito di collaborazioni con Procure e DDA, nonché nelle numerose segnalazioni di operazioni sospette che scaturiscono da una maggiore sensibilizzazione sul tema acquisita da intermediari e da operatori del settore anche a seguito dell’attività ispettiva condotta dall’Unità”.
E’ la denuncia che arriva dall’Unità di Informazione Finanziaria che ha oggi pubblicato il Rapporto annuale per il 2016.
Si conferma anche per il 2016 il trend di crescita delle segnalazioni trasmesse dagli operatori non finanziari, passate da 1.864 nel 2015 a 2.584 nel 2016. In termini assoluti sono ancora i gestori di giochi e scommesse ad accentrare la percentuale maggiore di segnalazioni di tale categoria (circa l’80%), con un incremento che sfiora il 40%. A tale risultato può aver contribuito l’effetto di sensibilizzazione conseguente agli interventi ispettivi condotti dalla UIF nel biennio su alcuni importanti operatori appartenenti alla categoria, l’unica a non essere interessata dagli effetti della voluntary disclosure.
Da parte degli operatori di giochi e scommesse sono 2.050 le segnalazioni arrivate nel 2016, il 39,8% in più rispetto al 2015. Come conferma il rapporto, sono proseguite le ispezioni nei comparti del trasporto valori e dei giochi, settori cash intensive particolarmente a rischio di infiltrazione di fondi di dubbia provenienza o destinazione, finora privi di un’adeguata regolamentazione in materia di antiriciclaggio. Gli accertamenti svolti sugli operatori di gioco hanno confermato la necessità di interventi normativi a fini antiriciclaggio, volti a responsabilizzare la rete distributiva degli esercenti e gestori e a mitigare i rischi insiti in alcune tipologie di gioco, quali le Video Lottery Terminal, in ragione dell’elevato utilizzo di contante sotto soglia e della scarsa tracciabilità delle operazioni.
VLT -La potenziale connessione con flussi di denaro contante di dubbia origine è stata riscontrata anche alla base di alcune segnalazioni inoltrate da operatori di gioco e riferite ad anomale concentrazioni di incassi di ticket emessi da Video Lottery Terminal (VLT). Le peculiari modalità di funzionamento di tali apparecchiature le rendono particolarmente vulnerabili al rischio di utilizzi impropri: l’utente può, infatti, attivare il gioco mediante il caricamento diretto di banconote nella macchina e successivamente interrompere la sessione in qualsiasi momento, ottenendo la restituzione del credito residuo dietro presentazione di un ticket stampato direttamente dalla VLT. Ne consegue che, in linea teorica, tali apparecchiature offrono la possibilità di conferire apparente legittimazione a somme di denaro contante di origine ignota, garantendone la trasformazione in ticket al portatore, a loro volta liquidabili mediante bonifici o assegni circolari.
Gioco online – L’Unità nel corso dell’anno ha ricevuto numerose segnalazioni trasmesse da concessionari di gioco a distanza e relative a pratiche collusive poste in essere da clienti dediti ai cosiddetti skill games, giochi caratterizzati dalla prevalenza dell’abilità del giocatore rispetto alla componente aleatoria. Dette pratiche collusive sarebbero utilizzate per giocare in modo concertato a danno di terzi partecipanti al torneo, oppure per dissimulare trasferimenti di denaro. A tale attività fanno da corollario fenomeni di furto dell’identità digitale, finalizzati all’attivazione di conti di gioco alimentati da carte di pagamento sottratte e impiegate per simulare attività di gaming la cui unica finalità è quella di consentire un trasferimento di disponibilità tra i giocatori e la connessa monetizzazione. I soggetti menzionati nelle SOS in questione sono spesso stati oggetto di precedenti segnalazioni trasmesse da intermediari bancari in cui venivano sottolineati la frequenza delle vincite, gli importi complessivi cospicui e l’incoerenza del profilo soggettivo. Spesso infatti i segnalati avevano dichiarato di essere studenti, pensionati o di non svolgere alcuna attività e, nel contempo, avevano sostenuto di essere giocatori d’azzardo abituali.
Altra criticità – continua il Rapporto UIF – frequentemente segnalata all’Unità da intermediari bancari riguarda la ricezione di pagamenti connessi a vincite di gioco effettuati per il tramite di ricorrenti IP o IMEL che non hanno sede in Italia. Questi intermediari, infatti, offrono una vasta gamma di servizi (depositi on line, pagamenti, giroconti, prelevamenti e operazioni su ewallet), spesso in diverse valute, anche virtuali, accessibili tramite strumenti di facile uso e di difficile controllo come smartphone, tablet e personal computer. Ai clienti viene garantita l’istantaneità e la sicurezza delle transazioni finanziarie, presidiate dal rischio di frode. Non sono note, tuttavia, le misure adottate da tali intermediari in materia di identificazione della clientela, né l’efficacia dei controlli dagli stessi posti in essere al fine di contrastare il riciclaggio e il finanziamento al terrorismo. Ne deriva una generale difficoltà degli intermediari italiani, coinvolti in questo genere di operatività, ad avere accesso pieno a informazioni in merito alla natura delle transazioni e alle reali controparti intervenute, con evidenti ripercussioni sulla tracciabilità dei flussi finanziari.
PressGiochi