24 Novembre 2024 - 09:04

Saint Martin: ancora attesa per la sospensione della detenzione di Francesco Corallo

La Joint Court of Justice mercoledì scorso avrebbe dovuto decidere sulla sospensione della detenzione dell’imprenditore Francesco Corallo durante una seduta a porte chiuse. Invece, l’accusa e la difesa hanno presentato

23 Giugno 2017

La Joint Court of Justice mercoledì scorso avrebbe dovuto decidere sulla sospensione della detenzione dell’imprenditore Francesco Corallo durante una seduta a porte chiuse. Invece, l’accusa e la difesa hanno presentato nuove argomentazioni che hanno portato ad un nuovo ritardo. La Corte darà ora la sua decisione la prossima settimana.

Martedì scorso, inoltre, la Corte d’Appello ha dichiarato ammissibile l’estradizione in Italia del businessman e darà parere positivo al Governatore di Saint Martin. Nel suo parere al governatore, la Corte d’appello ha detto che nella presa di una decisione sull’estradizione dovrebbe essere considerato che Corallo, nel caso di una condanna, deve potere scontare il resto della condanna a St. Martin.

 

Secondo l’avvocato della difesa, Eldon “Peppie” Sulvaran, questo è esattamente quello che avevano chiesto. “Ciò significa che il parere della Corte può essere seguito solo nel caso in cui le autorità italiane possano dare una garanzia al Governatore che, nel caso in cui Corallo fosse irrevocabilmente condannato per crimini ammissibili all’estradizione, egli potrà scontare la condanna a St. Martin.

Inoltre, l’avvocato ha sottolineato che, sulla base della sentenza dell’Alta Corte, le autorità italiane dovrebbero anche garantire che una possibile sentenza possa essere adattata in base alla legge di St. Martin. Secondo la difesa, le autorità italiane non sono in grado di garantire un adeguamento di questo tipo, come non è possibile in base alla legge italiana.
“L’uno e l’altro sono stati confermati dalla High Court, per questo, a nostro avviso, la richiesta di estradizione non può essere concessa”, ha detto Sulvaran. La difesa ha chiesto alla Corte di dichiarare inammissibile la richiesta di estradizione dell’accusa. Nel frattempo, Sulvaran ha invocato la liberazione di Corallo dalla detenzione, se necessario anche con cauzione.

 

Inoltre, l’imprenditore della Global Starnet, ad aprile ha presentato una denuncia presso la Corte Europea per i Diritti Umani per essere rimasto in una cella di 16 metri quadri da condividere con 6 o 7 persone con condizioni igieniche scarse.

Francesco Corallo è in carcere da oltre sei mesi, e la difesa ha presentato in questo periodo tre richieste di liberta condizionata, tutte respinte dalla Joint Court.

 

 

Ricordiamo che la richiesta di estradizione è stata presentata dalla Procura di Roma lo scorso 12 gennaio in seguito alle indagini dell’inchiesta ‘Rouge et noire’ relativa a evasione fiscale, corruzione e riciclaggio dei proventi del mancato pagamento del preu sulle slot machine, video-lottery e gioco online. Indagine che ha coinvolto inevitabilmente l’azienda legata a Corallo, la Global Starnet, che ha successivamente ricevuto la decadenza della concessione per la raccolta di gioco pubblico, decadenza sulla quale ieri si è espresso in maniera confermativa anche il Tribunale amministrativo del Lazio. Nel frattempo, in Italia e a Saint Martin i dipendenti protestano per la tutela dei propri posti di lavoro. Proprio martedì a Roma i 300 dipendenti della concessionaria hanno incontrato il Capo di Gabinetto della Procura per sollecitare un intervento a tutela dell’occupazione.

 

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