24 Novembre 2024 - 04:45

Val D’Aosta. Approvata una risoluzione sul personale della Casa da gioco di Saint-Vincent

Nella seduta di ieri, del 21 giugno 2017, il Consiglio della Valle D’Aosta ha discusso due risoluzioni depositate in Aula riguardante la procedura di licenziamento collettivo per 221 dipendenti della

22 Giugno 2017

Nella seduta di ieri, del 21 giugno 2017, il Consiglio della Valle D’Aosta ha discusso due risoluzioni depositate in Aula riguardante la procedura di licenziamento collettivo per 221 dipendenti della Casa da gioco di Saint-Vincent.

Il primo testo, presentato dalle forze di maggioranza, è stato approvato con 18 voti a favore e 15 contrari, e impegna la Giunta “a dare indicazioni alla società, in persona dell’Amministratore unico, di superare la procedura di mobilità ex lege 223/1991, previo accordo sindacale validato da referendum che, sviluppando e modificando l’accordo del 27 ottobre 2015, in conformità con i principi del Piano di ristrutturazione, garantisca l’attuazione del Piano stesso e quindi il raggiungimento degli obiettivi di equilibrio di bilancio nei tempi previsti”.

La seconda iniziativa, proposta dai gruppi UV, EPAV, PD-SVdA, è stata respinta con 18 voti di astensione e 15 a favore e chiedeva all’Assessore competente di proporre l’immediata sospensione della procedura di licenziamento collettivo di cui alla legge 223/1991, la cui fase amministrativa scadrà il 30 giugno 2017.

L’iniziativa dell’opposizione è stata illustrata all’Aula dal Consigliere dell’UV Luca Bianchi: “Dopo l’incontro in quarta Commissione consiliare con i Sindacati di categoria della Casinò spa, i quali hanno converso sull’urgenza di sospendere la procedura di attivazione della legge 223/1991, riteniamo più che mai necessario accettare la richiesta di ritirare la procedura di licenziamento collettivo per 221 dipendenti, la cui fase amministrativa scadrà il 30 giugno 2017, al fine di poter continuare una trattativa sindacale paritaria e non vincolata su tematiche già presenti e conseguenti all’accordo dell’ottobre 2015”.

 

 

L’Assessore al bilancio e società partecipate, Albert Chatrian, ha presentato la risoluzione depositata dalla maggioranza: “La situazione che abbiamo trovato è peggio di quella che avremmo mai potuto immaginare, è drammatica, e raccontare bugie non serve né all’azienda, né al personale, né a tutti i valdostani. Oggi, c’è stata un’apertura: parlando all’azienda e alle forze sindacali abbiamo chiesto di prendere i punti meritevoli dell’accordo del 2015 e di integrarli e implementarli. L’obiettivo dell’accordo è quella di non mandare a casa nessuno, ma di riparametrare i costi del personale, che sia graduato sulle posizioni, chiedendo di più a chi guadagna di più. Credo che ci siano le condizioni per trovare una sintesi. Mettere la polvere sotto il tappeto, lasciando tutto così com’è sarebbe irresponsabile nei confronti dei lavoratori. I costi sono ormai insostenibili: occorre calmierare i costi e invertire la rotta dei ricavi”

 

 

Il Capogruppo del PD-SVdA, Jean-Pierre Guichardaz, ha evidenziato: “Non possiamo continuare coi ricatti e con le spade di Damocle. La maggioranza, per incapacità, chiede ai Sindacati di fare il kapò e la risoluzione che ci ha presentato è una commedia dell’assurdo. Che cosa ha fatto in questi mesi l’Amministratore unico? I risultati sono disastrosi e la colpa viene addossata ai Sindacati per non aver formato l’accordo per il personale. Invece bisogna dare indicazioni all’Amministratore unico di mettere in piedi un’azione di marketing e di far ripartire una macchina che potenzialmente ha un ottimo funzionamento. Vi limitate invece ad un’azione tattica per coprire le incapacità dei professionisti incaricati. Se oggi c’è della polvere sotto i tappeti è dell’attuale maggioranza, che invece cerca di scaricare le responsabilità su tutti fuorché su se stessa”.

 

 

Il Consigliere dell’UV Aurelio Marguerettaz ha definito l’impegno dell’Assessore Chatrian “nullo, rispetto alle richieste dei Sindacati. Il Piano industriale è acqua fresca, non ci porta al rilancio del Casinò, ma taglia con il machete gli stipendi del personale. La nostra risoluzione chiede una modifica dell’atteggiamento di totale chiusura dell’Amministratore unico, forse più abituato alle pubbliche relazioni piuttosto che alla gestione di una Casa da gioco. I rappresentanti sindacali non hanno escluso altri sacrifici, ma hanno chiesto di non dover lavorare sotto ricatto. L’impegno dell’Assessore non cambia una virgola, mentre la nostra risoluzione è un atto di fiducia nei confronti dei lavoratori che non sono degli irresponsabili. Veniamo loro incontro anche dal punto di vista umano”.

 

 

Il Consigliere del M5S Roberto Cognetta ha citato un’intervista al consulente del Casinò Paolo Giovannini “che lamenta la non condivisione nelle decisioni in merito alla gestione. Il suo messaggio mi sembra chiaro: chi deve gestire in questo momento non lo sta facendo nel modo giusto e ci stiamo avvitando sempre più. Al di là delle risoluzioni tecniche, ormai i tempi sono oltre le discussioni. Se la 223 andrà avanti, a fine mese cosa succederà? Bisogna agire e in fretta”.

 

 

Per il Capogruppo dell’EPAV Mauro Baccega, «l’Assessore ha fallito pesantemente su questo dossier, mettendo insieme una squadra che non si parla, che non interagisce, ma che ci ha detto di avere in mano una Ferrari e un gioiello da valorizzare. Ma questo non è stato fatto. L’assessore dia mandato di sospendere la procedura di mobilità”.

 

 

L’Assessore Chatrian ha replicato, dichiarando: «In questi tre mesi: abbiamo approvato un Piano industriale che consente di fare lo stato dell’arte di una società che è ancora importante ma che deve essere gestita in maniera diversa e seriamente; abbiamo approvato un disegno di legge a supporto del Piano. Prendo le distanze dal qualunquismo e dalla superficialità di chi mette sul piatto dati errati. Il secondo trimestre, che si sta chiudendo, non perde come il primo rispetto al 2016, con timidi segnali di ripresa, ma dobbiamo coprire in questo momento i costi. Da parte di tanti lavoratori c’è la voglia di riscattarsi, di guardare avanti perché in questi anni erano stati messi all’angolo senza stimoli e senza meritocrazia. Ci vorrà un po’ di tempo per creare le nuove condizioni, ma il tassello del 30 giugno è importante e abbiamo dato mandato all’Amministratore unico di proporre diverse soluzioni che i Sindacati stanno vagliando per cercare di arrivare ad una sintesi. Sintesi che non sarà né semplice né facile e che dovrà essere avallata da un referendum all’interno del Casinò. Il nostro obiettivo è quello di rilanciare un’azienda che ha grandi possibilità”.

 

 

In sede di replica, il Consigliere Augusto Rollandin ha affermato: «Ci è stato impedito di dare un finanziamento alla Casa da gioco e oggi la nuova maggioranza non sa come risolvere la problematica. Quelle risorse non sarebbero state buttate, ma sarebbero servite a reggere la situazione. Sospendere la legge 223 è una sfida. Col rifiuto del buon senso andate incontro ad amare sorprese che ricadranno interamente sui lavoratori”.

PressGiochi

 

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