11 Gennaio 2025 - 09:42

Cesano Boscone. Ass. Rubichi: “Giovani più consapevoli dei rischi del gioco”

“Si tratta del primo progetto presentato dal Piano di zona dopo il passaggio a Cesano Boscone. È un ottimo inizio: primi davanti a città importanti come Milano, Varese, Pavia, Sesto

13 Giugno 2017

“Si tratta del primo progetto presentato dal Piano di zona dopo il passaggio a Cesano Boscone. È un ottimo inizio: primi davanti a città importanti come Milano, Varese, Pavia, Sesto San Giovanni. Mi aspetto che nei prossimi anni i Comuni della zona riescano ad attrarre diversi finanziamenti in ambiti di così grande interesse proprio unendo le forze attraverso questo strumento”.

Commenta così il sindaco di Cesano Boscone Simone Negri l’assegnazione al proprio progetto del sostegno della Regione Lombardia per il contrasto al gioco d’azzardo patologico. Il progetto #Gioco@Perdere prevede lo svolgimento di una pluralità di azioni di contrasto al GAP nei territori dei Comuni di Cesano Boscone, Buccinasco, Trezzano sul Naviglio, Corsico, Assago e Cusago, in partenariato con ATS (per le funzioni di governance socio-sanitaria a livello territoriale), ASST, quattro istituti scolastici omnicomprensivi, le cooperative Betania, Sun(n)coop e Spazio Aperto Servizi, nonché la supervisione metodologica – per la parte di ricerca – dell’università  di Losanna.

“Attraverso il primo finanziamento ricevuto da Regione Lombardia due anni fa – spiega l’assessore alle politiche sociali Mara Rubichi – avevamo intrapreso un lavoro che era giusto continuare a sviluppare sui nostri territori. Quando Regione è uscita con questa seconda misura, abbiamo indetto una manifestazione di interesse per individuare degli operatori che potessero co-progettare e gestire l’intervento nella nostra zona, insieme alle amministrazioni. Abbiamo tracciato un progetto – prosegue l’assessore – per occuparci con particolare attenzione dell’aspetto di prevenzione e di ricerca, che vedrà il coinvolgimento di alcune scuole dell’ambito. L’obiettivo è quello di rendere i più giovani consapevoli dei rischi del gioco d’azzardo e di poter raccogliere dei dati da spendere per modulare meglio interventi futuri. Prevenire e curare saranno le parole d’ordine, perché questo fenomeno è un dramma che dilaga anche nei nostri territori, impoverisce le famiglie e distrugge le relazioni: fare qualcosa era nostro dovere”.

Le azioni saranno sviluppate su 6 ambiti:

  1. Informazione/comunicazione, che prevede lo sviluppo di una campagna di comunicazione su tutto il territorio focalizzata a dare informazioni specifiche sul progetto e a sensibilizzare sul tema della dipendenza da GAP, in luoghi formali, informali e virtuali.
  2. Formazione con lo sviluppo di un programma di training per il riconoscimento dei segnali di allarme.
  3. Mappatura e contestuale azione di controllo con la verifica e l’aggiornamento del censimento geolocalizzato degli esercizi con newslot/AWP e VLT messo a disposizione da Regione Lombardia e individuazione e geolocalizzazione dei luoghi sensibili.
  4. Azioni no slot che prevedono il coinvolgimento dei gestori degli esercizi pubblici con e senza slot, attraverso il suggerimento di strategie di marketing che sensibilizzino sulla possibilità di guadagno non necessariamente connesse alle possibilità offerte con il gioco d’azzardo.
  5. Controllo e vigilanza attraverso azioni di vigilanza finalizzate a verificare quanto già stabiliscono le norme in materia, applicando le sanzioni previste dal legislatore nazionale e regionale; adozione di nuovi strumenti di vigilanza a livello locale che renderanno maggiormente stringenti i controlli, prevedendo misure aggiuntive rispetto a quelle già in essere, tese a prevenire e contenere il fenomeno del GAP.
  6. Ricerca, attraverso un’indagine sulle percezioni di bambini e adolescenti rispetto al gioco, sui pensieri erronei che lo rendono appetibile, su quali trigger (del gioco fisico e on line) suscitano in loro comportamenti legati all’azzardo (rispetto ad altre possibili attività ludiche, quale una sana competizione, la libera espressione e l’abilità), attraverso proposte laboratoriali da condurre nelle scuole primarie e secondarie di I grado, differenziate per età.

 

 

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