“Si tratta del primo progetto presentato dal Piano di zona dopo il passaggio a Cesano Boscone. È un ottimo inizio: primi davanti a città importanti come Milano, Varese, Pavia, Sesto
“Si tratta del primo progetto presentato dal Piano di zona dopo il passaggio a Cesano Boscone. È un ottimo inizio: primi davanti a città importanti come Milano, Varese, Pavia, Sesto San Giovanni. Mi aspetto che nei prossimi anni i Comuni della zona riescano ad attrarre diversi finanziamenti in ambiti di così grande interesse proprio unendo le forze attraverso questo strumento”.
Commenta così il sindaco di Cesano Boscone Simone Negri l’assegnazione al proprio progetto del sostegno della Regione Lombardia per il contrasto al gioco d’azzardo patologico. Il progetto #Gioco@Perdere prevede lo svolgimento di una pluralità di azioni di contrasto al GAP nei territori dei Comuni di Cesano Boscone, Buccinasco, Trezzano sul Naviglio, Corsico, Assago e Cusago, in partenariato con ATS (per le funzioni di governance socio-sanitaria a livello territoriale), ASST, quattro istituti scolastici omnicomprensivi, le cooperative Betania, Sun(n)coop e Spazio Aperto Servizi, nonché la supervisione metodologica – per la parte di ricerca – dell’università di Losanna.
“Attraverso il primo finanziamento ricevuto da Regione Lombardia due anni fa – spiega l’assessore alle politiche sociali Mara Rubichi – avevamo intrapreso un lavoro che era giusto continuare a sviluppare sui nostri territori. Quando Regione è uscita con questa seconda misura, abbiamo indetto una manifestazione di interesse per individuare degli operatori che potessero co-progettare e gestire l’intervento nella nostra zona, insieme alle amministrazioni. Abbiamo tracciato un progetto – prosegue l’assessore – per occuparci con particolare attenzione dell’aspetto di prevenzione e di ricerca, che vedrà il coinvolgimento di alcune scuole dell’ambito. L’obiettivo è quello di rendere i più giovani consapevoli dei rischi del gioco d’azzardo e di poter raccogliere dei dati da spendere per modulare meglio interventi futuri. Prevenire e curare saranno le parole d’ordine, perché questo fenomeno è un dramma che dilaga anche nei nostri territori, impoverisce le famiglie e distrugge le relazioni: fare qualcosa era nostro dovere”.
Le azioni saranno sviluppate su 6 ambiti:
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