24 Novembre 2024 - 14:36

Il Tar Lazio respinge il ricorso di un bookmaker estero contro ADM per il trasferimento dei punti di raccolta

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Seconda) ha respinto il ricorso di una società estera contro Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per l’annullamento dei provvedimenti con i

24 Maggio 2017

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Seconda) ha respinto il ricorso di una società estera contro Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per l’annullamento dei provvedimenti con i quali l’agenzia ha negato le autorizzazioni per il cambio di titolarità dei punti di raccolta scommesse.

Secondo il tribunale “la possibilità di raccogliere scommesse nelle more del rilascio della licenza di pubblica sicurezza ex art. 88 TULPS, in definitiva, riguarda solo i punti originariamente emersi, ma non i punti presso i quali si intende trasferire l’attività una volta che l’impresa è divenuta titolare del diritto alla raccolta legale”.

“Tale interpretazione- prosegue il TAR- appare del tutto compatibile con quanto disposto dall’art. 1, comma 643, lett. h), della legge n. 190 del 2014 che, nel consentire implicitamente l’attività di raccolta delle scommesse nelle more del rilascio del titolo abilitativo di cui all’art. 88 TULPS, disciplina l’attività dei punti di scommessa “regolarizzandi”, per i quali vige il principio di continuità, ma non anche l’attività di quelli “regolarizzati”, che fuoriescono dalla ratio e, quindi, dall’ambito applicativo della norma; la circostanza rappresentata dalla ricorrente secondo cui l’equiparazione tout court ai concessionari produrrebbe comunque una lesione alla parità di trattamento in quanto la durata delle concessioni è maggiore rispetto a quella della ricorrente, pari a soli 18 mesi, salvo limitate proroghe temporali, non può ritenersi persuasiva in quanto la disciplina, che la stessa ricorrente definisce “agevolatrice”, della regolarizzazione riguarda, come detto, la struttura di rete esistente al momento in cui la regolarizzazione opera al fine di trasformare la struttura da illegale in legale, ma, una volta intervenuta la regolarizzazione, la decisione di trasferire i punti vendita rientra nella sfera discrezionale dell’impresa, ormai soggetto legale del mercato, la cui strategia commerciale non richiede più l’applicazione di una disciplina agevolatrice”.

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