Ladispoli. Le associazioni chiedono di costituire un tavolo di lavoro sul gioco d’azzardo Protesta gestori Awp. Manifestazione a Roma rinviata al 31 maggio La diffusione incentivata dell’azzardo in Italia ha
La diffusione incentivata dell’azzardo in Italia ha fatto crescere un fenomeno sfuggito di mano a chi doveva gestirlo (96 miliardi di euro di raccolta all’anno, dati ufficiali 2016), come ha riconosciuto il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta.
Questa contraddizione con l’interesse pubblico e il bene comune non ha permesso di combattere le mafie ma haprovocato gravi danni alla fascia della popolazione più fragile, già colpita dalla peggiore crisi economica dal dopoguerra. Forti segnali di resistenza sono arrivati dall’attivismo della cittadinanza responsabile e da quegli enti locali che hanno dovuto affrontare diversi gradidella giustizia amministrativa per difendere le ragioni del territorio contro numerosi ricorsi avanzati dalle aziende dell’azzardo.
Il governo ha annunciato la proposta di una nuova regolazione del gioco d’azzardo in concessione statale,che dovrebbe passare il vaglio della conferenza unificata Stato Regioni fissata per giovedì 25 maggio 2017.
Come contributo di merito e offerta di collaborazione le sottoscritte associazioni e movimenti indicano alcuni punti inderogabili in linea con l’appello rimasto inascoltato reso noto il 2 aprile 2015 e che riassumiamo in pochi semplici concetti.
Firmatari:
ALEA Associazione per lo studio del gioco d’azzardo e dei comportamenti a rischio
AND – Azzardo e nuove dipendenze APS
AGESC Associazioni genitori scuole cattoliche
Campagna Mettiamoci in gioco
Cartello “Insieme contro l’azzardo”
Caritas Italiana
Consulta Nazionale Antiusura
Forum Associazioni Familiari
Movimento No Slot
Movimento Slot Mob
Ps. Le istanze sopraesposte sono avanzate urgentemente in prossimità della scadenza del 25 maggio.
Esse si fondano su un rigoroso metodo di approfondimento, esposto di seguito, mentre contestualmente si afferma la disponibilità delle associazioni sottoscrittrici dell’appello ad un incontro urgente con i rappresentanti del Governo, delle Regioni e degli Enti locali.
NOTA DI METODO FINALE
usiamo le parole giuste per descrivere la realtà dell’azzardo
Le associazioni firmatarie di questo appello invitano a superare gli espedienti terminologici e taluni inquadramenti concettuali più volte ricorrenti nel cosiddetto progetto di riordino del “gioco pubblico”, nelle diverse varianti finora presentate dal sottosegretario al MEF Giampaolo Baretta.
Mai, in nessun comma, ricorre, infatti, la dizione esatta di “gioco d’azzardo”.
Il rigore di un atto istituzionale obbliga chi ha responsabilità di governo o amministrative a ricorrere a parole non equivoche per indicare l’oggetto delle normative. Davanti a un problema molto complesso – il gioco d’azzardo inflazionato e (a usare le espressioni dello stesso Baretta) “sfuggito al controllo” – le espressioni equivoche inducono sia i cittadini e sia gli stessi Primi cittadini a approvare “soluzioni” che si risolvono in netto peggioramento. Si tratta di “soluzioni” che se adottate inasprirebbero l’esposizione del Paese agli effetti nocivi di un commercio a scopo di lucro, per l’appunto quello di scommesse, slot machine e lotterie ecc., “di grave impatto per la condizione personale e sociale” (Presidente Mattarella).
Per le ragioni esposte invitiamo a dare chiarezza al testo segnalando le espressioni che si prestano ad essere equivocate e a creare incertezza:
– “Gioco pubblico” oppure “gioco legale” in luogo di “gioco d’azzardo in concessione statale”;
– Anglismo in forma di acronimo AWP (Amusement With Prizes, cioè divertimento con premio) in luogo di “slot machine o apparecchi automatici per gioco d’azzardo”;
– “Immagini eccessive che inducano al gioco” in luogo di “pubblicità commerciale per spingere al gioco d’azzardo”
– “Offrire l’opportunità agli enti locali” in luogo di attribuire o rinforzare competenze amministrative e regolative agli enti locali
E infine è impreciso presentare il “provvedimento Baretta” come “riforma”, laddove, per l’appunto, il testo recita “costante monitoraggio dell’applicazione della riforma”.
PressGiochi