Giorgio Gori, sindaco di Bergamo è stato l’ospite d’onore di “Con il gioco d’azzardo non si vince”, il convegno che si è tenuto in questi giorni ad Asti.
Giorgio Gori, sindaco di Bergamo è stato l’ospite d’onore di “Con il gioco d’azzardo non si vince”, il convegno che si è tenuto in questi giorni ad Asti.
“I governi hanno visto nel gioco d’azzardo un’ulteriore opportunità per fare cassa- ha commentato- A Bergamo il problema era enorme: abbiamo cercato di dare una dimensione analitica al problema, raccogliendo dati per più di un anno. Abbiamo fatto quindicimila interviste e abbiamo scoperto che i minorenni sono coinvolti nel gioco. Ho ridotto il numero di ore per il gioco, ho imposto una distanza minima fra slot e luoghi sensibili, ho vietato che si appendessero cartelli di vincite fuori dai bar. Un po’ come il fumo passivo, così esiste anche l’azzardo passivo: il danno si spalma anche su familiari, lavoro e comunità. Dopo aver posto rimedio alla situazione di Bergamo, ho portato avanti una battaglia anti-slot a livello nazionale: il governo si è impegnato a ridurre il numero di slot del 50%. Vale la pena farlo: non possiamo stare a guardare inerti”.
“Asti è stata la prima città del Piemonte ad adottare un regolamento limitativo- ha proseguito il sindaco ‘padrone di casa’ Fabrizio Brignolo riducendo il numero di ore diurne per il gioco a quattro. Si tratta di un problema culturale: le persone riempiono la loro solitudine con il gioco”.
“Non bisogna superare il confine fra divertimento e malattia-ha concluso Angela Motta candidata del PD intervenuta nel convegno-La ludopatia si sta progressivamente spostando dalle sale al web, un mondo più nascosto e più difficile da gestire”.
PressGiochi
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