24 Novembre 2024 - 16:57

Ascoli Piceno. Questore pronto a negare nuove aperture di sale giochi e centri scommesse

Per tutelare la popolazione di Ascoli Piceno dal rischio delle patologie legate al gioco,  il Questore, competente al rilascio della licenza di raccolta scommesse e installazione di apparecchi per il

18 Aprile 2017

Per tutelare la popolazione di Ascoli Piceno dal rischio delle patologie legate al gioco,  il Questore, competente al rilascio della licenza di raccolta scommesse e installazione di apparecchi per il gioco lecito, ha disposto il diniego dell’autorizzazione ad aprire un punto di raccolta delle scommesse in un popoloso quartiere della periferia della città.

 

Dall’attività istruttoria svolta dalla Divisione Amministrativa della Questura e dal parere acquisito dal competente ufficio del Comune di Ascoli Piceno è risultato che i locali in cui l’attività doveva essere esercitata si trovano a distanza ravvicinata – in contrasto perciò con i parametri di legge – da una chiesa con annesso oratorio e prossimi ad un ufficio postale.

 

A sostenere le motivazioni di questa decisione anche la recente Legge Regionale n. 3 emanata il 7 febbraio scorso, in materia di tutela della salute e di politiche sociali, che dispone il divieto d’installazione di apparecchi e congegni per il gioco in locali che, se ubicati in centri con popolazione superiore ai cinquemila abitanti, non distino almeno cinquecento metri (distanza ridotta a trecento metri per i centri più piccoli) da luoghi definiti “sensibili”, principalmente scuole di ogni ordine e grado, istituti di credito, sportelli bancomat e uffici postali.

 

Tale indirizzo verrà mantenuto per tutte le nuove istanze di autorizzazione di apertura di sale giochi e scommesse mentre, per quanto riguarda gli esercizi già autorizzati, questi dovranno rispettare i parametri fissati dalla legge e mettersi in regola con le distanze dai luoghi sensibili entro e non oltre il 31 dicembre 2019, pena la revoca del titolo e la conseguente chiusura dell’attività.

 

L’azione di contrasto al gioco illegale per la tutela delle fasce deboli – minori, anziani ma anche padri e madri diventati schiavi del gioco con effetti rovinosi sulla famiglie – già attuata dalla Polizia di Stato proseguirà con incisività. Sull’argomento saranno importanti le decisioni che verranno assunte dai Comuni – sempre più chiamati a concorrere alla sicurezza della comunità- cui la menzionata legge regionale assegna la competenza a disporre limitazioni di orario di apertura dei locali in cui si svolge l’attività di raccolta di scommesse e quelli nei quali sono installati apparecchi per il gioco lecito.

 

PressGiochi

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