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Gioco Online. Gli operatori: offerta variegata, liquidità internazionale e offerta diretta all’intrattenimento

Dal nostro inviato a Milano – Durante la seconda parte del convegno di presentazione del nuovo studio sul gioco online dell’Osservatorio del Politecnico di Milano dal titolo “Gioco online: cresce

11 Aprile 2017

Dal nostro inviato a Milano – Durante la seconda parte del convegno di presentazione del nuovo studio sul gioco online dell’Osservatorio del Politecnico di Milano dal titolo “Gioco online: cresce il circuito legale” sono intervenuti i rappresentati di alcune aziende, tra questi Gianfranco Allocca di Lottomatica.

 

“Le cose importanti sono due – ha dichiarato -. Il regolatore ha fatto cose importanti, credo che il lavoro fatto da ADM può diventare un modello a livello europeo.

Nel 2016 la crescita del mercato è guidata dall’emersione del mercato grigio, un fenomeno non esaurito. Anche nel 2017, le nuove azioni del regolatore porteranno ad un amento del mercato. Ci saranno benefici per il mercato, ma anche per i consumatori che verranno maggiormente tutelati. Secondo punto è lo spostamento del mercato verso le esigenze del consumatore, sembra banale, ma non è così”.

“Nell’immediato futuro – ha proseguito Allocca – il regolatore avrà ancora una volta un ruolo principale, soprattutto nell’ampliare i target. Uno dei temi importanti è la paura delle frodi da parte dei consumatori che ancora non si fidano a giocare online soprattutto per quanto riguarda le carte di credito. Per questo dobbiamo rassicurare i consumatori”.

Il gioco online anche se in aumento è molto basso rispetto al canale fisico per questo dobbiamo ragionare anche su altre industry, per espandere il nostro mercato- ha proseguito Allocca- L’esperienza di altre aziende dimostra che il comportamento del consumatore è ibrido. Quindi non dobbiamo convincerlo a transare, ma a provare altre esperienze. Noi ci stiamo avvicinando proprio la verso la multicanalità. Per questo abbiamo lanciato un gratta e vinci ibrido. Che fonde sia esperienza fisica, a quella di realtà aumentata e online.

 

“ Il settore in Italia – ha commentato Barbara Beltrami di Betsson Group – è diventato un esempio in Europa. Quello che mi dispiace vedere è che fino a quando siamo in queste sale riusciamo a illustrare il settore con chiarezza, ma quando usciamo davanti all’opinione pubblica e alla politica, il gioco online viene demonizzato. Questo settore sta crescendo, ma sta crescendo in maniera sana perché il regolatore insieme agli operatori sta lavorando bene. Non in maniera incontrollata. Quindi bisogna far capire alla politica e all’opinione pubblica l’importanza e il valore del lavoro fatto”.

 

“Quest’anno – ha affermato Marco Castaldo  Chief Operating Officer di Microgame – abbiamo vissuto un travaso di raccolta tra operatori illegali a operatori concessionari permettendo alle aziende già presenti di aumentare il proprio business, grazie alla sanatoria. Il processo si esaurirà credo nel 2018, dopo la crescita delle migrazioni da .com, il gioco online crescerà per via della maggior consapevolezza degli italiani dei prodotti tecnologici.

Per il giocatore avere un’offerta variegata sarà sempre più rilevante per questo dobbiamo competere con un’offerta sempre più trasversale. Il poker, infine, è caratterizzato da un calo, un calo che però rallenta e questo ci dimostra che orientare l’offerta verso il vero intrattenimento è la strada giusta da seguire”.

 

“Da un punto di vista della comunicazione e marketing e user experience, diventa decisiva l’esperienza dell’intrattenimento per attirare i giocatori” ha dichiarato Alexis Grigoriadis, Marketing Manager di Eurobet -. La sfida è quella di essere attenti alle esigenze del clienti, e questo innesca una guerra tra operatori tra i bonus e i benefits offerti, ma credo che l’esperienza di gioco e i prodotti devono far la differenza sul mercato”.

 

“La competizione nel circuito legale si traduce con un miglior servizio per i consumatori- ha aggiunto Marco Tiso (Sisal) – Non tutti conoscono i meccanismi di accesso al gioco online. Bisogna compilare un modulo di registrazione che viene poi controllato da Sogei e ADM, serve un documento e bisogna definire il limite di spesa”.

 

 

“Alla base della nostra strategia c’è il rispetto dei consumatori- ha concluso Tiso di Lottomatica riguardo le strategie di mercato- Con il mio team ci impegniamo ogni giorni affinché il gioco resti un gioco. Siamo cresciuti del 20%, ma la spesa è rimasta dei nostri clienti è rimasta invariata. La strategia è quella di condivisione con i nostri consumatori. Stiamo lavorando contro il gioco problematico attraverso lo studio dei big data. Fondamentale è anche  la costruzione dei servizi attraverso le preferenze dei clienti”.

Quando troviamo giocatori problematici non andiamo ad un’azione di esclusione immediata di esclusione, ma di dialogo, sarebbe giusto escludere, non da un sito, ma da tutti i siti.

Esprime soddisfazione per la crescita del settore anche Marco Trucco (Pokerstars).

“Credo che i risultati positivi sono dovuti agli investimenti degli ultimi anno che ora stanno dando i frutti- ha commentato-  Siamo stati bravi che non significa aver indotto in tentazione i giocatori in maniera sbagliata, ma fornendo un’esperienza positiva, non credo che sia una cosa sbagliata che aumenti la spesa. E’ aumentata negli altri settori di interne, non credo quindi che sia sbagliata l’aumento della spesa del gioco. E’ vero che il poker è aumentato, ma ovviamente non sono più i tempi in cui esisteva solo il poker che ora deve dividersi con gli altri giochi. Il futuro è la liquidità condivisa, non solo sul poker, ma anche su altri giochi. Sulla liquidità condivisa stiamo lavorando e l’Italia che ha sempre avuto un ruolo di traino possa entrare immediatamente in questo discorso”.

“La pubblicità del gioco online rappresenta il 0,8 % del totale, quindi certi divieti non sono comprensibili, anche perché la nostra pubblicità è razionale per una sua . Alcune

 

“I videogiocatori sono 29 milioni di cui 26milioni maggiorenni” ha affermato Laura D’Angeli (Business Gaming e Gamification Partner, MAG Consulenti Associati). – Il gambling è un mercato di nicchia rispetto a quello del game. Un terzo dei giocatori del game gioca per divertimento mentre nei gambler che giocano ai giochi con vincita in denaro la motivazione è diversa. In genere i giocatori sono fedeli e giocano mediamente sei mesi l’anno. Giocano nel primo anno un mese si e uno no, quindi abbiamo un giocatore sano, nella media. L’uso dell’autoesclusione è al 3%”.

Parlando del problema del gioco patologico, ha afferma D’Angeli “In una società liquida il consumatore è disarmato dall’assenza di regole. Anche nel gioco il consumatore va guidato verso la consapevolezza del gioco, una guida che deve essere divertita non pedante e rendere l’esperienza divertente. Possono essere utilizzati strumenti per veicolare il gioco consapevole, tecniche utilizzate anche per incentivare comportamenti responsabili e utilizzare la gaminfication a comprendere quali sono gli elementi per un consumo consapevole. Quindi il giocatore deve essere portato ad una sorta di caccia al tesoro durante la sessione di gioco e al termine  vanno utilizzate infografiche per rendere il giocatore consapevole di ciò che ha fatto durante il percorso per allontanare il problema del gioco compulsivo.

 

“Sul fronte del problema del gioco patologico, – ha esordito Castaldo – voglio ricordare che la struttura del gioco online è a tutela del giocatore con molti strumenti per limitare un’attività eccessiva. Negli anni noi di Microgame abbiamo orientato l’offerta verso una logica di intrattenimento, e oggi ci concentriamo verso l’intrattenimento, cercando di vietare l’idea del gioco come fonte di reddito e di esaltare le grandi vincite mettendo l’accento sulla socializzazione. Quindi giochi vari, proposti per influenzare il suo comportamento per evitare la compulsività. La spesa poi è orientata a buy in molto bassi e ritengo questo allontani dalla ludopatia”.

 

 

In conclusione è intervenuta ancora Barbara Beltrami (Betsson Group) sulla pubblicità. “Ci stiamo sottoponendo a una serie di restrizioni forti nel settore dell’online – ha commentato – Chi fa marketing nel settore sa che per fare pubblicità dobbiamo passare dei controlli forti. Quindi non credo che ci sia una deregulation. Abbiamo scelto di diventare legali, di complicare le cose, perché in questo modo possiamo comunicare con i consumatori. Se ci viene tolto questo cade ogni motivo per cui siamo qui. Sulla pubblicità già subiamo regole molto severe, quindi non capisco cosa si possa fare di più. Per quanto riguarda l’etica di comunicazione siamo perfettamente a posto”.

 

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