In Corte di Giustizia europea si è tenuta quest’oggi alla presenza dell’Avvocato generale Nils WAHL l’udienza della causa sollevata dalla Global Starnet contro la legge di Stabilità 2011. Il Consiglio
In Corte di Giustizia europea si è tenuta quest’oggi alla presenza dell’Avvocato generale Nils WAHL l’udienza della causa sollevata dalla Global Starnet contro la legge di Stabilità 2011.
Il Consiglio di Stato dopo essersi espresso parzialmente sulla questione, ha deciso di interrogare la Corte di giustizia dell’Unione europea, affinché valuti se la legge 220/2010, laddove prevede nuovi requisiti e obblighi anche per i “vecchi” concessionari, sia contraria al generale principio del legittimo affidamento e ai principi di libertà di stabilimento, libera prestazione dei servizi, divieto di restrizioni ai movimenti di capitali tra gli stati membri.
La GLOBAL STARNET Ltd (già B Plus Giocolegale Ltd), società di diritto britannico, è concessionaria, a seguito di procedura ad evidenza pubblica effettuata ai sensi del decreto legge 78/2009 dell’Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato (AAMS) per “l’attivazione e la conduzione operativa della rete per la gestione telematica del gioco lecito mediante apparecchi da divertimento ed intrattenimento nonché delle attività connesse”.
Ai sensi del predetto decreto legge, l’aggiudicazione della concessione ad operatori preesistenti, quale era la GLOBAL STARNET, poteva avvenire al di fuori delle procedure di selezione previste per gli altri operatori di gioco.
Con la legge 220/2010 le condizioni richieste per attribuire e mantenere le concessioni sono state modificate in modo meno favorevole per GLOBAL STARNET. In base a tale legge, l’AAMS ha adottato:
– il decreto interdirigenziale del 28 giugno 2011, recante la determinazione dei requisiti delle società concessionarie del gioco pubblico non a distanza e degli amministratori delle stesse;
– un bando di gara per l’affidamento in concessione della realizzazione e conduzione della rete per la gestione telematica del gioco lecito, mediante apparecchi da divertimento e intrattenimento.
La GLOBAL STARNET ha impugnato entrambi i suddetti atti amministrativi dinanzi al TAR del Lazio, che ha solo parzialmente accolto il ricorso.
La sentenza del TAR è stata impugnata davanti al Consiglio di Stato, che ha proceduto in diverse fasi.
Il 2 settembre 2013, il Consiglio di Stato ha emesso una sentenza parziale (divenuta definitiva), stabilendo, una volta per tutte, che la legge n. 220/2010 non ha affatto inteso abrogare la disciplina previgente ma, al contrario, la ha data come presupposto : pertanto GLOBAL STARNET è stata costretta a partecipare alla nuova procedura di selezione quando, in base ad una legislazione ancora vigente, una procedura di selezione per gli operatori esistenti non era necessaria.
Il Consiglio di Stato ha poi sollevato davanti alla Corte Costituzionale una questione di costituzionalità della legge 220/2010, nella parte in cui impone ai “vecchi” concessionari la sottoscrizione di uno “schema di atto integrativo” alla convenzione di concessione, comportante l’introduzione di nuovi requisiti ed obblighi. Con sentenza del 31 marzo 2015, la Corte Costituzionale ha dichiarato costituzionalmente legittima tale disciplina introdotta dalla legge 220/2010. Infatti, i principii del legittimo affidamento e della certezza del diritto sono valori protetti dalla Costituzione, ma non in termini assoluti o inderogabili. Per quanto riguarda le concessioni di servizi pubblici, la Corte Costituzionale ha rilevato che una modifica delle condizioni originarie per effetto di un intervento pubblico deve essere considerata inerente al rapporto di concessione sin dal suo inizio, soprattutto in un ambito così delicato come quello dei giochi pubblici, meritevoli di un’attenzione speciale e continua del legislatore. Inoltre, i nuovi obblighi imposti ai concessionari preesistenti hanno costituito un giusto contrappeso al vantaggio costituito dalla non necessità, per loro, di partecipare ad una nuova procedura di selezione.
Successivamente, il Consiglio di Stato, su richiesta della difesa di GLOBAL STARNET, ha deciso di interrogare anche la Corte di giustizia dell’Unione europea, affinché valuti se la legge 220/2010, laddove prevede nuovi requisiti e obblighi anche per i “vecchi” concessionari, sia contraria al generale principio del legittimo affidamento e ai principii di libertà di stabilimento, libera prestazione dei servizi, divieto di restrizioni ai movimenti di capitali tra gli stati membri. E’ chiaro che l’oggetto di tale valutazione richiesta alla Corte di giustizia è largamente sovrapponibile a quello della pronuncia della Corte Costituzionale. Tuttavia, le giurisdizioni di ultimo grado (qual è il Consiglio di Stato), a differenza dei giudici dei gradi inferiori, hanno non solo la facoltà, ma il vero e proprio obbligo di sollevare una questione d’interpretazione del diritto dell’Unione, ove se ne presenti una.
Le questioni poste dal Consiglio di Stato con l’ordinanza di rinvio pregiudiziale sono, la prima, metodologica e, la seconda, di merito. Il Consiglio di Stato chiede alla Corte:
L’Avvocato generale Nils WAHL ha annunciato a fine udienza che presenterà le sue conclusioni in data 8/6/2017.
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