Belluno. Slotmob pronto a presentare proposta di Regolamento del gioco in Provincia Milano. Arrestato mentre cercava di manomettere slot machine Servono più risorse per affrontare le nuove dipendenze. L’appello, presentato
Servono più risorse per affrontare le nuove dipendenze. L’appello, presentato con forza dalle associazioni del Terzo Settore che si occupano del recupero dei soggetti affetti da dipendenza, è stato rilanciato dalla Commissione consiliare Sanità, presieduta da Fabio Rolfi (Lega Nord), che ha affrontano il tema in un convegno che si è tenuto a Palazzo Pirelli.
L’incontro, cui hanno partecipato oltre 400 persone in rappresentanza di ATS e ASST, comunità, università e associazioni di tutta la Lombardia, è stato l’occasione per fare il punto sulle nuove sfide del settore: il ritorno di vecchie droghe (eroina, hashish), ma anche la dipendenza da alcool e l’assunzione di mix di sostanze, oltre l’affacciarsi delle dipendenze immateriali (ludopatia, Internet addiction, shopping compulsivo) sono tutti fronti aperti su cui comunità terapeutiche, politica e società civile si devono misurare.
“E’ necessario affrontare con il Terzo settore, perno centrale dei servizi, un ragionamento strategico per elaborare un piano pluriennale che prenda in considerazione anche il tema delle tariffe – ha dichiarato il Presidente Rolfi -. In una regione come la Lombardia, che ha sempre fatto innovazione, dobbiamo arrivare a costruire un nuovo modello organizzativo: anche in base alla riforma della sanità, dobbiamo riuscire a prenderci cura delle persone in maniera organica e sostenibile dal punto di vista economico”.
“Occorre un ripensamento complessivo da parte di tutti i soggetti interessati – ha detto nel suo intervento l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera –. Entro fine mese sarà convocato il Tavolo che dovrà individuare un nuovo modello di intervento e che affronterà anche il tema del riconoscimento economico”.
Il mondo delle dipendenze è, infatti, in continuo cambiamento ed evoluzione ma il tema appare molto meno avvertito come problema grave dall’opinione pubblica e dai mass media, che evidenziano solo le emergenze e i casi di cronaca. Decisi gli appelli lanciati da don Chino Pezzoli e da don Antonio Mazzi che sono intervenuti nel dibattito. “Sta aumentando il disagio giovanile – ha rimarcato don Pezzoli, della Comunità di Promozione Umana -. Le famiglie sono rassegnate, la scuola non educa alla maturità, le comunità del privato sociale non ce la fanno dal punto di vista economico. Non possiamo continuare a essere responsabili verso queste persone ed essere ignorati”.
Secondo i dati illustrati da Giuliana Feraboli, Presidente del Coordinamento Enti accreditati ed Autorizzati Lombardia (CEAL), nel 2016 sono stati 3.500 le persone tossico/alcool dipendenti agganciati dagli operatori di strada e oltre 42mila i giovani incontrati nel mondo del divertimento notturno. Il Coordinamento, che raggruppa 35 enti lombardi, conta 68 Comunità terapeutiche residenziali, 3 Servizi semiresidenziali per un totale di 1343 posti accreditati, 2 SMI (Servizi multidisciplinari integrati) e 18 servizi per la riduzione del danno.
PressGiochi
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