Lorenzo Cagnoni ha dato il benvenuto questa mattina a Rimini alla 29ima edizione di Enada Primavera che completa il suo ciclo con l’edizione autunnale che si terrà a Roma. “Questa
Lorenzo Cagnoni ha dato il benvenuto questa mattina a Rimini alla 29ima edizione di Enada Primavera che completa il suo ciclo con l’edizione autunnale che si terrà a Roma.
“Questa è la prima edizione che vede un nuovo protagonista, IEG, la nuova società nata dall’unione di fiera di Rimini e di Vicenza. Cambia la nostra visione del mercato e della gestione da parte nostra delle aziende, siamo la seconda realtà fieristica italiana dopo Milano con un volume di fatturato che nel 2016 ha avuto un segno positivo per 6 milioni di euro.
Questa premessa – ha ricordato Cagnoni – perché voglio ricordare l’importanza di una manifestazione fieristica per il settore del gioco. Auguro che si possano ricondurre ad Enada tutte le aziende che fanno riferimento al settore perché la fiera è una occasione e una storia di unità per costruire e unire le aziende che fanno parte del comparto”.
Il lavoro svolto con Sapar per ridefinire i contorni di una fiera utile per il business del gaming, un risultato raggiunto nonostante le difficoltà vissute al momento dal mercato. Viviamo con il settore le flessioni del mercato ma la fiera continua a svolgere il suo ruolo di business e incontri”.
“Il connubio tra Sapar e Enada ha fatto la storia della settore del gioco, non dimentichiamolo – ha dichiarato Raffaele Curcio presidente di Sapar – Non dimentichiamo la storia, perché poi la storia si ripete sempre. Questa edizione punta l’attenzione su un segmento per anni abbandonato dalle istituzioni ad una normativa che fa riferimento a molti anni indietro e non soddisfa più le esigenze di un mercato che si è evoluto verso il gioco a vincita tralasciando il puro intrattenimento. Vogliamo puntare l’attenzione su questo comparto per dare linfa ad un settore che è fondamentale nella storia dell’automatico.
Il settore attende una riforma che tarda a venire, la frammentazione locale è incredibile e scoordinata con l’unico filo conduttore che sta nel divieto del gioco. Giudichiamo queste politiche caratterizzate da una superficialità di fondo, determinata dalla non conoscenza del tipo di prodotto. Non neghiamo che una parte di giocatori ha problemi di gioco ma non è un risultato legato al prodotto. Serve iniziare quel percorso di formazione ed informazione che possa offrire una visione non distorta del mercato.
Le politiche regionali stanno influendo in maniera importante sulle dinamiche economiche delle aziende. Siamo preoccupati che cosa possa accadere alle aziende se le politiche locali continueranno la strada intrapresa. Bene la Liguria che sta comprendendo come la regolamentazione abbia non solo non ottenuto i suoi effetti in termini di lotta al Gap ma prodotto ripercussioni negative anche sull’occupazione. Va ridiscussa la normativa nazionale ripartendo dagli errori fatti dalle regioni”.
“Le aziende – ha continuato Curcio – sono sempre più rassegnate di fronte alle difficoltà economiche prodotte dalla normativa che non ci permette di investire nel medio termine”.
“Vogliamo rappresentare sempre di più – ha ribadito Cagnoni – l’unione di questo settore e costruire o ricostruire qualsiasi rapporto che si sia incrinato con qualche espositore. Questo è il nostro obiettivo e lo raggiungeremo”.
Cristina Doganini – PressGiochi
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