In un’interpellanza inoltrata negli scorsi giorni al Consiglio federale, il consigliere nazionale Pierre Rusconi fa notare che l’improvviso apprezzamento del franco svizzero e il periodo non proprio roseo per l’economia
In un’interpellanza inoltrata negli scorsi giorni al Consiglio federale, il consigliere nazionale Pierre Rusconi fa notare che l’improvviso apprezzamento del franco svizzero e il periodo non proprio roseo per l’economia hanno influito negativamente sugli introiti dei casinò ticinesi. A Mendrisio, per esempio, per il casinò non è più possibile pagare i contributi al comune, mentre a Lugano la direzione ha annunciato il taglio di 15-16 posti di lavoro.
Visto che lo scopo primario dei casinò, o comunque il più importante per la società, è quello dei contributi regionali, secondo Rusconi bisognerebbe assicurare il versamento di tali contributi. E quindi chiede al Consiglio federale: “Viste le riduzioni concesse ad altri casi specifici rispetto al 40% attribuito a quelli ticinesi (20% per i casino di montagna, 35% ad altre realtà), al fine di preservare il sostegno all’economia locale di questa attività non sarebbe sensato un adeguamento a livello federale, anche temporaneo, delle aliquote d’imposta per le case da gioco di frontiera? Oppure il Consiglio Federale ha intenzione di intervenire con altre misure di salvaguardia che garantiscano il mantenimento dello scopo primario di tali attività?”
PressGiochi
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