“Abbiamo deciso di trasformare in un’assemblea aperta quello che inizialmente avrebbe dovuto essere un incontro associativo perché è nostra abitudine dare a tutti – indipendentemente da incarico o ruolo ricoperto
“Abbiamo deciso di trasformare in un’assemblea aperta quello che inizialmente avrebbe dovuto essere un incontro associativo perché è nostra abitudine dare a tutti – indipendentemente da incarico o ruolo ricoperto – la possibilità di partecipare e portare il proprio contributo al miglioramento dell’automatico da intrattenimento”. Con queste parole il presidente Francesco Pirrello apre la prima assemblea pubblica di Agge Sardegna – Coordinamento Nazionale A.G.G.E. in corso questa mattina a Roma presso Villa Rinaldo.
“Siamo qui – ha spiegato Pirrello – per discutere le norme annunciate dal sottosegretario all’economia Pier Paolo Baretta sull’attuazione della delega fiscale relativa al gioco pubblico. Proprio ieri il Sottosegretario ha convocato Agge Sardegna per discutere insieme le nostre proposte e le disposizione già inserite nella bozza del provvedimento. Sinceramente riteniamo che avrebbe dovuto riceverci molto prima visto che il testo verrà prossimamente presentato in Consiglio dei Ministri. Noi siamo i principali rappresentanti dei gestori italiani, siamo noi che per primi abbiamo parlato – ormai diversi anni fa – di prevenzione e di gioco patologico. Il sottosegretario Baretta fa della lotta al Gap un punto fermo che va aldilà degli introiti che lo Stato si attende dal settore e al di là del sistema concessorio.
Incontrare Baretta – continua Pirrello – è una decisione che riguarda tutta l’associazione, per questo chiedo il sostegno collegiale su questa questione da cui dipende, nel bene e nel male, il futuro del settore. Con Baretta è nostra intenzione portare avanti un discorso legato principalmente alle problematiche del settore. Alcuni sono convinti che meno si è più si guadagni, ma il gioco pubblico non può fare a meno di una categoria fondamentale quale quella del gestore. Io ho fatto per moltissimo tempo il gestore, so cosa vuol dire fare questo mestiere, ho dato lavoro e prodotto molto per lo Stato con grandi sacrifici nei tempi in cui occorreva essere bravi e specializzati. Oggi basta essere dei bravi imprenditori, ma l’imprenditoria non può sopravvivere senza una buona manodopera, quella manodopera garantita dalla nostra categoria. Se il gioco oggi è una grande industria il merito è dei gestori non certo dei concessionari. Il gestore conosce il territorio, le imprese e negli anni ha sempre tenuto alto il nome della categoria. Essendo stati i primi ad occuparci di gioco patologico avremmo dovuto essere meglio riconosciuti dalle istituzioni”.
Parlando di enti locali e normative a contrasto del gioco, Pirrello critica il fatto che gli interessi delle Regioni siano legati solo ed esclusivamente a motivi economici. “Le associazioni no-slot – continua – dovrebbero chiamarsi no-gratta&vinci, no-scommesse, no-vlt. Il gioco d’azzardo in quanto tale può creare dipendenza e tutti i tipi di gioco sono pericolosi, non è giusto rivolgere accanimento solo contro gli apparecchi da gioco. Perché non rivolgere lo stesso accanimento contro l’utilizzo eccessivo che si fa dei cellulari o dei social network? Oggi il telefonino causa danni anche maggiori delle slot, lo Stato dovrebbe vergognarsi. Le stesse associazioni e i comuni hanno prima creato allarmismi contro il gioco patologico ed ora accetteranno di chiudere la questione con una manciata di denaro. Questo la dice lunga su come vengono gestite le cose in Italia e lo stesso Governo con l’attuazione della delega fiscale finirà, non con il ridurre la patologia, ma con l’aumentarla, salvo poi accorgersi tra uno, due anni dei danni provocati.
Ci dicono che potranno controllare meglio il mercato con l’inserimento delle mini vlt al posto delle slot. Ma Mini vlt o mini awp, il gioco è sempre gioco. Se la macchina ha una scheda o un server non cambia molto. Grattare un grattino o giocare alla slot poco cambia, chi ha voglia di giocare lo fa comunque. Se vogliamo fare vera prevenzione allora togliamo realmente tutti questi giochi – propone provocatoriamente Pirrello – ma non vengano a dire che la causa è degli operatori. A settembre del 2011 ci aspettavamo un contingentamento che riducesse l’offerta invece è stata aumentata a dismisura. Pensiamo alle tabaccherie che sembrano esser diventate delle vere sale giochi”.
Per Agge Sardegna, le proposte da fare al Sottosegretario Baretta si rifanno al ripristino dell’apparecchio da intrattenimento. “I punti che il governo ha scelto nella riforma del gioco – spiega il presidente Pirrello – sono errati. Il sistema concessorio non ha retto e ha fatto acqua da tutte le parti. I mali del gioco sono legati al fatto che è stato affidato a lobby che hanno pensato solamente a fare i propri interessi. Come Agge proporremo di dare nuovamente fiducia agli imprenditori, anche di togliere le macchine con vincita in denaro – se sarà il caso. Le affidino completamente ai concessionari ma a noi gestori ci ridiano con libertà assoluta i videogiochi. Awp e vlt vengano installati in sale dedicate gestite dai concessionari e vietate nei pubblici esercizi dove i gestori installeranno gli apparecchi da intrattenimento. Solo così potremo risolvere il problema della dipendenza. Ovviamente non possiamo mettere un videogioco accanto ad un apparecchio con vincita in denaro, ciò non sarebbe proponibile. Oppure che il gioco a premio torni ad essere quello che era quando è stato concepito nel 2003, con delle vincite ridotte a 10-20 euro di modo che il giocatore torni realmente ad intrattenersi, a giocare per divertirsi e non con la speranza di arricchirsi”.
FB – PressGiochi