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Martucci di Scarfizzi (pres. Corte dei Conti): “Incertezze e criticità nel settore delle entrate dai giochi”

Si è svolta ieri, nell’Aula delle Sezioni Unite del Palazzo di Giustizia della Corte dei Conti, la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario della magistratura contabile. Alla presenza del Capo dello

14 Febbraio 2017

Si è svolta ieri, nell’Aula delle Sezioni Unite del Palazzo di Giustizia della Corte dei Conti, la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario della magistratura contabile.

Alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, e delle più alte cariche istituzionali, il Presidente della Corte dei Conti, Dott. Arturo Martucci di Scarfizzi, ha tenuto il discorso introduttivo.

Nel corso del 2016 – ha dichiarato Martucci di Scarfizzi – l’attività della Corte dei Conti in funzione ausiliaria del Parlamento si è svolta seguendo due tematiche essenziali: da un lato ha calibrato la propria attenzione sull’applicazione delle misure di settore assunte con la manovra finanziaria; dall’altro, sull’attuazione della legge di contabilità e di finanza pubblica e i riflessi della legge n. 243/2012 sul bilancio dello Stato, di Regioni e di Enti locali. Le analisi condotte hanno infine evidenziato incertezze e criticità relative a diversi aspetti del sistema impositivo, in particolare nel settore della tassazione degli immobili, nel settore delle entrate da giochi e nell’ambito del gettito delle accise sui prodotti petroliferi”.

 

 

A seguire l’intervento del Procuratore Generale, Dott. Claudio Galtieri, che, in materia di danni connessi alla mancata riscossione di entrate erariali, ha dichiarato: “Risultano ancora numerose le azioni esercitate nei confronti dei concessionari delle ricevitorie del gioco del Lotto per il mancato versamento dei proventi delle giocate”. Mentre per quanto ai risultati dell’attività di esecuzione per l’anno 2016, Galtieri spiega che “non ci si può che limitare a riferire i dati comunicati dalle Procure Regionali in base al monitoraggio, attinti, ad oggi, per quel che rileva, sotto il precedente regime.

Essi indicano che nel quinquennio 2012-2016 gli importi recuperati in esecuzione delle sentenze di condanna definitive sono giunti a circa 220 milioni di euro (213 milioni di euro nel quinquennio 2011-2015 e 208 milioni di euro 2010-2014 ed in costante aumento rispetto ai periodi precedenti) a fronte di condanne su decisioni di I grado che, nel medesimo periodo, ammontano a circa 3,587 miliardi di euro in I grado (3.754.456.379,24 nel periodo precedente, comprensivi degli oltre a 2,4 miliardi per una sola condanna nel 2012 della Sezione Lazio) e a circa 754 milioni di euro in II grado (646.099.373,94 euro nel periodo precedente).

 

Il dato sul quinquennio è un valore assoluto, ma influenzato dalla decisione della Sezione terza di appello n. 68 del 6.2.2015 intervenuta in parziale riforma della sentenza della Sezione giurisdizionale Lazio (n. 68 del n. 214 del 17.2.2012) nei riguardi di quelle società concessionarie del servizio pubblico di attivazione e conduzione operativa della rete per la gestione telematica del gioco lecito con vincite in denaro mediante apparecchi che non avevano definito in maniera agevolata la condanna di I grado, e che sono state condannate per un ammontare di 407 milioni di euro (erano stati circa 1.317 milioni di euro in primo grado su circa 2,4 miliardi complessivi) per il danno erariale cagionato in ragione della violazione degli obblighi della concessione”.

 

Le società condannate in primo grado che avevano condonato (se n’è dato conto per il 2013) per effetto della normativa di cui all’art. 1, commi 231-233, della legge 266/2005 e del “nuovo” condono di cui all’art 14 del d.l. 31 agosto 2013, n. 102 (recante “Disposizioni urgenti in materia di IMU, di altra fiscalità immobiliare, di sostegno alle politiche abitative e di finanza locale, nonché di cassa integrazione guadagni e di trattamenti pensionistici”) convertito con modificazioni nella legge 28 ottobre 2013 n. 124 (ed in conseguenza degli avvenuti pagamenti, i relativi giudizi sono stati dichiarati estinti nel 2014) erano state, infatti, condannate al risarcimento di euro 1.155 milioni di euro.

 

Il dato dei recuperi pari a 220 milioni di euro su circa 755 milioni per condanne coperte da giudicato o esecutive, conduce ad un valore pari a circa il 29% di introiti sull’ammontare delle condanne, e, sebbene, la sola condanna ad euro 407 milioni di euro menzionata conduca al ribasso questo rapporto, un corrispondente rialzo verrà a determinarsi se e quando sarà portata ad esecuzione detta sentenza.

 

A chiarimento di tale considerazione, però, è bene precisare che i due valori innanzi citati non sono confrontabili in maniera assoluta: l’importo dei recuperi effettuati nel quinquennio 2012-2016 è, infatti, il risultato dell’esecuzione in corso di tutto il monte delle sentenze esecutive della Corte dei conti ancora “attive” in quanto esigibili ed in corso di riscossione, mentre il secondo dato è l’ammontare delle sentenze passate in giudicato nel medesimo quinquennio”.

 

PressGiochi