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Per effetto delle misure introdotte dalla legge di stabilità 2016, il flusso di imposte derivante dal settore giochi nel 2016 ha superato i 10 miliardi di euro, a fronte degli 8 miliardi realizzati nel 2015.
E’ il dato fornito dal Mef in risposta al question time in Commissione Finanze della Camera.
L’incremento delle entrate, ha precisato il viceministro all’Economia, Luigi Casero, “è spiegato in larga parte dalla accresciuta incidenza della tassazione sul gioco degli apparecchi da divertimento (AWP e VLT), previsto dalla legge di stabilità 2016”.
In particolare, il gettito è così composto: 5,8 Md€ dagli apparecchi da divertimento ed intrattenimento; oltre 3,5 Md€ dai giochi numerici e dalle Lotterie (1,8 Md€ dal gioco del Lotto, 1,3 Md€ dal Gratta&Vinci, 0,47 dal SuperEnalotto).
Nel 2006, le vincite erano circa il 66 per cento per cento della Raccolta. Nel 2015 hanno superato l’80 per cento. Quindi, poiché la « Raccolta » del 2016 è pari a circa 96 Md€, la « Spesa » effettiva delle famiglie nel settore del gioco si aggira nel 2016 intorno ai 19 Md€.
I ricavi complessivi lordi della filiera debbono calcolarsi a partire dalle perdite dei giocatori (19 miliardi circa), sottraendo la quota che l’erario preleva direttamente su tutte le attività di gioco. Nel 2016, per esempio, si tratta di sottrarre ai circa 19 miliardi, una cifra che supera i 10 miliardi (il gettito erariale appunto).
Per quanto riguarda l’anno 2017, alcuni elementi inducono a ritenere probabile una contrazione del gettito, ad oggi di difficile quantificazione.
PressGiochi