Nel comune di Savona, durante l’ultimo consiglio comunale, sono stati posti dei dubbi sull’efficacia delle limitazioni orarie di gioco inserite nell’ordinanza firmata dal sindaco Ilaria Caprioglio. E’ dunque concreta la
Nel comune di Savona, durante l’ultimo consiglio comunale, sono stati posti dei dubbi sull’efficacia delle limitazioni orarie di gioco inserite nell’ordinanza firmata dal sindaco Ilaria Caprioglio. E’ dunque concreta la possibilità di una modifica dei contenuti del testo.
“L’ordinanza della precedente amministrazione era lodevole– ha dichiarato il consigliere Fiorenzo Ghiso (LN) – ma si è rivelata poco efficace perché i comuni della provincia non hanno adottato un regolamento analogo e i ludopatici si spostano nei Comuni limitrofi. Intendo presentare una mozione di modifica dell’ordinanza perché è un tema che mi sta a cuore e che sto seguendo con le categorie commerciali che hanno le macchinette”.
La proposta di Ghiso è un tavolo di coordinamento con la Prefettura.
“Ho molto apprezzato l’intervento del consigliere Ghiso – ha commentato il sindaco– su un problema complesso. Sarebbe limitativo ridurre l’intera problematica da ad una mera questione di orari, ma bisogna valutare se le limitazioni in vigore in un singolo comune contribuiscano in maniera efficace a contrastare il fenomeno. La necessità di trovare un sistema che accomuni tutte le città, coinvolgendo anche la prefettura, per avere maggiore uniformità con un’azione concordata da tutti. Il nostro obiettivo è combattere la ludopatia ed altre degenerazioni del gioco”.
Diversa l’opinione del Movimento 5 Stelle che hanno interpretato questi “dubbi” come un dietrofront della maggioranza.
“Guarda caso questa decisione – ha commentato con parole piuttosto polemiche Eric Festa portavoce dei 5 Stelle – arriva dopo che il Tar ha respinto il ricorso di due esercenti contro l’ordinanza ‘anti-slot’. Questa amministrazione sperava che fosse il Tar a togliere le castagne dal fuoco bocciando l’ordinanza, ma così non è stato. E allora si muove per cambiarla. Convocare una commissione sul gioco d’azzardo, come chiede Ghiso, e fare un tavolo tecnico con il prefetto è solo fumo negli occhi”.
PressGiochi