12 Gennaio 2025 - 19:43

Pirrello (Agge): “Perché in uno Stato democratico ci devono essere imprenditori di serie A e di serie B?”

“Premesso – scrive Francesci Pirrello, presidente di Agge Sardegna – che, il gioco non è una virtù sebbene a prescindere da certe tipologie, esso rappresenti  una componente essenziale della vita

04 Febbraio 2017

“Premesso – scrive Francesci Pirrello, presidente di Agge Sardegna – che, il gioco non è una virtù sebbene a prescindere da certe tipologie, esso rappresenti  una componente essenziale della vita dell’uomo, a differenza di tanti  altri fenomeni molto più pericolosi, quali: le droghe -il fumo – l’alcool – prostituzione – inquinamento – mala sanità – criminalità  – corruzione – collusione – terrorismo – ecc. ecc., fermo restando che personalmente sono d’accordo che allo stato  attuale, sia opportuno intervenire e se necessario anche drasticamente a riguardo, mi  chiedo e domando agli aventi causa perché mai i destinatari di determinati provvedimenti debbano essere solo in questo caso coloro i quali non hanno alcuna responsabilità in merito e che anzi, rispetto gli addetti ad altri settori, direttamente più pericolosi per la collettività,  non chiedono assistenza e garantiscono oltre che legalità anche un cospicuo gettito erariale e occupazionale?

Perché – si chiede Pirrello – in uno Stato democratico ci devono essere imprenditori di serie A e di serie B, perché se la volontà popolare è sovrana certe decisioni sono riservate a pochi?

Come è possibile che alcuni onesti e fino a prova contraria, legittimi imprenditori oltre che regolari  cittadini, in determinati comuni (uno per tutti il Comune di Genova)  devono subire limitazioni ed impedimenti nell’esercizio della loro attività, pur essendo contribuenti a pieno titolo, mentre altri no.

 

Possibile che tutti i mali sociali dipendano dalla tipologia dell’attività esercitata ? Chi ha inventato la teoria: <dimmi che lavoro fai e ti dirò chi sei o peggio ancora quanto devi essere castigato> Se chi opera nel comparto gioco, per taluni esponenti politici ed istituzionali meriterebbe questo… come la mettiamo con chi opera nelle Agenzie Funebri e chi ancora nel campo militare ?!

Dove sono provate certe teorie e dove stanno scritti nella Costituzione tali limiti e soprattutto come viene esercitata la rappresentanza popolare delegata!

Evidentemente a qualcuno di questi signori  preposti  non è bastata la lezione data in occasione del passato Refendum del 4 Dicembre, forse necessità di un’altra ulteriore dimostrazione in occasione delle prossime elezione e se del caso anche delle primarie.

Ebbene sappiano costoro Parlamentari tutti così come  Sindaci e Presidenti di Regione che prima o poi tutti i nodi vengono al pettine.

 

Giusto per dare un senso alla premessa informo che, in concomitanza con la Conferenza Stato – Regioni si è tenuta a Ploaghe (SS) la conferenza unificata di tutti gli operatori ed esercenti del comparto giochi da intrattenimento. L’incontro organizzato dall’Associazione di categoria A.G.G.E. Sardegna, presieduta dal Presidente Francesco Pirrello, ha visto la partecipazione di   rappresentanze della popolazione, delle varie associazioni di categoria e volontariato, di esperti del settore, di politici e organi istituzionali, rappresentanti della carta stampata, nonché alcuni giocatori affetti da GAP seguiti dai vari esperti del SERD ed assistenti sociali. Tutti insieme per parlare di gioco e problematiche ad esso connesse.

 

Nella sua relazione il Presidente Pirrello, dopo i convenevoli di rito, ha lamentato  l’attacco mirato ed ingiustificato contro i GESTORI /ESERCENTI, erroneamente considerati la causa e non il tramite di tutti i malesseri sociali e guarda caso, chi come lo Stato dovrebbe intervenire in difesa, parrebbe invece voglia speculare in merito.

Prova è data dal fatto che invece di sentire tutti gli interessati, assolutamente concordi  sul fatto che occorra necessariamente un riordino del settore, sta cercando di sistemare la questione in famiglia, considerando il tutto come una trattativa privata ed in quanto tale (forse) riservata a pochi interessati (nel vero senso della parola).

 

A questo punto alcuni noti politici hanno avvertito l’esigenza di intervenire per chiedere chiarimenti e quando informati che gli argomenti in discussione riguardavano il gioco legale e che sia gli operatori che gli esercenti succitati operano per lo stesso  datore di lavoro, ossia  lo Stato, quasi increduli hanno incominciato a guardarsi intorno mostrando un notevole imbarazzo.

Il rappresentante dei giornalisti presenti, tale EDI TORE , ha evidenziato come grazie all’informazione tutti in Italia sanno che a Roma esiste il Club dei “giocatori incalliti” sebbene molti siano momentaneamente in cura dai pedicure!  A questo punto un Sindaco dell’interland ha lamentato come siano evidenti certi piaghe e per questo sarebbe opportuno, come per il traffico cittadino limitare la velocità d’accesso ai pubblici esercizi, a 300 passi l’ora, affinché il vizio al gioco non crei ingorghi e se del caso far presenziare ogni locale da un vigile. I medici e gli operatori del SERD, fino allora tranquilli, di fronte  simili affermazioni, hanno lanciato l’idea di creare un APP dedicata in ogni apparecchio da gioco, che attraverso una specifica combinazione di tasti  permetta di evidenziare nel monitor il livello di convulsione patologica del giocatore.

I giocatori affetti da G.A.P. a questo punto, per loro autonoma iniziativa, hanno abbandonato la sala”.  

 

 

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