22 Novembre 2024 - 18:07

Baretta: “Senza intesa con gli Enti locali salta il taglio delle slot machine”

“Niente riordino dei giochi pubblici senza l’accordo con gli enti locali. Ho come l’impressione che l’accordo con le Regioni e gli Enti locali anziché avvicinarsi si allontani”. Lo ha dichiarato

04 Febbraio 2017

“Niente riordino dei giochi pubblici senza l’accordo con gli enti locali. Ho come l’impressione che l’accordo con le Regioni e gli Enti locali anziché avvicinarsi si allontani”.

Lo ha dichiarato il sottosegretario Pier Paolo Baretta in una intervista a Il Messaggero sul lavoro che continua ad essere rinviato in Conferenza Unificata per un accordo sui giochi con gli Enti locali.

“Gli enti locali ed in particolare le Regioni – ha dichiarato il sottosegretario – hanno chiesto un ulteriore momento di approfondimento” per la conclusione dell’intesa sul riordino dei giochi prevista lo scorso giovedì in Conferenza unificata.

“Il nodo principali resta ancora quello delle distanze dai luoghi sensibili. Nella proposta che avevamo discusso con gli enti locali e le Regioni, si era convenuto che potevano non essere soggette alle distanze alcune tipologie di sale che avessero particolari requisiti di certificazione. Sono le cosiddette sale di classe A obbligate a rispettare determinati standard architettonici e di arredo, di formazione, di controllo all’ingresso. Nella discussione preventiva c’era stata una condivisione.

Poi però sono sorte ulteriori preoccupazioni e questo ha fatto sì che ci fosse una richiesta di approfondimento. Un approfondimento che però mi preoccupa. Ho come l’impressione, anche viste le molteplici reazioni successive, che l’accordo anziché avvicinarsi si allontani. Sarebbe un peccato, perché si perderebbe un’occasione.

La proposta del Governo è quella di una drastica riduzione delle macchinette: un taglio del 30% delle Awp, le slot machine, da subito e praticamente il dimezzamento dei punti di gioco. Oggi sono 96 mila i punti in cui si può giocare con le macchinette, noi con la riforma arriveremmo a 30-40mila nell’arco di tre anni. Allora quello che non appare sufficientemente chiaro, è che questa riduzione del gioco, sia dal punto di vista dell’offerta, sia dal punto di vista delle macchinette, sia dal punto di vista dei punti di gioco, riduce effettivamente la possibilità di giocare.

Le distanze, invece, spostano questa possibilità, non è detto che la riducano. Noi non siamo intervenuti sulle distanze ma abbiamo solo convenuto che una fascia di gioco, quella con più garanzie, fosse esonerata. Se prevale la tesi per cui non c’è un punto di incontro, non c’è una soluzione, il Governo non andrà avanti. Abbiamo sempre detto che non avremmo fatto una riforma su questa materia senza l’accordo con gli enti locali.

L’impasse nella quale ci troviamo va superata, altrimenti si rischia il caos. I comuni in questi anni sono giustamente intervenuti perché mancava una regolamentazione centrale. Se non riusciamo a farla, la situazione resterà complicata, con un altissimo rischio di contenzioso con i concessionari.

In questo momento – ha concluso Baretta – ci occupiamo solo di slot” e non è al vaglio la possibilità di estendere i divieti ad altri tipi di giochi cone i Gratta&Vinci.

PressGiochi

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