E’ stata approvata all’unanimità questo pomeriggio la legge regionale per il gioco patologico della Regione Marche. Il testo unificato del progetto di legge elaborato dalla Commissione sanità e politiche sociali,
E’ stata approvata all’unanimità questo pomeriggio la legge regionale per il gioco patologico della Regione Marche. Il testo unificato del progetto di legge elaborato dalla Commissione sanità e politiche sociali, seguito da Luca Marconi come relatore di maggioranza e da Elena Leonardi per la minoranza reca il titolo: “Norme per la prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo patologico e della dipendenza da nuove tecnologie e social network” e unisce questtro progetti di legge presentati negli ultimi mesi in Regione da diversi gruppo politici.
Il testo unificato è il frutto di un anno di intenso lavoro della Commissione Sanità che ha audito molti stakeholders oltre che le associazioni no-slot ed è stato modificato più volte prima di approdare in aula oggi. Tutti i gruppi presenti in Consiglio hanno votato favorevolmente al progetto di legge.
“I più esposti sono gli adolescenti che hanno il maggior rischio di sviluppare problemi di GAP. In regione Marche abbiamo avuto 405 casi di dipendenza da gioco. Il dato è stato fornito dall’Osservatorio regionale ed è relativo a due anni fa”. Lo ha dichiarato Gianluca Busilacchi, capogruppo del Pd in consiglio regionale durante la discussione in Consiglio.
“L’idea di costruire un sistema integrato di cura, prevenzione e norme precise ritengo sia la strada giusta da seguire per il contrasto del Gap , dobbiamo affrontare il fatto che va aggredito il modello della liberalizzazione controllata del gioco legale perché spesso rappresenta una deregulation.
Giusto inserire regole, distanze, forme premiali per gli esercizi no-slot.
Lo Stato – ha concluso – è intervenuto negli ultimi anni con cose positive anche nei confronti della prevenzione e delle tasse alle slot, sul fronte della cura, ma il problema è il fatto che esso si riserva la gestione assoluta del gioco mentre gli enti locali hanno cercato di mettere dei paletti. Dobbiamo capire come conciliare questi interventi locali con la normativa statale”.
“Il gioco d’azzardo è diventato un forte rischio nel nostro paese e può compromettere la vita di molte persone- ha proseguito Jessica Marcozzi capogruppo di Forza Italia– la dipendenza da gioco può modificare la vita delle persone ed in particolare i giovani e le persone in difficoltà economiche. Il crescente numero di persone che si rivolgono ai servizi sanitari hanno portato ad azioni mirate anche dovuti ai grandi costi consecutivi. Molte sono le regioni che hanno una legge specifica, oggi anche le marche vanno in questa direzione”.
Nel dibattito è intervenuto anche Francesco Micucci (PD) “Sottolineo il lavoro fatto in commissione- ha commentato- venivamo da quattro testi perché il tema è sentito ed abbiamo avuto molte sollecitazioni da parte delle associazioni di categoria. Per questo abbiamo spinto ad un testo comune, nonostante idee diverse tutti insieme abbiamo voluto far arrivare un messaggio chiaro e condiviso. Un unità di intenti positiva che deve essere sottolineata. Ci è sembrato giusto intervenire a tutela delle categorie deboli, non potendo intervenire tout court. Importante è per noi aver dato strumenti ai comuni che non hanno armi per difendersi e allo stesso tempo dare autonomia alle singole realtà. Con mezzi come le distanze dei luoghi sensibili e la sensibilizzazione la legge interviene sia a livello di prevenzione attraverso, ma anche per quanto possibile nella cura. Mi auguro che non ci sia ancora una volta un contrasto tra stato e regione. E’ ovvio che lo stato dà la linea e la regione la adatta di conseguenza, quindi spero sinceramente che non ci siano polemiche.
Celani (FI): “La soluzione al problema GAP passa attraverso l’informazione e l’educazione del gioco consapevole”
“Ritengo – ha dichiarato Piero Celani di Forza Italia – che la soluzione al problema del gioco d’azzardo patologico passi attraverso l’informazione e l’educazione del gioco consapevole. Oggi la situazione è difficile a causa anche della crisi economica che spinge le persone a cercare altre soluzioni ai problemi quotidiano. Spero che la legge possa essere efficace, soprattutto in merito alla liberà dei comuni di intervenire (comma 4 articolo 5).
Qui, temo che il problema sia l’applicazione di questa norma. Se non si applica in maniera uniforme avremo un problema. Pensiamo al caso di Minervio dove – nello stesso distretto, comuni regolati in maniera differente – i giocatori sono migrati verso i comuni che non avevano la stessa regolamentazione. Questa norma va applicata in maniera precisa per sostenere i comuni interessati e possano collaborare per evitare questo fenomeno. Nessuno prenda scorciatoie e applichino le norme in maniera concertata. Forse non è la soluzione ma è un primo passo verso l’affermazione del gioco responsabile che oggi è mancata”.
Parole positive anche da Sandro Bisonni (Gruppo misto). “Questa legge non può essere la soluzione a tutti i problemi, ma è una legge importante che alle Marche mancava e spero che troverà applicazione su tutto il territorio- ha aggiunto- convintamente voterò ‘si’ a questa proposta di legge”.
Stesso registro per Fabrizio Volpini (PD) che come presidente della commissione incaricata ha seguito personalmente tutto l’iter del progetto.
“Non era scontato che si arrivasse ad un testo unico- ha commentato- ma quando c’è un obiettivo importante si può arrivare ai risultati. Sono stati mesi di discussione e scontri, ma se c’è la volontà di dotare la nostra comunità di uno strumento normativo utile si può ottenere. Il fatto di agire prima delle azioni nazionali è un successo, invito tutti a votare una legge sulla quale la comunità ci ringrazierà”.
Testo unificato
Art. 1 (Finalità)
Art. 2 (Destinatari)
Art. 3 (Ambito di applicazione)
Art. 4 (Competenze della Regione)
1) i rischi connessi al gioco eccessivo;
2) i servizi socio-sanitari attivati dal Piano regionale integrato previsto all’articolo 9;
3) il test di verifica finalizzato ad una rapida autovalutazione del rischio di dipendenza;
4) la possibilità di utilizzare dispositivi che consentono di definire un limite di importo da giocare o un tempo massimo di utilizzo dell’apparecchio;
5) il numero verde previsto alla lettera c; e) promuove la conoscenza, l’informazione, la formazione e l’aggiornamento degli esercenti, del personale impiegato nelle sale di cui all’articolo 3, degli operatori di polizia locale, degli operatori sanitari, socio-sanitari e sociali, nonché degli operatori delle associazioni e delle cooperative sociali di cui al comma 4 dell’articolo
1; a tal fine organizza corsi finalizzati alla conoscenza e alla prevenzione dei rischi connessi al GAP, a favorire un approccio al gioco consapevole e responsabile, nonché alla conoscenza della normativa in materia;
Art. 5 (Competenze dei Comuni)
Art. 6 (Competenze dell’ASUR)
Art. 7 (Divieto di pubblicità)
Art. 8 (Obblighi degli esercenti)
Art. 9 (Piano regionale integrato per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio da GAP)
Art. 10 (Logo regionale)
Art. 11 (Giornata dedicata alla lotta al GAP)
Art. 12 (Rapporti con enti e associazioni di auto-mutuo aiuto)
Art. 13 (Misure in materia sanitaria)
Art. 14 (Sanzioni amministrative)
Art. 15 (Disposizioni finanziarie)
Art. 16 (Disposizioni finali e transitorie)
Art. 17 (Clausola valutativa)
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