FeDerSerD. “Finalmente i nuovi LEA sono legge dello Stato, ma debbono avere le gambe per camminare”

“Finalmente i nuovi LEA sono legge dello Stato. Colmano un vuoto apertosi e cresciuto negli anni.
Ma le leggi debbono avere le gambe per camminare: altrimenti sono solo l’esercizio poetico di dare voce a desideri e speranze”.

Il DPCM sui Lea è stato firmato oltre che dal Primo Ministro dai Ministri della Salute e dell’Economia.
Infatti i LEA non possono essere e diventare “Un libro dei sogni”.
La applicazione dei Livelli Essenziali di Assistenza ha un costo ed è responsabilità del Governo Nazionale e dei Governi Regionali definirli in misura corretta e coerente.
Crea già disagi e confusione la differenza della stima fatta dal Governo (800 milioni) e dalle Regioni (1,5 miliardi).
FeDerSerD può dare un contributo a questa stima in riferimento ai nuovi LEA per le attività dei SERD e delle Comunità (artt. 28 e 35).
Nella realtà la situazione è già molto critica, oltre il livello di guardia, come abbiamo più volte indicato. Fino ad oggi il Servizio pubblico per le dipendenze non è stato in condizioni di garantire pienamente i “vecchi” LEA.
In molte realtà vi sono liste di attesa, anche lunghe.

Sono anni che non si riqualifica l’offerta dei Servizi in rapporto ai nuovi bisogni di cura e alle nuove espressioni cliniche della patologia.
Le attività di prevenzione sono quasi ovunque marginali.
I nuovi LEA attribuiscono nuovi compiti ai Ser.D., dal Gioco d’Azzardo Patologico alla Riduzione del Danno.
Essi rappresentano un giusto diritto dei cittadini.
Ma allo stato attuale questi diritti saranno difficilmente esigibili.
Stimiamo che per riqualificare i Servizi e per garantire i nuovi livelli di assistenza è necessario, pur all’interno di rigorosi percorsi di appropriatezza e con una giusta attenzione al contenimento dei costi, raddoppiare l’investimento da destinare ai Ser.D.

La prima cosa che chiediamo è che vengano rese pubbliche le analisi fatte circa i costi in gioco.
La seconda è che si apra un tavolo con le società scientifiche di settore per condividere i percorsi di stima dei bisogni per la reale applicazione dei nuovi LEA.
La terza è che si colga questa grande occasione per interventi omogenei nelle Regioni a tutela della salute dei cittadini, valorizzando la professionalità del Servizio pubblico italiano.

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