Prato. Il Tar accoglie il ricorso di un centro scommesse contro il comune “sulla nuova collocazione degli spazi gioco” L’avvocato generale della Corte di Giustizia dell’Unione europea, Maciej Szpunar, si
L’avvocato generale della Corte di Giustizia dell’Unione europea, Maciej Szpunar, si è espresso in merito al caso della ‘The Gibraltar Betting and Gaming Association’ contro il nuovo regime fiscale adottato dal Regno Unito e sul quale la High Court of England and Wales ha chiesto il parere della Corte.
L’Avvocato Generale ha ritenuto che, ai fini della libera prestazione dei servizi, Gibilterra e il Regno Unito debbano essere trattati come un’unica entità.
In primo luogo, secondo l’avvocato generale, se è vero che dai Trattati risulta chiaramente che il diritto dell’Unione si applica a Gibilterra, essi non forniscono indicazioni sul rapporto tra il Regno Unito e Gibilterra per quanto concerne l’attuazione delle libertà fondamentali.
Tenuto conto della giurisprudenza della Corte, l’avvocato generale osserva che è stato il Regno Unito e non Gibilterra ad assumersi obblighi nei confronti degli Stati membri con la ratifica dei Trattati. Ne consegue, logicamente, che i procedimenti d’infrazione riguardanti Gibilterra sono proposti contro il Regno Unito, e Gibilterra non può avviare autonomamente un procedimento d’infrazione. A parere dell’avvocato generale, se si dovesse applicare la libera prestazione dei servizi tra il Regno Unito e Gibilterra, ciò significherebbe che il Regno Unito assumerebbe un obbligo nei confronti di se stesso, il che sarebbe alquanto bizzarro. L’avvocato generale conclude che l’applicazione del diritto dell’Unione a Gibilterra non crea tra il Regno Unito e Gibilterra diritti nuovi o supplementari che vengono ad aggiungersi a quelli derivanti dal diritto costituzionale del Regno Unito e di Gibilterra. Di conseguenza, Gibilterra e il Regno Unito non possono che essere un unico Stato membro ai fini della libera prestazione dei servizi.
In secondo luogo, per l’ipotesi in cui la Corte concluda che la libera prestazione dei servizi si applica agli scambi tra Gibilterra e il Regno Unito, l’avvocato generale ritiene che il nuovo regime fiscale non costituisca una restrizione di tale libertà. Il nuovo regime fiscale prevede imposte interne sul gioco d’azzardo che si applicano ai prestatori di servizi indistintamente.
Infine, l’avvocato generale esamina brevemente la questione della possibile giustificazione della restrizione alla libera prestazione dei servizi per il caso in cui la Corte non dovesse condividere la tesi secondo cui si tratta di una situazione puramente interna e non sussiste una restrizione della libera prestazione dei servizi nel caso di specie. Egli conclude che spetta al giudice del rinvio stabilire se le cause di giustificazione addotte dal Regno Unito, ossia consentire condizioni analoghe per gli operatori del Regno Unito e gli operatori d’oltremare e garantire che il Regno Unito possa esercitare una corretta supervisione fiscale sul mercato del gioco d’azzardo, siano idonee e necessarie a ottenere ciò che si prefiggono di conseguire.
IL CASO – The Gibraltar Betting and Gaming Association è un’associazione professionale composta prevalentemente da operatori del gioco d’azzardo stabiliti a Gibilterra che forniscono servizi di gioco a distanza a clienti nel Regno Unito e altrove.
Nel 2014, il Regno Unito ha adottato un nuovo regime fiscale per talune imposte sul gioco d’azzardo, che impone ai prestatori di servizi di gioco d’azzardo di pagare un’imposta sul gioco con riferimento a tutti i giochi d’azzardo a distanza ai quali clienti del Regno Unito abbiano partecipato per loro tramite, indipendentemente dall’imposta versata nel luogo in cui tali prestatori sono stabiliti. Questo nuovo regime fiscale ha sostituito il regime fiscale precedente, secondo il quale soltanto i prestatori di servizi stabiliti nel Regno Unito erano tenuti a versare l’imposta sul gioco in base ai loro profitti lordi derivanti dalla fornitura di servizi di gioco d’azzardo a clienti di qualsiasi parte del mondo.
La GBGA ha impugnato il nuovo regime fiscale dinanzi alla High Court of England and Wales, sulla base del rilievo che l’imposta sarebbe contraria alla libera prestazione dei servizi sancita dall’articolo 56 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea. I Commissioners for Her Majesty’s Revenue and Customs (convenuti nel procedimento) sostengono che la GBGA non può far valere diritti derivanti dall’ordinamento dell’Unione, poiché la prestazione di servizi tra Gibilterra e il Regno Unito non ricade nel diritto dell’Unione. In ogni caso, essendo una misura fiscale applicabile indistintamente, il nuovo regime non può essere considerato una restrizione della libera prestazione dei servizi.
La High Court ha quindi chiesto alla Corte di giustizia se, ai fini della libera prestazione dei servizi, Gibilterra e il Regno Unito debbano essere trattati come se facessero parte di un unico Stato membro o se, per quanto riguarda la libera prestazione dei servizi, Gibilterra abbia lo status costituzionale di territorio separato dal Regno Unito, cosicché la prestazione di servizi tra di loro dev’essere trattata al pari degli scambi all’interno dell’Unione.
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