Senato: avviato esame Milleproroghe, previsti emendamenti sui giochi Alla Camera dei Deputati ieri l’Assemblea ha messo in calendario la votazione relativa alla Relazione della Commissione parlamentare Antimafia sulle infiltrazioni mafiose
Alla Camera dei Deputati ieri l’Assemblea ha messo in calendario la votazione relativa alla Relazione della Commissione parlamentare Antimafia sulle infiltrazioni mafiose criminali nel gioco lecito e illecito, presentata lo scorso 6 luglio e guidata dal parlamentare Stefano Vaccari del Pd. La discussione è prevista per il prossimo lunedì 16 gennaio.
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Ecco i principali contenuti della RELAZIONE:
1) Barriere all’ingresso
Sul piano dei requisiti per la partecipazione a gare o a procedure ad evidenza pubblica e il rilascio, il rinnovo e il mantenimento di concessioni in materia di giochi pubblici, la realtà del settore dei giochi, come emersa dalle indagini della magistratura e delle forze dell’ordine, sembra suggerire l’opportunità di tali modifiche normative:
– alle fattispecie più gravi di reati in materia fiscale, con particolare attenzione ai delitti di cui agli artt. 2 e 8 del decreto legislativo n. 74 del 2000, che puniscono colui che, al fine di consentire a terzi l’evasione delle imposte, emette o rilascia fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, solitamente personaggi a capo di società fantasma dedicate a tale attività (fenomeno delle cosiddette società cartiere) (articolo 8) e colui che utilizza, in dichiarazione, tale falsa documentazione (articolo 2);
– ai delitti contro la pubblica amministrazione, con particolare riferimento alle forme di peculato, corruzione e concussione interna e internazionale, concussione per induzione, malversazione a danno dello Stato, indebita percezione di erogazioni pubbliche, traffico di influenze illecite;
– al delitto di autoriciclaggio di cui all’art. 648-ter, comma 1 del codice penale;
– al reato di scambio elettorale politico-mafioso di cui all’art. 416-ter del codice penale;
– ai delitti di terrorismo interno e internazionale;
– alle più gravi figure di reati comuni, da individuarsi specificatamente, ora apparentemente escluse dal novero delle condizioni ostative;
2) Revisione dell’apparato sanzionatorio penale ed amministrativo
3) Rafforzamento delle misure antiriciclaggio attraverso la tracciabilità delle vincite al gioco
In una prospettiva più ampia, la Commissione ritiene necessario proporre alcuni interventi di sistema finalizzati all’adozione di misure che assicurino un corretto equilibrio tra la capacità dei controlli che lo Stato è in grado di assicurare e l’ampiezza della rete dei punti di gioco da controllare, attese le difficoltà derivanti, oltre che dalla dimensione, dalla estrema polverizzazione dei punti di gioco che ne ostacola la rimuneratività dei controlli stessi. Occorre inoltre definire un assetto dei rapporti con le regioni e i comuni tale che sia lo Stato che il sistema delle autonomie contribuisca, ciascuno del proprio ruolo, ad accrescere il livello di legalità di tale comparto. Inoltre, in una prospettiva che auspica una riforma, e non un semplice riordino, dell’intero impianto dei giochi pubblici, si propone di rivedere gli assetti istituzionali del vigente il complessivo sistema di vigilanza e controllo del settore nonché, nel quadro una più vasta politica di sicurezza delle infrastrutture critiche del Paese sul web (cosiddetto cyber crime), l’adozione di misure per garantire la sicurezza delle reti di gioco e delle scommesse.
4) Politiche antimafia e ruolo delle autonomie locali. La “questione territoriale”
Atteso che la legge di stabilità per il 2016 ha attribuito alla Conferenza unificata Stato – autonomie locali il compito di definire, entro il 30 aprile 2016, le caratteristiche dei punti vendita di gioco e i criteri per la loro distribuzione sul territorio, al fine di garantire i migliori livelli di sicurezza per la tutela della salute, dell’ordine pubblico, della pubblica fede dei giocatori e prevenire il rischio di accesso dei minori, si segnala l’urgenza che quanto prima si pervenga al raggiungimento della predetta intesa, auspicando che la soluzione della cosiddetta “questione territoriale”, per gli aspetti di interesse istituzionale della Commissione parlamentare antimafia, si ispiri ai seguenti criteri di massima:
5) Una nuova governance del settore: vigilanza rafforzata e riorganizzazione dei controlli
Atteso che il settore del gioco e delle scommesse, così come emerge anche dalle più recenti indagini, è un ambito particolarmente sottoposto alla minaccia mafiosa e alle più varie forme di illiceità, è assolutamente fondamentale che sia assicurato il corretto equilibrio tra dimensione di tale mercato “a rischio” e il livello dei controlli che lo Stato è in grado di assicurare.
E’ pertanto necessario assicurare un controllo di legalità ottimale avvalendosi di una strategia globale coordinata di prevenzione e di contrasto. Occorre delineare un sistema ben strutturato che colleghi il rispetto delle normative antimafia e antiriciclaggio con le ispezioni amministrative, le verifiche tributarie e il monitoraggio continuo e capillare delle tecnologie elettroniche e informatiche: un sistema, cioè, che sia in grado di garantire, ad esempio, la “continuità di processo”, la condivisione delle informazioni e il coordinamento sulla sicurezza informatica delle reti critiche funzionali a questo settore.
Nell’ambito di una riforma strutturale del sistema dei giochi è necessario, altresì, ripristinare una condizione di “equilibrio di legalità” intervenendo:
– sia sul lato dell’offerta, non solo dando seguito alla contrazione dell’offerta come prevista dall’ultima legge di stabilità, ma prevedendo altresì, in occasione dell’intesa dell’ Conferenza unificata di cui sopra, una diversa articolazione, tipologia e configurazione sul territorio dei punti di gioco, secondo le proposte che sono state più diffusamente illustrate nel precedente n. 4);
– sia sul versante della vigilanza, intervenendo sul sistema di governance con l’obiettivo di rendere più efficace il sistema di supervisione e il quadro dei controlli.
E’ necessario lanciare un nuovo modello di governance della vigilanza nel settore dei giochi e delle scommesse improntato ad efficacia ed efficienza, basato anche sulla centralizzazione di qualunque dato o informazione giudiziaria riguardanti il gioco d’azzardo. Peraltro, la quarta direttiva in via di attuazione da parte del legislatore nazionale prevede esplicitamente la necessità che il settore del gioco d’azzardo, considerato vulnerabile al riciclaggio del pari delle banche e degli istituti finanziari, sia adeguatamente governato da un’autorità dotata di “poteri di vigilanza rafforzati”. Occorre, in altri termini, consentire, attraverso una forte azione di coordinamento, un salto di qualità sul piano dei risultati facendo ricorso alle enormi potenzialità di analisi sviluppate dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli, così come al patrimonio di competenze maturate dai reparti specializzati delle forze dell’ordine, che andrebbero sicuramente potenziate negli organici e nelle strumentazioni e messe a sistema ben oltre i “tavoli di lavoro”, i moduli di coordinamento e lo scambio informativo. Peraltro, per il gioco on line e le scommesse, comprese quelle sportive, l’esistenza di un’autorità con poteri di vigilanza rafforzata e la relativa centralizzazione di qualunque dato o informazione sarebbe l’unica via per un reale coordinamento con l’azione svolta dai vari organismi di vigilanza in tali settori (ad esempio, UIF, Unità informativa scommesse, Federazione italiana gioco calcio, Coni, Unire).
Con riferimento al fenomeno sempre più diffuso del match fixing, dove non di rado sono risultate coinvolte organizzazioni di tipo mafioso o comunque a carattere transnazionale, occorre inoltre che sia dato ulteriore impulso alle iniziative a tutela dell’integrità dello sport a livello di Unione europea, previste nell’ambito del cosiddetto Piano europeo per lo sport 2014-2017136. In particolare, la Commissione antimafia auspica l’adozione della necessaria legislazione europea che individui i fattori di rischio associati alle partite truccate, lo sviluppo di strumenti per la gestione di tali rischi, un sistema di early warning tra le autorità competenti su giochi e scommesse degli Stati membri, la predisposizione di meccanismi per lo scambio d’intelligence o di elementi di analisi sulle situazioni sospette di match fixing e che, soprattutto, assicuri il necessario coordinamento a livello europeo tra le forze di polizia competenti sulla criminalità organizzata e le autorità nazionali di vigilanza su giochi e scommesse nei casi in cui si ha motivo di ritenere che determinati eventi sportivi siano truccati da appartenenti ad associazioni mafiose o a carattere transnazionale; così come un’azione coordinata sul piano europeo che assicuri la trasparenza delle strutture proprietarie delle società sportive, in particolar modo di quelle del professionismo calcistico, al fine di evitare il rischio che possano essere riciclati capitali di illecita provenienza.
Raccomandazione al Governo: per una politica della sicurezza delle infrastrutture critiche del gioco legale. La minaccia del cyber crime
Sulla protezione del sistema del gioco, richiamato al paragrafo 8.1, vista l’annunciata intenzione da parte del Governo di attivare una strategia ad hoc sulla cyber security per il Paese, si raccomanda una profonda riflessione sulla portata di un attacco analogo a quello di gennaio 2016, su un obiettivo qualsiasi non protetto da soluzioni adeguate, in quanto il volume generato potrebbe appunto bloccare sia operatori di telecomunicazione sia del sistema del gioco stesso, e quindi diventare in breve un attacco ad una infrastruttura critica nazionale.
In questa ottica il problema dei cosiddetti “attacchi a negazione del servizio”(DDoS-Distributed Denial of Service) e la rete internazionale per la consegna dei contenuti (CDN- Content Delivery Network) necessiterebbe di una azione specifica da parte del nostro Paese per promuovere una riflessione più approfondita a livello internazionale, in quanto gli operatori stessi non potrebbero da soli gestire la resilienza della rete in tali circostanze, ma richiedere ad esempio una cooperazione normata tra gli operatori del settore, basata sul principio della distribuzione della protezione come descritto in precedenza.
Raccomandazione al Governo sull’adozione di misure armonizzate a livello europeo nel settore del gioco d’azzardo a distanza
Si raccomanda al Governo di adoperarsi per l’attuazione dei contenuti della risoluzione approvata nello stesso testo dalla Camera (11 dicembre 2014) e dal Senato (29 ottobre 2014) al termine dell’esame della relazione della Commissione antimafia sul semestre europeo e sulla lotta alla criminalità mafiosa su base europea ed extraeuropea (Doc. XXIII, n.2), nell’ambito della quale (punto 10) sono indicati aspetti rilevanti trattati nella presente Relazione, in ordine ai quali si chiede di porre in essere qualunque iniziativa al fine di adottare a livello europeo misure armonizzate, o comunque concertate, al fine di evitare la penetrazione o l’infiltrazione della criminalità organizzata nel settore del gioco d’azzardo a distanza – in particolare delle scommesse telematiche, dei videopoker e dei casinò on line – che rientra tra quelli a rischio più elevato. Si sottolinea l’esigenza di un quadro normativo armonizzato per assicurare che siano previsti i necessari requisiti di onorabilità e di professionalità per tutti gli operatori della filiera del gioco, per garantire lo scambio di informazioni e di intelligence sulle ipotesi di violazione, per individuare comportamenti anomali o sospetti, per consentire la piena tracciabilità delle operazioni e l’identificazione dei soggetti che partecipano ai giochi a distanza al di sopra di una soglia stabilita.
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