Usura e gioco. Per la Cassazione la destinazione delle somme al gioco non determina l’inattendibilità della persona
“Lo stato di bisogno può essere di qualsiasi natura, specie e grado ed anche, dunque, originato da debiti contratti per il vizio del gioco d’azzardo. Lo stato di bisogno, infatti,
11 Gennaio 2017
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“Lo stato di bisogno può essere di qualsiasi natura, specie e grado ed anche, dunque, originato da debiti contratti per il vizio del gioco d’azzardo. Lo stato di bisogno, infatti, va inteso non come uno stato di necessità tale da annientare in modo assoluto qualunque libertà di scelta, ma come un impellente assillo che, limitando la volontà del soggetto, lo induca a ricorrere al credito a condizioni usurarie, non assumendo alcuna rilevanza né la causa di esso, né l’utilizzazione del prestito usurario. Di conseguenza, la destinazione delle somme al gioco, al pari dell’imprenditore che si venga a trovare in una situazione di difficoltà economica dovuta ad investimenti sbagliati e che dunque si rivolge al prestito usuraria, non determina di per sé l’inattendibilità della persona offesa”.
Lo ha concluso la Corte di Cassazione intervenendo sul ricorso di un soggetto condannato per il delitto di usura continuato in concorso, confermando così il giudizio della Corte di Appello di L’Aquila.