“Il punto concreto riguarda la riduzione delle slot machine ripetutamente annunciata, e perfino deliberata nella Legge di bilancio dello scorso anno, ma ignorata nel corso dell’intero 2016 con una serie
“Il punto concreto riguarda la riduzione delle slot machine ripetutamente annunciata, e perfino deliberata nella Legge di bilancio dello scorso anno, ma ignorata nel corso dell’intero 2016 con una serie di argomentazioni tanto vaghe quanto gravate dal sospetto che nessuno intenda rinunciare ai ricavi che possono derivargliene. Non i concessionari, non i gestori e neppure lo Stato agisce da vero monopolista della situazione”.
In questo modo Paola Binetti, deputato di Area Popolare, da sempre estremamente impegnata sul tema del gioco pubblico, si rivolge al direttore di “Avvenire”, Marco Tarquinio.
“L’Italia resta il Paese occidentale con il più alto consumo di azzardo e questo fa del sistema dell’azzardo una delle più importanti fonti di gettito fiscale- continua la Binetti- E allora i lati perniciosi e scandalosi di Azzardopoli vengono mantenuti nell’ombra, finché lo scandalo non esploderà. E anche a quel punto – un po’ com’è accaduto con Mps – si ì cercherà di stendere un velo per cercare di disinnescare la bomba mediatica. Almeno finché non interverrà la Bce. Sono almeno due legislature che mi occupo con una certa intensità di questo problema; ho seguito disegni di legge che avrebbero potuto arginare almeno lo scandalo di una diffusione di slogan e spot illusori e menzogneri. Non siamo riusciti ad ottenere neppure il ‘no’ alla pubblicità, mentre sulle tv generaliste, Rai inclusa, è tornata a farsi vedere e sentire la pubblicità di tutti i possibili ‘gratta e vinci’; delle lotterie istantanee, che mentre promettono di soddisfare tanti sogni, in realtà svuotano le tasche dei creduloni”.
“Ora scopriamo che lo Stato non intende approfittare neppure del prossimo decreto Milleproroghe per fare qualcosa- prosegue- Si conferma succube di interessi di dubbia valenza eticosociale e lo fa trincerandosi dietro possibili decreti ad hoc, a cui ormai nessuno, ma proprio nessuno, crede più. La realtà dice che da anni il ‘cartello’ dei signori dell’azzardo dà scacco matto ai Governi di ogni colore che si sono succeduti negli ultimi 15 anni, compreso quello di Matteo avvolto sino alle dimissioni nella bandiera delle riforme. Impedendo letteralmente di legiferare, mettendo ora a rischio i tenaci tentativi del sottosegretario Baretta e promettendo di coprire di ridicolo anche il neo insediato Governo di Paolo Gentiloni”.
“Nessuna legge- conclude l’onorevole- nessuna norma; solo la reiterata tecnica dell’annuncio di fatti che si sapeva già in anticipo che non si sarebbero verificati. Ora c’è il rischio pre-annunciato di lasciar fuori dal decreto Mille proroghe tutto il capitolo sull’azzardo: altro che riduzione del 30% entro il 2017 delle slot machine presenti in Italia… La scusa è sempre la stessa: per l’azzardo ci sarà una norma ad hoc! Ma quando?”
PressGiochi
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