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VdA. Approvato odg su Casinò de la Vallée, nessun aiuto pubblico prima della riorganizzazione

Casinò di Saint Vincent. Si è dimesso il DG Gianfranco Scordato Nella mattinata di mercoledì 14 dicembre 2016, il Consiglio Valle, nell’ambito della trattazione delle leggi di bilancio della Regione

15 Dicembre 2016

Casinò di Saint Vincent. Si è dimesso il DG Gianfranco Scordato

Nella mattinata di mercoledì 14 dicembre 2016, il Consiglio Valle, nell’ambito della trattazione delle leggi di bilancio della Regione per il 2017-2019, ha approvato all’unanimità un ordine del giorno riguardante il Casinò de la Vallée.

Il testo, depositato dai gruppi di opposizione e poi approvato con un emendamento sottoscritto da tutti i gruppi consiliari, impegna il Governo regionale a condizionare qualsiasi altro aiuto pubblico al Saint-Vincent Resort & Casinò alla presentazione, entro il 31 gennaio 2017, in seconda Commissione consiliare di un piano di riorganizzazione certo, strategico e misurabile che declini puntualmente le azioni che si intendono mettere in atto, prevedendo obiettivi di forte performance concretamente misurabili indispensabili ad invertire l’attuale tendenza, e che individui le nuove figure professionali di comprovata esperienza manageriale a cui demandare la stesura e l’attuazione del nuovo piano di riorganizzazione aziendale, contemplando la valutazione di tutte le figure professionali già in essere e degli organi di controllo.

Il testo è stato illustrato dal Capogruppo di ALPE, Albert Chatrian: «Questa iniziativa prende spunto dalle perdite patrimoniali (38 milioni di euro), dagli investimenti effettuati dal 2012 al 2014 (120 milioni), dall’esposizione debitoria (75 milioni di euro) della Casa da gioco di Saint-Vincent: una situazione che evidenzia una mala gestione dell’azienda, a fronte di investimenti importanti da parte della Regione, e che non fa presagire nulla di buono. C’è bisogno di ripartire, c’è bisogno di un’inversione di rotta sugli introiti, c’è bisogno di manager di esperienza. In Commissione, abbiamo condiviso lo stralcio del comma 2 dell’articolo 19 sul Casinò – i famosi 48,6 milioni di euro -, perché non si sapeva cosa si prospettasse per la Casa da gioco: oggi prendiamo atto che si stanno congelando questi fondi, lasciandoli nel serbatoio della CVA, ben sapendo però che sono già stati prenotati per la Casa da gioco, tant’è che ai nostri emendamenti al bilancio, che proponevano di utilizzare diversamente questi 48,6 milioni, è stata negata la copertura finanziaria da parte degli uffici. Ma questa non è una questione amministrativa, è una precisa scelta politica. Oggi, è il momento della chiarezza e non bisogna raccontare ulteriori bugie ai valdostani.»

Il Consigliere del GM Elso Gerandin ha sottolineato due aspetti: «Il nuovo piano deve prevedere delle azioni misurabili e visibili in un arco di tempo assolutamente breve; non bisogna poi solo cambiare i vertici, ma è necessario fare una valutazione meritocratica su tutti coloro che operano all’interno della Casa da gioco al fine di garantire gli interessi dell’azienda. Dobbiamo avere contezza del futuro e la proposta di questo ordine del giorno tutela il lavoro che dovremo affrontare. Purtroppo, con la bocciatura tecnico-finanziaria dei nostri emendamenti, constatiamo che l’unico problema in questa regione per il Governo è il Casinò, mentre per gli altri settori non si trovano disponibilità finanziarie. Bisogna avviare un dibattito politico sull’utilizzo di queste risorse, perché ci vuole equità e correttezza.»

Il Capogruppo dell’UVP, Luigi Bertschy, ha osservato che «non è stato dato il via all’abbattimento del capitale perché l’Assessore non ha avuto il mandato per farlo, così come non abbiamo detto di prenotare questi fondi di CVA per il Casinò. Per noi dell’UVP, ci deve essere attenzione sul Casinò così come ci deve esserla per tutti gli altri settori in crisi della Valle d’Aosta. A questo punto, viste le dichiarazioni dei colleghi di minoranza, aspettiamo una replica dell’Assessore. Per noi non c’è nessun impegno politico su questo tema: ben venga quindi che questo bilancio contribuisca a fare chiarezza, anche all’interno della maggioranza su come si vuole procedere.»

L’Assessore alle finanze, Ego Perron, ha detto che «una decisione sulla Casa da gioco andrà presa: ad oggi, le risorse stralciate non sono disponibili per nessuna operazione fin tanto che non sarà chiarito il dossier Casinò e non ci sarà una decisione in tale senso. Abbiamo ricevuto una lettera di richiesta da parte dell’Amministratore unico e abbiamo soprasseduto fin tanto che non ci saranno delle scelte. Questi fondi sono stati collocati nella loro collocazione, cioè il fondo di riserva di CVA. Sugli emendamenti presentati dalla minoranza è stato espresso un parere negativo perché questi non assicuravano il mantenimento degli equilibri finanziari complessivi.» L’Assessore ha poi annunciato il voto favorevole sull’ordine del giorno: «Sul tema del Casinò è in corso un approfondimento con la Commissione consiliare per ricostruire il dossier nella sua completezza, al fine di poter fare delle scelte future con piena consapevolezza. Il testo che viene presentato ci impegna a lavorare in una certa direzione, declinando un percorso che ci trova disponibili.»

Il Capogruppo del PD-SVdA Jean-Pierre Guichardaz, ribadito che «i soldi destinati al Casinò e al momento in pancia alla CVA non sono destinati ad alcuna ricapitalizzazione, tutto è alla luce del sole», ha specificato: «La situazione della Casa da gioco sarà affrontata con responsabilità dalla maggioranza. Solo quando saranno effettuate delle scelte si potrà criticare. Siamo arrivati a una convergenza su un testo dell’ordine del giorno, dimostrando che la preoccupazione per il Casinò è di tutte le forze politiche. La Casa da gioco è un patrimonio comune, tutti devono cercare di risolvere nella migliore maniera i suoi problemi. La maggioranza non ha informazioni supplementari rispetto alla minoranza. L’ordine del giorno fotografa precisamente la situazione del Casinò e l’impegnativa fotografa un percorso, un’inversione di rotta, che la maggioranza sta facendo al suo interno. Siamo convinti che non si possa pensare ad un miracolo cambiando un amministratore unico: vanno fatti ragionamenti forti anche in merito alle valutazioni assunte dalla politica negli anni precedenti, in un’ottica del rilancio di quello che resta patrimonio di tutta la comunità.»

Il Capogruppo di PNV Claudio Restano ha osservato: «A proposito dei soldi in disponibilità di CVA, non ci risultano prenotazioni in favore del Casinò, PNV non ha partecipato ad incontri in cui si è parlato di questo argomento. Nel merito dell’ordine del giorno occorre un’analisi seria della situazione per arrivare ad una programmazione seria sul futuro del Casinò, di Saint-Vincent e dell’intera Valle d’Aosta, perché la Casa da gioco deve essere un elemento trainante e complementare in ambito turistico, sportivo e del gioco. Chi dovrà declinare le azioni da mettere in atto dovrà essere attento agli input che diamo in quest’Aula, coinvolgendo tutti gli attori. Dal 2009 ad oggi tanto è stato fatto, abbiamo rappresentato elementi di criticità; vanno valutate le posizioni di certe figure, non solo dei professionisti impegnati oggi. Con un lavoro di squadra potremo puntare ad un rilancio della Casa da gioco.»

Per il Consigliere del M5S Roberto Cognetta, «nessuno sa più cosa fare: il Presidente Rollandin invece sa sicuramente come agire e gestire la situazione; l’Assessore Perron lasci la delega della Casa da gioco e la riprenda il Presidente Rollandin.»

Il Consigliere Leonardo La Torre (UV) ha precisato: «Il problema del Casinò sta a cuore a tutti, vogliamo tutti avviare un percorso che porti ad una soluzione. Questo ordine del giorno è importante, fissa ciò che è stato detto all’interno della Commissione, ovvero ragionare trovando la massima coesione. Il vero problema è convincerci che ciò che stiamo per fare è valido: ecco il valore della coesione. Quale strada vogliamo seguire: cercare una soluzione ai problemi o cercare le responsabilità degli errori? Personalmente, desidero dare risposte concrete ai dipendenti della Casa da gioco, se non sarò più che certo della legittimità e trasparenza delle scelte fatte, al momento del voto uscirò dall’Aula.»

Il Capogruppo di Stella Alpina, Pierluigi Marquis, ha dato atto all’Assessore «di essersi impegnato in questo anno sul dossier Casinò. Purtroppo siamo delusi dalla governance dell’azienda: avevamo cominciato un percorso di confronto con i nuovi vertici, ma abbiamo acquisito la consapevolezza che occorre maggiore pianificazione, tralasciando l’improvvisazione che finora ne ha caratterizzato la gestione. Siamo quindi favorevoli a questo ordine del giorno, il cui obiettivo è quello di predisporre un piano, non rivoluzionario, ma credibile: un piano che metta in sicurezza i conti dell’azienda, che elabori una nuova governance dove la politica faccia un passo indietro, che dia prospettive di sviluppo all’azienda, al comprensorio di Saint-Vincent, alla Valle. Noi di Stella Alpina ci siamo e vogliamo dare il nostro contributo. Siamo esterrefatti dalle dichiarazioni dell’Assessore: occorre mettere tutti nella condizione di poter lavorare serenamente e di operare delle scelte con piena contezza delle tematiche che si stanno affrontando.»

Il Capogruppo di ALPE, Albert Chatrian, ha aggiunto: «Non siamo degli sprovveduti e abbiamo capito che questi soldi sono destinati alla Casa da gioco e l’Assessore ce lo ha confermato oggi. Ma, purtroppo, questi soldi non basteranno. Voteremo l’ordine del giorno, ma la discussione è sfalsata. Se non è vero ciò che abbiamo detto oggi, ossia che nulla è già stato destinato, pretendiamo che sia data copertura finanziaria ai nostri emendamenti. Se la politica è una cosa seria, se le parole hanno un senso, è responsabilità dell’Assessore accogliere la nostra richiesta.»

Il Capogruppo dell’UV, Joël Farcoz, ha quindi chiesto una sospensione dei lavori per una riunione di maggioranza. Al rientro, il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha annunciato che «sono state fatte delle verifiche sulle richieste presentate: siamo giunti alla conclusione che si troverà la soluzione tecnica per dare il parere favorevole agli emendamenti proposti.»

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