L’avvocato Osvaldo Asteriti stavolta analizza (e contesta) le indicazioni delle vincite presenti nei tagliandi del lotto. “Illegali, oltre i tagliandi G&V, anche le schedine e gli scontrini di gioco del
L’avvocato Osvaldo Asteriti stavolta analizza (e contesta) le indicazioni delle vincite presenti nei tagliandi del lotto.
“Illegali, oltre i tagliandi G&V, anche le schedine e gli scontrini di gioco del lotto, in quanto non rispettano le prescrizioni del decreto Balduzzi- commenta- Lottomatica e Monopoli non hanno alcuna intenzione di rispettare le prescrizioni del decreto Balduzzi per quanto riguarda l’indicazione sui biglietti delle probabilità di vincita ai giocatori, nonostante il relativo obbligo sia in vigore da quasi quattro anni”.
“Il decreto Balduzzi- prosegue l’avvocato- a tutela della salute dei giocatori, prescrive che le indicazioni della probabilità di vincita debbono figurare “sulle schedine ovvero sui tagliandi” dei giochi. La possibilità di rimandare al sito per la consultazione è residuale e limitata esclusivamente alla mancanza di spazio su schedine e tagliandi. La concessionaria Lottomatica, con il pieno avallo dei monopoli, ha interpretato la norma come se prescrivesse due semplici modalità alternative di osservanza, da scegliere liberamente, e quindi in tutti i giochi proposti ha omesso di inserire le probabilità di vincita sia sulle schedine che sugli scontrini, limitandosi a rimandare al sito istituzionale per la loro consultazione”.
“Sugli scontrini del lotto- continua- comunque consegnati al giocatore dopo la giocata, è presente solo il rimando al sito, così come sulle schedine, su cui compare la tabella “premi per sorte su singola ruota con una giocata da 1 €”, che contiene l’indicazione dei premi in palio, scoprendo così quanto può vincere ma non quale sia la probabilità di vincita. La legge non impone di indicare l’entità dei premi, bensì, ed è cosa completamente diversa, la probabilità di vincita di quei premi. Né può dubitarsi della concreta possibilità di inserire sulle schedine del lotto una tabella con le probabilità di vincita, essendoci su di esse spazio più che sufficiente. Basterebbe inserirla, ad esempio, al posto della inutile (per i giocatori) tabella con la indicazione della entità dei premi o al posto di una delle altrettanto inutili comunicazioni “pubblicitarie”, invito a giocare “ambetto” o 10 e lotto, o scaricare l’app del gioco del lottto, presenti sul retro della schedina. Ma quali potrebbero essere le conseguenze del mancato inserimento sulle schedine e sugli scontrini di gioco del lotto di indicazioni obbligatorie per legge? Intanto, la volontaria inosservanza della norma potrebbe e dovrebbe essere contestata dai Monopoli, oggi ADM, in base al potere, assegnatogli dal decreto Balduzzi, di “contestazione degli illeciti nonché di irrogazione delle sanzioni”, ma l’ipotesi francamente non appare troppo probabile”.
“Inoltre- conclude Asteriti- come avvenuto recentemente per i gratta & vinci, sui quali non compariva l’indicazione della probabilità di vincita, i contratti di gioco relativi al lotto potrebbero essere impugnati dinanzi al Giudice civile chiedendo che vengano dichiarati nulli, per contrarietà a norme imperative, ai sensi di quanto disposto dall’articolo 1418 codice civile, con la conseguente domanda di restituzione della somma spesa per stipularli, cioè la somma giocata”.
PressGiochi
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