Il riordino dei giochi e la proposta del Governo. L’obiettivo non sono le slot, ma i gestori Operaio, maschio, tra i 35 a 55 anni, sposato con figli, licenza media inferiore
Operaio, maschio, tra i 35 a 55 anni, sposato con figli, licenza media inferiore e stipendio fisso: questo l’identikit del giocatore d’azzardo patologico tracciato oggi dal Conagga, Coordinamento nazionale gruppi per giocatori d’azzardo, che si è riunito oggiin occasione del XVII convegno annuale per tracciare i risultati di un lavoro di 16 anni. L’evento è organizzato dalla cooperativa I.R.S. L’Aurora e patrocinato dal Comune di Fano, Assessorato Politiche Sociali – Pari Opportunità.
Fino ad oggi, il Coordinamento guidato da Matteo Iori ha raccolto 9.528 richieste di aiuto e 4.638 i giocatori patologici accolti nei gruppi settimanali degli enti del CoNaGGA con 228 gruppi realizzati ogni mese in 31 località diverse.
Come riferisce il Conagga, il giocatore problematico italiano ha sviluppato la dipendenza dal gioco solo negli ultimi 3-4 anni, è incensurato e spende più denaro di quanto guadagni soprattutto con le slot e le video lotterie.
Il CONAGGA è il Coordinamento Nazionale Gruppi per Giocatori d’Azzardo; è costituito da Enti diffusi su tutto il territorio nazionale che da anni si occupano di interventi sulla dipendenza da gioco d’azzardo attraverso attività di cura-prevenzione-informazione-trattamento.
Come ha spiegato Iori, “Il gioco d’azzardo è un fenomeno che coinvolge più aspetti: personale, familiare, sociale, sanitario, legale, politico. La cura ne richiede un approccio globale con modalità di intervento trasversali e che coinvolgano l’intera comunità. E’ per questo che il CoNaGGA continuerà costantemente nel suo impegno, nella speranza che un po’ alla volta si possano ridurre i rischi di dipendenza e che il gioco d’azzardo diventi sempre meno un fenomeno drammatico per tante famiglie”.
PressGiochi