Milano. Assolta giocatrice patologica perché giudicata “incapace di intendere e volere”
Il Tribunale di Milano ha assolto una donna di 44 anni accusata di furto in quanto giocatrice patologica. La settima sezione penale infatti, anche riconoscendo la donna colpevole di furto
02 Dicembre 2016
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Il Tribunale di Milano ha assolto una donna di 44 anni accusata di furto in quanto giocatrice patologica. La settima sezione penale infatti, anche riconoscendo la donna colpevole di furto l’ha ritenuta “incapace di intendere e di volere” in quanto malata di azzardo.
Secondo quanto riferito a Repubblica da Daniela Capitanucci, presidente dell’associazione Azzardo e nuove dipendenze questa sarebbe “Una sentenza di importanza fondamentale, per la prima volta in un’aula di giustizia si riconosce che chi è affetto da dipendenza patologica da gioco è un soggetto fragile che va protetto, anche nell’interesse della società che lo circonda”.
Il disturbo patologico infatti, era stato già diagnosticato da un medico. Ora i giudici, dopo l’assoluzione, l’hanno affidata alle cure del Sert, il servizio sanitario che si occupa dei tossicodipendenti.
A quanto sembra, in seguito alla sentenza, la donna avrebbe detto “E’ vero, ho rubato, ma non ero io. Non potevo fermarmi e non sapevo quello che facevo”.