Seduta concitata quella di venerdì alla Camera dove l’onorevole del M5S Baroni, primo firmatario dell’odg, ha prima dichiarato di voler ritirare la sua firma dall’ordine del giorno “perchè indignato dal
Seduta concitata quella di venerdì alla Camera dove l’onorevole del M5S Baroni, primo firmatario dell’odg, ha prima dichiarato di voler ritirare la sua firma dall’ordine del giorno “perchè indignato dal lavoro di questo Governo (…) e dal lavoro assolutamente assente del sottosegretario Baretta” ma nel momento in cui il presidente ha esplicato che “se ritira il primo firmatario è ritirato l’ordine del giorno” allora l’onorevole Baroni ha deciso di mantenere la firma.
Nonostante ciò, l’ordine del giorno è stato respinto. Il provvedimento, che ricalcava il contenuto di un emendamento del M5S alla legge di Bilancio non discusso dalla Commissione, impegnava il governo “ad adottare le opportune iniziative normative al fine di vietare qualsiasi forma, diretta o indiretta, di propaganda pubblicitaria, di ogni comunicazione commerciale, di sponsorizzazione o di promozione di marchi o prodotti di giochi con vincita in denaro, offerti in reti di raccolta, sia fisiche sia on line; ad attivarsi nelle sedi opportune affinché siano fissate, in caso di violazione del divieto, adeguate sanzioni amministrative pecuniarie, i cui proventi siano destinati alla prevenzione, alla cura e alla riabilitazione delle patologie connesse alla dipendenza da gioco d’azzardo, ai sensi dell’articolo 1, comma 133, della legge 23 dicembre 2014, n. 190”.
Presentando la proposta, l’on. Baroni aveva fatto un duro attacco alla gestione della materia operata dal sottosegretario Pier Paolo Baretta.
“Noi – aveva dichiarato – ripresentiamo con questo ordine del giorno un emendamento che riguarda una battaglia, una battaglia sacrosanta, che è relativa ad un milione di famiglie italiane che soffre gravemente di azzardopatia, che sono coinvolte, sono giovani disoccupati, anziani con pensioni molto basse; un altro milione di persone è considerata problematica. Nel 2013, con l’avvento del sottosegretario Baretta, si trova in eredità un raccolto incredibile di 90 miliardi di euro sul gioco d’azzardo, su cui lo Stato incassa il 10 per cento, più o meno la stessa cifra che incassa il privato. C’è questa divisione della torta: metà va allo Stato e metà va al privato.
Nel 2014 scende il raccolto, per cui sembra che il sottosegretario Baretta ha ragione quando dice che non possiamo andare a martellare un settore in crisi; in realtà, come tutti sanno, questo settore non è assolutamente in crisi, perché nel 2015, nonostante l’Agenzia dei monopoli e delle dogane non brilli per trasparenza né per comunicazioni chiare ed imparziali, risulta il braccio armato del MEF. Si rialza improvvisamente il raccolto, che ritorna a 89 miliardi: mentre i primi due settori economici del Paese, che erano la FIAT e l’ENI, comunque, lamentano gravi difficoltà, il settore del gioco d’azzardo è il primo in Europa. L’Italia ha questo primato: ha il primato del «Gratta e vinci» a livello mondiale, ha il primato del giocato pro capite e del giocato totale per quanto riguarda tutti i Paesi dell’Europa.
Quindi, c’è di nuovo questo aumento di altri 4 miliardi di euro: un settore anticiclico, che deve essere assolutamente tenuto sotto controllo, sotto attenzione da parte di tutti i parlamentari. E non è un caso che in quest’Aula, Presidente, i parlamentari del PD e del MoVimento 5 Stelle votarono un emendamento alla delega fiscale compattamente – probabilmente, l’unico precedente –, che chiedeva l’abolizione della pubblicità diretta e indiretta, salvo poi che, al passaggio al Senato, il Viceministro Nencini ripristinò lo status quo, cambiando immediatamente quell’emendamento, rendendo di fatto inefficace una battaglia trasversale. Ma veniamo al lavoro che ha fatto il sottosegretario Baretta, perché deve rispondere ai cittadini. Il sottosegretario Baretta ha fatto scadere la delega fiscale, ha dolosamente colluso con l’insabbiamento di una proposta di legge in quota maggioranza appoggiata e votata dalle minoranze e dall’opposizione per la cura, la prevenzione e la riabilitazione del gioco d’azzardo, che aveva previsto un’indagine conoscitiva, che arrivò con un tomo, con una pubblicazione enorme nella XVI legislatura. Ebbene, lui è dolosamente colluso con l’insabbiamento di questa proposta parlamentare, per allontanare ancora di più il Parlamento dal Governo, i cittadini dal Parlamento e dal Governo stesso. Non si è preoccupato, nonostante non ci sia stata nemmeno la votazione di due emendamenti importantissimi in sede di legge di bilancio, nemmeno di entrare nel merito di due semplici ordini del giorno e perché lui è il sottosegretario delle raccomandazioni: accetta tutte le raccomandazioni. Lei, sottosegretario Baretta, per quanto riguarda la lotta tra le lobby di potere e le multinazionali e i cittadini che sono stufi di questa offerta dilagante di gioco d’azzardo, verrà ricordato come il sottosegretario delle raccomandazioni. Con questo intervento io ritiro la mia firma a questo ordine del giorno perché sono profondamente indignato dal lavoro di questo Governo, completamente inerte e completamente al laccio e al guinzaglio delle multinazionali dell’azzardo. Quindi, io ritiro la firma a questo ordine del giorno e veramente sono profondamente indignato, anche dal lavoro assolutamente assente del sottosegretario Baretta”.
“Il divieto alla pubblicità del gioco -ha commentato il collega Matteo Mantero – è stato approvato nella scorsa legge di stabilità, quindi il divieto parziale, si è dimostrato palesemente inefficace. È facile riscontrarlo, è sufficiente che accendiate la televisione per vedere che c’è una pubblicità costante e sempre in aumento sull’azzardo. È sufficiente che guardate una partita di pallone; avete visto anche la sponsorizzazione, che noi riteniamo molto grave, di una multinazionale dell’azzardo verso la nazionale italiana di calcio. Ma si dimostra inefficace anche nei numeri: quest’anno ci sono stati un milione di ragazzi tra i 15 e i 19 anni che hanno giocato d’azzardo, molti dei quali dichiarano di giocare da quattro e più volte a settimana e, quindi, di avere un rapporto continuato e costante con l’azzardo.
Sono aumentati del 6 per cento e sono in costante aumento le persone che si ammalano di azzardo e le persone che di azzardo muoiono. È proprio del mese scorso una notizia per cui un poliziotto con gravi debiti dovuti al gioco d’azzardo patologico si è ucciso, ma prima di uccidersi ha ucciso anche in questo raptus di disperazione la sua famiglia. Questo è dovuto alla malattia dell’azzardo, alla dipendenza dall’azzardo. Questo ordine del giorno, come l’emendamento che non abbiamo potuto discutere in sede di bilancio, viene dalle proposte per il divieto totale della pubblicità dell’azzardo che sono state sottoscritte da 298 deputati presenti in quest’Aula, tra i quali, ad esempio, c’è anche il relatore Guerra, che ha sottoscritto anche lui la proposta per il divieto della pubblicità dell’azzardo presentata dal collega Basso del PD. Il Viceministro Morando un anno fa, quando queste proposte sono state incardinate, aveva detto che era favorevole al divieto della pubblicità dell’azzardo e adesso noi con questo ordine del giorno siamo a chiedere a quest’Aula, non al Governo, perché sappiamo che il Governo è sordo al grido d’aiuto che hanno i cittadini ammalati d’azzardo, i cittadini disperati perché si Pag. 103rovinano, ai 298 colleghi presenti in quest’Aula che hanno firmato le proposte di legge per il divieto della pubblicità sull’azzardo di votare favorevolmente questo ordine del giorno per dare un segnale forte al Governo, per chiedere che il Governo si prenda una responsabilità e porti avanti il divieto della pubblicità che è il primo passo per evitare questa piaga sociale che è il gioco d’azzardo patologico”.
PressGiochi
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