19 Novembre 2024 - 14:34

Nevola (La Sentinella): “A Torino sanzioni assurde che generano de facto proibizionismo”

In arrivo ordinanza sindacale che ridurrà l’offerta di gioco a Trapani ed Erice L’associazione “La Sentinella” attraverso il proprio presidente Luigi Nevola critica le scelte dell’amministrazione di Torino in merito

24 Novembre 2016

In arrivo ordinanza sindacale che ridurrà l’offerta di gioco a Trapani ed Erice

L’associazione “La Sentinella” attraverso il proprio presidente Luigi Nevola critica le scelte dell’amministrazione di Torino in merito all’azzardo.

“Ci siamo già espressi negativamente nel merito della normativa in vigore in regione Piemonte- commentano- la quale, va a generare attraverso le restrizioni orarie un proibizionismo de facto contro il gioco lecito, ma nella sua applicazione accade anche di peggio. La normativa prevede che i comuni possano adottare restrizioni orarie contro le attività che offrono gioco d’azzardo legale disponendo fino a un monte minimo di 8 ore al giorno. Questa pesante restrizione adottata recentemente anche dal Comune di Torino non fa che impedire de facto la sopravvivenza economica degli esercizi dedicati al gioco e di mettere in seria difficoltà tabaccherie e locali pubblici, introducendo così progressivamente il proibizionismo sul gioco, anticamera sociale ideale per la proliferazione del gioco illegale promosso dalla criminalità. Inoltre il Comune di Torino intende applicare, come previsto dalla legge regionale, la sanzione massima prevista di 500 euro per ogni apparecchio in funzione negli orari non consentiti dal regolamento comunale. Una sanzione che ha il chiaro intento di far scomparire il gioco lecito nella città, scenario che non farebbe soltanto che avvantaggiare ed aiutare la criminalità organizzata, a svantaggio di giocatori d’azzardo patologici e cittadini”.

“Una sanzione insensata quella dei 500 euro ad apparecchio- prosegue l’associazione- considerando che in termini di paragone sarebbe come dire che se un ristorante che tenesse aperto in orario non consentito pagasse una sezione per ogni tavolo presente nel locale invece che una sola e più logica sanzione per il locale intero. Se in quel locale ci fossero 10 tavoli il ristorante pagherebbe 10 volte la sanzione, quindi 5.000 euro invece che i più logici 500 euro, di conseguenza il locale sarebbe costretto a chiudere poiché se rispettasse gli orari vessatori imposti non avrebbe sufficienti introiti per garantirsi la sopravvivenza economica, allo stesso modo se tenesse aperto e pagasse la sanzione fallirebbe visti i notevoli esborsi a cui sarebbe costretto”.
“A questo- proseguono- possiamo aggiungere che nel confinante e praticamente addicente comune di Moncalieri, territorialmente una continuazione di Torino, l’Amministrazione ha più razionalmente deciso di sanzionare con una multa di 500 euro quei locali che non rispettano gli orari imposti dal regolamento comunale, sanzionando come logico quindi il locale, ma non le singole slot machine o vlt presenti nell’esercizio o nella sala. Sul piano pratico è pertanto ancora più assurdo e paradossale poiché i torinesi che negli orari di gioco vietati a Torino vogliono giocare alle slot machine non fanno altro che spostarsi di pochi metri o chilometri recandosi così nei locali della vicinissima Moncalieri. Ci pare oggi ancora più chiaro che l’Amministrazione di Torino stia sbagliando, a danno soprattutto dei suoi cittadini e della legalità, portando avanti una battaglia cieca e primitiva quanto illogica, generando un proibizionismo che non farà che favorire il gioco illegale e l’emigrazione dei suoi cittadini nei comuni limitrofi, pertanto senza risolvere il problema delle dipendenze ma rischiando di peggiorarlo”.

“Infine ci teniamo a ribadire- conclude la Sentinella- anche alla luce di quanto detto sopra, la totale inefficacia della legge approvata quest’anno dalla regione Piemonte, chiedendo alle istituzioni ed ai rappresentanti politici di volerla rivedere radicalmente quanto prima per il bene dei piemontesi, per tutelare la legalità e per non incorrere in ulteriori scenari gravi e dannosi per la società”.

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