“Riscontriamo con interesse – scrive in una nota AGCAI (Associazione Gestori e Costruttori di Apparecchi di intrattenimento) – che l’On. Paola Binetti ha presentato un’interpellanza urgente per far chiarezza in materia
“Riscontriamo con interesse – scrive in una nota AGCAI (Associazione Gestori e Costruttori di Apparecchi di intrattenimento) – che l’On. Paola Binetti ha presentato un’interpellanza urgente per far chiarezza in materia di giochi. Secondo le sue dichiarazioni “il MEF vorrebbe creare un’unica società di gestione che garantisca allo Stato gli attuali 9 miliardi di gettito erariale. In altri termini uno Stato monopolista con un solo interlocutore, un concessionario che diverrebbe lui stesso monopolista, con cui stringerebbe un accordo, così sintetizzato: tu mi assicuri 9 miliari di euro di entrate erariali e io ti faccio fare quel che vuoi, purchè tu riduca il numero complessivo degli apparecchi. E ancora. Ti consegno un intero settore, con due sole condizioni, mantenere uguale il gettito fiscale e concentrare le macchinette in alcuni spazi circoscritti”. Queste affermazioni confermano quello che da tempo la nostra Associazione sostiene: via 5000 aziende italiane con 250.000 dipendenti che hanno creato il settore rispettando le regole, regalando il comparto alle multinazionali. Solo nelle dittature più estreme si è verificato che un settore fatto di privati venga esautorato a favore di un concessionario, dietro al quale, spesso, si nasconde lo Stato stesso. La Parlamentare di Ap sostiene “che è una pericolosa operazione quella in corso per almeno tre ragioni: raddoppio dei luoghi dedicati al gioco, i cosiddetti mini-casinò; loro ghettizzazione in aree periferiche della città; compresenza di AWP e VLT, scarsamente distinguibili tra di loro, ma con conseguenze infinitamente più gravi nel caso delle VLT. Facendo un confronto con l’Europa, utile anche in questo caso, si scopre che abbiamo più o meno lo stesso numero di AWP, ma un numero decisamente inferiore di sale da gioco, di sale scommesse e corner; non hanno 65mila punti vendita di lotterie istantanee, prive di qualsiasi autorizzazione. In quanto alle VLT basta ricordare che in Italia c’è un terzo di tutti gli apparecchi, contati a livello internazionale: 53mila VLT (con 4.900 sale) su 160mila presenti nel resto del MONDO”. Per noi, il filo rosso che unisce il Governo ai Concessionari è lampante. Riduciamo del 30% le AWP ma non tocchiamo le infernali VLT, né le lotterie istantanee, né i corner, né l’on line, né le sale scommesse. Anzi raddoppiamo quest’ultime con una bella certificazione di tipo A così nessuno potrà contrastare la loro diffusione a manto di pantera. Traslochiamo tutte le AWP dei bar in esse mettendole accanto alle VLT così aumenterà il gettito, l’impoverimento dei giocatori e di conseguenza il numero di azzardopatici. E’ un’amara realtà che ci si prospetta dinnanzi che cercheremo di contrastare con tutte le nostre forze”.
PressGiochi