24 Novembre 2024 - 17:00

Cassazione: “La mancata esposizione della tabella giochi proibiti è reato”

AS.TRO a “Mettiamoci in gioco”: è la “Pubblicità” il punto centrale del problema La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza del tribunale di Asti che aveva assolto il titolare di una

18 Novembre 2016

AS.TRO a “Mettiamoci in gioco”: è la “Pubblicità” il punto centrale del problema

La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza del tribunale di Asti che aveva assolto il titolare di una sala giochi per “insussistenza del fatto” per non aver esposto né esibito la tabella dei giochi proibiti nel suo locale. La sentenza è stata impugnata in Cassazione dal Procuratore della Repubblica presso il tribunale di Asti in quanto sostiene il ricorrente “la formula assolutoria risulta del tutto distonica rispetto alla fattispecie criminosa oggetto di contestazione; ed infatti, il reato contestato stabilisce in maniera del tutto chiara ed inequivoca che nei locali pubblici il titolare debba esporre la tabella dei cosiddetti giochi proibiti, e tale obbligo prescinde dal fatto che ivi si pratichino o meno giochi proibiti”. Per la Cassazione “Il ricorso è fondato. Non può dubitarsi della configurabilità nel caso di specie del reato di mancata esposizione della tabella dei cosiddetti giochi proibiti atteso che, in tema di gioco d’azzardo, la mancata esposizione della tabella dei giochi d’azzardo e proibiti configura il reato previsto dall’art. 110, comma primo, T.u.l.p.s. (…). Come correttamente rilevato dal PM ricorrente, peraltro, la configurabilità del reato in esame prescinde del tutto dal fatto che all’interno del locale si pratichino o meno detti giochi, non rilevando né la questione – che qui non viene in considerazione – della individuazione della norma sanzionatoria applicabile al precetto penale nè, del resto, la decisione di questa Corte citata nella sentenza impugnata, relativa alla ritenuta qualificazione di gioco proibito del c.d. poker texano, atteso che la circostanza che all’interno del locale si svolgessero partite di Texas hold’em non escludeva  l’obbligo del titolare dell’esercizio pubblico di provvedere comunque all’esposizione della c.d. tabella dei giochi proibiti. A tal proposito deve, invero, ricordarsi che l’art. 110 del testo unico non va interpretato in senso letterale, ma in senso logico-giuridico per cui tutti i pubblici esercizi hanno l’obbligo di esporre la tabella sopra indicata: infatti, la terminologia “sale da biliardo o da gioco” va intesa in senso comune e cioè come luogo ove, oltre alle varie attività consentite, possa giocarsi anche al biliardo o ad altri giochi leciti e non già, in senso specifico, e cioè esercizio pubblico destinato esclusivamente allo svolgimento di quei giochi. Ne deriva che i due precetti – della esposizione della tabella e della visibilità della stessa nell’esercizio – vanno rispettati in tutti i pubblici esercizi autorizzati allo svolgimento dei giuochi”.

Per questo motivo la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza impugnata e rinviata alla Corte d’appello di Torino.

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