Continua la lunga (ed estenuante) trattativa tra Governo ed Enti Locali. Dopo il rinvio di ieri in Conferenza Unificata del punto all’ordine del giorno che riguardava appunto il riordino del
Continua la lunga (ed estenuante) trattativa tra Governo ed Enti Locali. Dopo il rinvio di ieri in Conferenza Unificata del punto all’ordine del giorno che riguardava appunto il riordino del settore dei giochi, oggi lo Stato, sempre attraverso il sottosegretario Pier Paolo Baretta, presenta una controproposta con un conteggio accurato della effettiva diminuzione di apparecchi da gioco e la distribuzione regione per regione.
Conferenza Unificata. Rinviato punto sul riordino del settore giochi su richiesta Anci
Riportiamo di seguito il nuovo testo, le modifiche rispetto al precedente documento invece, sono evidenziate in grassetto.
PREMESSA
La Conferenza unificata ha avviato, il 5 Maggio scorso, il confronto sulla regolazione del settore dei giochi.
La legge di stabilità 2016 (articolo 1, comma 936) dispone, infatti, che, in sede di Conferenza unificata, siano definite:
La finalità delle relative scelte è quella “di garantire i migliori livelli di sicurezza per la tutela della salute, dell’ordine pubblico e della pubblica fede dei giocatori e di prevenire il rischio di accesso dei minori di età”.
GLI OBIETTIVI DA RAGGIUNGERE
In coerenza con questa impostazione l’obiettivo che si propone il Governo è regolare la distribuzione dell’offerta di gioco diffusa nel territorio, tenendo conto delle accresciute esigenze sociali.
Nel passato, nel tentativo, giusto, di porre argine alla diffusione incontrollata dell’offerta di gioco illegale, si è pensato che bastasse aumentare quello legale moltiplicando l’offerta nel territorio, in particolare delle slot. Tutto ciò ha indotto a scelte, in generale restrittive, messe in atto dagli enti locali.
A fronte di questo quadro la soluzione prospettata dal Governo è quella di ridurre l’offerta di gioco pubblico e, dunque, l’esposizione dello Stato, in un settore che se, da un lato, garantisce importanti entrate erariali (8,7 miliardi nel 2015; 4,5 miliardi dai soli apparecchi slot), dall’altro misura conseguenze sociali che non possono più essere trascurate.
LE SCELTE GIÀ FATTE
Nel percorso in parte tracciato dall’articolo 14 della delega fiscale abbiamo provveduto ad adottare, nella legge di stabilità 2016, alcuni provvedimenti coerenti con la suddetta impostazione e in particolare:
GLI ULTERIORI PASSI
Si tratta ora di concludere, con una intesa, il confronto con gli enti locali.
A tale scopo il Governo propone una serie di misure il cui fine è quello di realizzare una forte riduzione dell’offerta attraverso una sensibile contrazione e concentrazione dei punti vendita e un innalzamento dei loro standard qualitativi in un’ottica di contrasto alla ludopatia.
LA PROPOSTA
La proposta del Governo, anche dopo i vari incontri con gli Enti locali e tenendo conto delle istanze da loro formulate, si articola come segue:
> 1) ridurre l’offerta di gioco, sia dei volumi che dei punti vendita.
Attraverso:
I punti vendita oggi abilitati alla installazione di AWP (non tutti necessariamente ne detengono attualmente) sono 98.600 ca, così suddivisi:
a)69 000 ca tra bar e tabacchi (di cui 56.000 bar ca e oltre 13.000 tabacchi);
b) 29.600 ca sale e punti gioco così suddivisi:
L’effetto del provvedimento di anticipazione al 2017 della riduzione di AWP, a cominciare dai bar e tabacchi e dai generalisti secondari, comporta, in un anno, come evidenziato nella tabella di seguito riportata, la riduzione a 264.674 macchine ca (in quanto il 30% si applica ai 378.109 ca apparecchi esistenti al 31 luglio 2015). Considerando che attualmente gli apparecchi presenti sul mercato sono 397.211 ca, la riduzione effettiva sará di oltre il 33%.
Ciò significa togliere definitavamente dal mercato 132.537 ca macchine così suddivise: 114.000 ca AWP da bar e tabacchi (oggi ne sono installate 221.000 ca) e 19.000 ca dai generalisti secondari.
Di conseguenza dal 1° gennaio 2018 il numero delle AWP sarà così distribuito sul territorio nazionale:
Regione | Nr. Apparecchi attivi in esercizio 31/7/2015 | Nr. Apparecchi attivi in esercizio 9/11/2016 | Nr. Apparecchi attivi
al 31.12.2017 |
ABRUZZO | 10.201 | 10.717 | 7.141 |
BASILICATA | 3.730 | 3.918 | 2.611 |
CALABRIA | 16.853 | 17.705 | 11.797 |
CAMPANIA | 39.171 | 41.151 | 27.420 |
EMILIA ROMAGNA | 31.781 | 33.387 | 22.247 |
FRIULI VENEZIA GIULIA | 8.466 | 8.894 | 5.926 |
LAZIO | 37.831 | 39.743 | 26.482 |
LIGURIA | 10.129 | 10.640 | 7.090 |
LOMBARDIA | 58.790 | 61.757 | 41.151 |
MARCHE | 9.396 | 9.871 | 6.577 |
MOLISE | 2.449 | 2.573 | 1.714 |
PIEMONTE | 27.284 | 28.663 | 19.099 |
PUGLIA | 23.296 | 24.473 | 16.307 |
SARDEGNA | 13.816 | 14.514 | 9.671 |
SICILIA | 20.101 | 21.117 | 14.071 |
TOSCANA | 22.941 | 24.100 | 16.059 |
TRENTINO ALTO ADIGE | 4.020 | 4.223 | 2.814 |
UMBRIA | 5.319 | 5.587 | 3.723 |
VAL D’AOSTA | 749 | 787 | 524 |
VENETO | 31.786 | 33.391 | 22.250 |
Totale | 378.109 | 397.211 | 264.674 |
Tutto ciò comporta anche la realistica previsione di riduzione di circa il 30/35% complessivo dei punti vendita tra bar e tabacchi e generalisti secondari che ospitano Awp.
Successivamente, a seguito della programmata eliminazione degli apparecchi AWP da bar e tabacchi, i punti vendita si ridurranno ulteriormente.
Perciò, a regime, i punti vendita in cui potranno essere presenti le AWP, rispetto agli attuali 98.600 ca, saranno così distribuiti:
un numero massimo di 18.000 ca sale e punti gioco, rispetto ai 29.600 attuali, (con una effettiva riduzione di oltre 10.000 punti vendita ca), così articolati:
e la quota residua di esercizi che disporranno di aree o locali dedicati secondo i criteri dimensionali relativi alla superficie dei locali.
Entro tale data andrà pure definita la distribuzione territoriale dei punti gioco, in maniera omogenea, sul territorio nazionale, in proporzione al numero, alla densità e alla composizione anagrafica della popolazione di ciascuna Regione o area territorialmente individuata. I suddetti criteri e la loro applicazione saranno definiti in sede tecnica della Conferenza unificata.
> 2) innalzare il livello qualitativo dei punti gioco.
A tal fine introdurre, per i punti gioco che rimangono dopo la riduzione di cui sopra, una certificazione di doppio livello (classe A e classe B) e un rigoroso sistema di controlli.
In questo nuovo contesto vanno considerate valide, in materia di distanze, le decisioni normative adottate finora dagli enti locali, con la eccezione dei punti gioco di tipo A, nei limiti del numero di punti gioco che saranno ammessi nelle Regioni o aree, come previsti al punto 1), così come definiti in sede tecnica della Conferenza unificata.
~ Sono ricompresi nella classe A i punti di vendita gioco che rispondano alle seguenti caratteristiche e/o ad altri criteri che verranno condivisi in sede di Conferenza con gli Enti locali:
~ i punti gioco che superino i limiti numerici territorialmente stabiliti (come indicato nel punto 1) o non rispettino le caratteristiche previste per la classe A saranno classificati di tipo B e per essi varrebbero i vincoli di distanza imposti dagli enti territoriali e, in aggiunta, si dovrebbero comunque imporre limiti minimi sui volumi considerati necessari e idonei ad offrire gioco pubblico (metrature e numero apparecchi), ivi compresi le aree dedicate dei corner e il loro arredo/accesso; nonché sulla trasparenza delle comunicazioni in materia di gioco.
> 3) definire un sistema di regole in materia di orari e di controlli.
> 4) accentuare l’azione preventiva e di contrasto alla ludopatia.
A tal fine:
iii) abbassamento degli importi minimi delle giocate;
> 5) completare l’intervento normativo e di modernizzazione del settore dei giochi.
A tal fine, oltre ad applicare tutte le decisioni di cui sopra:
>6) assicurare un costante monitoraggio dell’applicazione della riforma; il monitoraggio è affidato all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli che si avvarrà del partner tecnologico Sogei. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze riferirà periodicamente sui risultati del monitoraggio alla Conferenza Unificata che potrà decidere di consultare esperti ed istituti specializzati.
La conclusione dei lavori della Conferenza Unificata verrà tradotta in un decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze.
PressGiochi
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