Slot machine. Anche il regolamento di Domodossola finisce al Tar Il centrodestra ha presentato ieri in consiglio comunale a Bari il primo regolamento per le sale da gioco cittadine. Ventuno
Il centrodestra ha presentato ieri in consiglio comunale a Bari il primo regolamento per le sale da gioco cittadine. Ventuno articoli con limitazioni e prescrizioni: dal divieto di aprire sale slot e scommesse entro 500 metri da scuole, luoghi di culto, ospedali e spiagge, locali da non collocare a meno di 100 metri da banche e bancomat, a una restrizione sulle aperture (dalle’11 alle 19.30 e chiusura nei giorni festivi), fino all’allestimento, all’interno dei centri di gioco, di ‘corner’ e punti informativi sui rischi delle ludopatie.
La proposta arriva a pochi giorni dall’allarmante rapporto dell’osservatorio ‘Insieme contro l’azzardo’, sulla capillare diffusione di scommesse, slot machines, videopoker e vendite di gratta e vinci a Bari e provincia: “Secondo questi dati – spiega Giuseppe Carrieri (Impegno Civile), da noi si spende 1,8 miliardi l’anno per questo tipo di attività. Sono dati impressionanti, da incrociare con il dossier della Dda, nel quale si afferma che la gran parte dei centri scommesse sarebbe in mano alla criminalità. Dal 2013 c’è una legge per favorire azioni dei Comuni sul problema. A Bari non è stato fatto praticamente nulla. Per questa ragione abbiamo deciso di scegliere le migliori pratiche degli altri regolamenti approvati in Italia e proporli al Consiglio”.
Il regolamento sarà ora al vaglio delle Commissioni e dovrà ricevere il parere dei 5 Municipi. Secondo il centrodestra tutto potrà essere licenziato a gennaio.
PressGiochi