13 Gennaio 2025 - 03:49

La Direzione Nazionale Antimafia presenta relazione annuale: tra i settori di interesse della camorra sale scommesse e slot machine

E’ stata presentata oggi nella Sala degli Atti Parlamentari della Biblioteca del Senato l’annuale relazione della Direzione Nazionale Antimafia. A descriverne i passaggi principali il capo della Dna Franco Roberti insieme alla

24 Febbraio 2015

E’ stata presentata oggi nella Sala degli Atti Parlamentari della Biblioteca del Senato l’annuale relazione della Direzione Nazionale Antimafia. A descriverne i passaggi principali il capo della Dna Franco Roberti insieme alla presidente della Commissione parlamentare Antimafia Rosy Bindi.

La Relazione illustra le attività svolte dalla Dna e dalle Dda nel contrasto alle organizzazioni criminali di stampo mafioso italiane e straniere, analizza la loro diffusione sul territorio nazionale e le principali attività illegali e gli interessi economici delle mafie e dà conto delle esperienze di cooperazione internazionale della Dna.

I magistrati di via Giulia hanno puntato ad aggiornare e comprendere meglio come le varie organizzazioni mafiose, sia quelle tradizionali (Cosa nostra, camorra, ‘ndrangheta, Sacra corona unita e criminalità organizzata pugliese), sia quelle di matrice straniera, si siano strutturate sul territorio.

Ciò che viene individuato come riconducibile al fenomeno denominato Camorra «è l’insieme di quei, più o meno ampi, gruppi organizzati ed internamente strutturati secondo una dimensione gerarchica e che operano essenzialmente in Campania; che perseguono strategie di controllo del territorio ove sono insediati e, talvolta, dei traffici illeciti che travalicano tali confini; che agiscono con il metodo dell’intimidazione e della violenza anche per infiltrarsi nel settore economico e nel sistema politico locale; che, in definitiva, perseguono programmi di intensa ramificazione di interessi di tipo criminale in ambiti territoriali più o meno ampi».

Per i magistrati «la Camorra non è un’entità assimilabile dal punto di vista delle forme di manifestazione né a Cosa nostra né alla ‘ndrangheta». Il controllo camorristico sul territorio «si manifesta significativamente anche egemonizzando l’offerta di un determinato servizio e vincendo ogni resistenza attraverso il patrimonio d’intimidazione che il clan è in grado di esprimere. La posizione di illecito monopolio, in tal modo acquisita, determina un’alterazione nel mercato costringendo coloro che lo richiedono a corrispondere somme notevolmente superiori agli standard di mercato rilevati in altri territori per analoghi servizi». Altro settore da tempo eletto dalle organizzazioni camorristiche ad uno degli ambiti entro i quali appare più conveniente reinvestire profitti criminosi è quello delle agenzie di scommesse, tanto che «su questo terreno spesso si formano e consolidano alleanze o, viceversa, si consumano sanguinose rotture».

Come spiegano nella relazione della DNA, la gestione criminale del gioco on-line si muove nel solco tracciato dall’analoga gestione della distribuzione delle macchine utilizzate per il video-poker.

PressGiochi