Alcuni quotidiani hanno ieri commentato positivamente la sentenza di un giudice di pace, che peraltro fa seguito ad altre di segno contrario, con cui la società Lotterie Nazionali è stata
Alcuni quotidiani hanno ieri commentato positivamente la sentenza di un giudice di pace, che peraltro fa seguito ad altre di segno contrario, con cui la società Lotterie Nazionali è stata condannata a pagare l’equivalente di un certo numero di tagliandi perdenti del gioco del gratta e vinci presentati al giudice dal soggetto che ne era al momento in possesso: i tagliandi non avrebbero riportato le avvertenze sul gioco responsabile e l’indicazione delle probabilità di vincita. Da qui il diritto al rimborso e la previsione di un effetto “imitazione”. Al riguardo l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli precisa quanto segue.
1. Le informazioni sulle probabilità di vincita sono sempre state consultabili sulla base di quanto previsto dalle normative di riferimento, tenuto conto anche delle dimensioni dei tagliandi e dei diversi tipi di informazioni e avvertenze che gli stessi sono obbligati a riportare (non solo quelle sulle probabilità ma anche quelle di natura sanitaria e preventiva). Le informazioni sono da anni accessibili presso tutti i punti vendita, obbligati a tenere a disposizione dei giocatori tutti i regolamenti dei giochi commercializzati. Da tempo, sono inoltre dettagliatamente disponibili sui siti dell’Amministrazione dei Monopoli e del concessionario, cui i tagliandi “gratta e vinci” rinviano, secondo le disposizioni della legge Balduzzi. Da circa un anno, infine, per agevolarne la consultazione, sia pure in forma sintetica per ragioni di spazio, le stesse informazioni vengono riportate anche direttamente sui tagliandi.
2.Quanto alle probabilità effettive di vincita, queste non sono affatto remote ma cambiano ovviamente in ragione dell’ammontare dei premi. Per i premi più piccoli sono elevatissime, pari ad almeno una vincita
ogni tre o quattro tagliandi. Nella media complessiva il gioco del gratta e vinci restituisce ai giocatori circa il 75% di quello che hanno impegnato. Ciò non significa ovviamente che vincite e perdite sono equidistribuite, poiché se così fosse il gioco non sarebbe aleatorio e, inoltre, sarebbe sempre e sicuramente perdente nella misura del 25% della somma impiegata negli acquisti.
3.Il fatto di poter raccogliere in un certo arco di tempo un notevole numero di tagliandi perdenti è alla
portata di tutti. Basta giocare molto, accantonare i biglietti perdenti e riscuotere quelli vincenti (come ci risulta essere successo in alcuni casi). I biglietti si possono anche raccogliere per strada o reperire con ancora maggiore facilità nei cestini in prossimità dei punti vendita, poiché il comportamento normale dei giocatori è quello di disfarsene e non di accantonarli in vista di possibili futuri contenziosi.
L’Amministrazione, che è in prima linea nell’imporre la massima tutela dei soggetti vulnerabili nell’ambito del circuito legale, contrasterà con tutti i mezzi a sua disposizione i comportamenti opportunistici che quella tutela tendono a strumentalizzare.
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