23 Dicembre 2024 - 03:24

Guidesi (Ln): “Si intervenga una volta per tutte per riformare il settore dell’ippica”

Azzardo e usura. Nastri (FdI): “Il Governo intervenga a sostegno delle vittime”   All’ordine del giorno della seduta di oggi della Camera dei Deputati, l’interrogazione dell’on. della Lega Nord Guido

04 Ottobre 2016

Azzardo e usura. Nastri (FdI): “Il Governo intervenga a sostegno delle vittime”

 

All’ordine del giorno della seduta di oggi della Camera dei Deputati, l’interrogazione dell’on. della Lega Nord Guido Guidesi nella quale si chiede al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali di intervenire per una riforma dell’ippica.

 

Come spiega Guidesi, “il sistema dell’ippica nazionale è diviso in 3 fasi: la prima relativa all’allevamento nazionale del cavallo da corsa, che avviene in strutture di alta qualità, situate, molto spesso, in zone svantaggiate. Le corse ippiche promuovono la produzione di oltre 6 mila cavalli l’anno tra galoppo e trotto;

la seconda fase riguarda l’allenamento che solitamente inizia tra i 18-20 mesi. I cavalli vengono preparati alla corsa attraverso allenamenti effettuati in centri specializzati oppure all’interno degli ippodromi, avvalendosi della collaborazione di centinaia di professionisti, allenatori e fantini/guidatori;

la terza fase riguarda la prestazione agonistica e la scommessa. Le corse sono organizzate da società che gestiscono gli ippodromi e che da sempre svolgono un ruolo fondamentale per l’ippica, in quanto, oltre ad organizzare le corse, pagano i premi e accettano e pagano le scommesse”.

Determinante – in senso negativo – per il volume di affari delle scommesse ippiche la gestione in mano ad ADM. Infatti, il leghista ricorda come “Con la «legge Mangelli» del 1942 lo Stato italiano riconosceva l’alto valore culturale del cavallo in Italia e con la corsa, che è la sua massima espressione agonistica, dava la possibilità al settore di autofinanziarsi mediante le scommesse. Questo legame tra corse, scommesse e finanziamento della filiera è durato fino al decreto-legge n. 449 del 1999, che ha riformato l’Unire e contemporaneamente ha aperto il mercato alle scommesse sportive e a tutti i tipi di giochi; il passaggio della gestione dei giochi all’Amministrazione autonoma monopoli di Stato ha portato ad una diminuzione del volume di scommesse, che ha raggiunto nel 2011 il 25 per cento in meno rispetto al 2010. La scommessa ippica è ancora quella a più basso ritorno per lo scommettitore e meno remunerativa per lo Stato.

 

Nel corso degli anni l’Unire è stato spogliato di ogni capacità gestionale e tecnica, perdendo autorevolezza e mancando al proprio ruolo di guida dell’ippica italiana. Contemporaneamente alcuni concessionari hanno approfittato per spingere altri tipi di giochi molto più vantaggiosi che hanno causato un impatto devastante sul settore ippico, che ha visto la costante diminuzione di interesse per le corse e le relative scommesse; si è pensato quindi di risolvere il problema facendo subentrare (legge 15 luglio 2011, n. 111) all’Unire, l’Agenzia per lo sviluppo del settore ippico. Successivamente, il comma 9 dell’articolo 23-quater del decreto-legge n. 95 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, ha stabilito la soppressione immediata dell’Agenzia per lo sviluppo del settore ippico con il passaggio al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali anche di tutti i rapporti passivi ed attivi.

L’Agenzia per lo sviluppo del settore ippico era chiamata a svolgere compiti relativi al miglioramento delle razze equine, alla gestione dei libri genealogici, alla programmazione delle corse e dei programmi di allevamento, alla gestione del servizio di diffusione delle riprese televisive delle corse.

L’articolo 14 della legge 11 marzo 2014, n. 23, recante delega al Governo per la riforma del sistema fiscale, prevedeva, per il rilancio del settore ippico, l’istituzione della Lega ippica italiana, con funzioni, fra l’altro, di organizzazione degli eventi ippici, controllo di primo livello sulla regolarità delle corse, ripartizione e rendicontazione del fondo per lo sviluppo e la promozione del settore ippico; il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali ha il dovere di promuovere lo sviluppo dell’allevamento, grazie ai proventi delle scommesse, avvalendosi di tre aree tecniche, rispettivamente galoppo, trotto e sella; il crollo di credibilità degli ultimi anni ha provocato il collasso del gioco, la sparizione dei proprietari e la caduta dell’interesse di sponsor, investitori, media e organizzatori di eventi per il grande pubblico”.

 

Guidesi chiede quindi al Mipaaf, se non “ravvisi la necessità di promuovere in tempi brevi una riforma completa ed efficiente, profondamente innovativa, etica e trasparente, con regole chiare, al fine di garantire al settore dell’ippica nazionale una «governance», con il compito e l’onere di avviare tutte quelle trasformazioni che sono necessarie per arrivare all’autosufficienza dell’intero settore e farlo uscire dalla grave crisi, e dare al medesimo rilancio, visibilità e nuove prospettive di sviluppo per l’indotto, tenendo in debita considerazione la specificità del settore ippico, che, a differenza dei giochi generalisti, attraverso la scommessa ippica, svolge un diretto ruolo di sostegno al settore agricolo e induce positivi effetti nei settori del turismo e dell’artigianato”.

 

PressGiochi