29 Dicembre 2024 - 02:19

De Filippo: “Il Ministero della Salute ha patrocinato solo il convegno e non i corsi realizzati da Sapar per sensibilizzare sul gioco d’azzardo patologico”

“Ricordo che è in base alla legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità 2015), in base alla quale l’Osservatorio per il contrasto della diffusione del gioco di azzardo e

21 Settembre 2016

“Ricordo che è in base alla legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità 2015), in base alla quale l’Osservatorio per il contrasto della diffusione del gioco di azzardo e della dipendenza grave, istituito ai sensi del decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158, è stato trasferito al Ministero della Salute. Inoltre, la medesima legge ha previsto che, con decreto interministeriale del Ministro della salute e del Ministro dell’economia e delle finanze, da adottarsi entro tre mesi dalla sua entrata in vigore, venisse rideterminata la composizione dell’Osservatorio, assicurando la presenza di esperti in materia, di rappresentanti delle Regioni e degli Enti Locali, nonché delle Associazioni operanti nel settore, nell’ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente”.

Interviene così in Commissione Affari Sociali della Camera il Sottosegretario Vito De Filippo rispondendo all’interrogazione di Walter Rizzetto (FdI) sui componenti dell’Osservatorio per il gioco d’azzardo patologico.

“Al fine di dare attuazione alla normativa richiamata, – continua De Filippo – che, come è noto, affida all’Osservatorio nuovi compiti – consistenti nel monitoraggio della dipendenza dal gioco di azzardo e dell’efficacia delle azioni di cura e prevenzione intraprese – nel corso della riunione tenutasi il 6 febbraio 2015 presso l’Istituto Superiore di Sanità, avente ad oggetto la proposta di schema di decreto interministeriale per la rideterminazione della composizione e del funzionamento dell’Osservatorio predetto, è stata sottolineata la multidimensionalità del fenomeno del gioco d’azzardo che, come tale, necessita di essere monitorato e contrastato nei suoi aspetti problematici, coinvolgendo diversi stakeholders in ambito sanitario, psico-sociale, normativo ed economico. L’orientamento condiviso, nel corso del predetto incontro è stato perciò di assicurare una presenza bilanciata di rappresentanti del Governo, delle Regioni, dei comuni e degli Enti locali Sanitari, nonché di rappresentanti delle Società scientifiche, di difesa dei consumatori e degli operatori dei Servizi di Prevenzione delle dipendenze operanti sul territorio.

Ciò premesso, nel merito dell’inclusione, tra le altre associazioni, di FEDERSERD (Federazione Italiana degli Operatori dei Dipartimenti e dei Servizi delle Dipendenze) all’interno dell’Osservatorio, faccio presente che la predetta Federazione rappresenta gli operatori dei Dipartimenti e dei servizi pubblici delle dipendenze che operano nel contesto del Servizio Sanitario Nazionale. Inoltre, la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento Politiche Antidroga, interpellata sull’argomento dal Ministero della salute, con nota del 10 giugno 2016 ha comunicato che, in assenza di un Albo dal quale risultino i nominativi delle Associazioni degli Operatori dei Dipartimenti e dei Servizi delle Dipendenze, le maggiori espressioni dei Servizi Pubblici, per esperienza e pratica territoriale, risultano essere le Associazioni FEDERSERD, nonché SITD ed ALEA, già presenti nell’Osservatorio istituito presso il Ministero della salute.

Inoltre, segnalo che sin dalla prima riunione del predetto organismo è stato richiesto, ai componenti, titolari e supplenti, ed ai legali rappresentanti delle istituzioni coinvolte, di fornire una dichiarazione di assenza di conflitto di interessi, volta a rilevare la mancata sussistenza di interessi diretti o indiretti che potessero potenzialmente porre un conflitto di interessi con la funzione pubblica svolta, e pregiudicare le finalità perseguite dall’Osservatorio per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave; è stato, inoltre, chiesto ad ogni partecipante/istituzione, di confermare di non aver avuto nell’ultimo biennio rapporti di finanziamento con soggetti portatori di interessi commerciali in campo sanitario, tali da pregiudicare le finalità perseguite dall’Osservatorio per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave.

Relativamente alla questione sollevata dall’interrogante sulla posizione del Direttore della Direzione generale della prevenzione sanitaria, comunico che in data 25 novembre 2015 il medesimo ha provveduto a rassegnare le proprie dimissioni dalla carica di consigliere della Fondazione FADOI, al fine di evitare ogni possibile strumentalizzazione riferibile a tale posizione.

Mi preme, inoltre assicurare che, il Ministero della salute, procede alla verifica dell’insussistenza, anche in altri gruppi di lavoro, commissioni, comitati o altri organismi istituzionali relativi al settore delle dipendenze con o senza sostanze, di situazioni che possano ingenerare eventuali conflitti d’interesse o incompatibilità. A tale proposito, si è provveduto a definire uno schema di regolamento che prevede, per l’appunto, l’acquisizione di detta documentazione.

Per quanto riguarda il ricorso, integrato da motivi aggiunti, proposto da Codacons, componente del predetto Osservatorio, davanti al T.A.R. per il Lazio – Sezione III – Quater – contro il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Ministero della Salute e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, per l’annullamento del decreto interministeriale del 24 giugno 2016, con il quale, nella rideterminazione della composizione dell’Osservatorio in oggetto, è stata prevista l’inclusione anche di FEDERSERD, la relazione evocata dall’interrogante è stata in effetti consegnata al TAR Lazio nei tempi prescritti. Il TAR ha motivato la propria relazione ritenendo non pervenuta la stessa relazione e, ha accolto l’istanza cautelare proposta da Codacons.

Per completezza di informazione, faccio presente che, in ottemperanza all’ordinanza cautelare del 13 luglio 2016 del TAR, confermata dal Consiglio di Stato, in data 16 settembre 2016, la FEDERSERD, allo stato è esclusa dai lavori dell’Osservatorio.

Si è in attesa della decisione di merito del TAR Lazio sulla materia, che ha fissato la prossima udienza in data 26 ottobre 2016.

Per ciò che concerne lo stanziamento dei 50 milioni di euro per l’anno 2015, si tratta di risorse che sono state attribuite alle regioni, per il tramite del Servizio Sanitario Nazionale, per gli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione. Il Ministero della Salute, nell’ambito dell’Osservatorio, ha richiesto alle regioni di fornire i propri piani comprensivi per il contrasto del gioco d’azzardo, anche al fine di un’integrazione tra le attività già poste in essere dai predetti piani (fondo legge finanziaria 2015) e le attività programmate a valere sul fondo GAP. Segnalo, inoltre, che nella predisposizione delle aree di intervento verrà posta una particolare attenzione agli interventi di prevenzione, al fine di contrastare in maniera efficace il fenomeno della dipendenza.

Per quanto attiene alla Campagna «Affinché il gioco rimanga un gioco», curata dall’Associazione Nazionale SAPAR (Servizi Apparecchi per le Pubbliche Attrazioni Ricreative), in data 17 maggio 2016 è pervenuta una richiesta di patrocinio del Ministero della salute; il 23 maggio 2016, dopo disamina della documentazione, l’Ufficio competente ha espresso parere favorevole alla presentazione della Conferenza stampa sulla suddetta Campagna, promossa dalla SAPAR in tema di prevenzione del gioco d’azzardo patologico, volta alla sensibilizzazione dei minori e degli operatori del settore attraverso corsi di formazione, ed in data 1o luglio 2016 è stata, quindi, inoltrata via e-mail la documentazione inerente alla Conferenza a tutti i componenti dell’Osservatorio per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave, affinché fossero messi a conoscenza dell’evento.

Relativamente – ha concluso il sottosegretario – al patrocinio di questo Ministero, lo stesso è stato concesso per la Conferenza Stampa e non per i corsi di formazione per gli operatori del settore, che si svolgono già dal 2014 in molte delle maggiori città italiane”.

 

PressGiochi

 

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